Quest’opera di Arthur Rosenberg, uno dei testi fondamentali del dibattito politico e storiografico sulla teoria e sulla pratica del bolscevismo, si inserisce in quell’intreccio complesso e drammatico di rapporti tra movimento rivoluzionario e intellettuali europei tra le due guerre, in un alternarsi fra la volontà di partecipare alla lotta per la trasformazione sociale e politica del mondo e la difficoltà di collocarsi entro le organizzazioni politiche sorte per questo fine. L’ispirazione del libro è dettata dalla tradizione del marxismo tedesco, che con lo Spartakusbund era stato all’origine del Partito comunista di Germania: la presenza ideale della Luxemburg circola in tutta l’opera, nella concezione e nella critica del bolscevismo. Non è questa quindi un’indagine limitata all’esperienza dell’Ottobre russo, ma è piuttosto storia di un’idea, di una tendenza e di una organizzazione politica. Rosenberg scrive del bolscevismo come di un orientamento di pensiero entro l’alveo dello sviluppo storico del marxismo, e come di una corrente che si afferma quale forza rivoluzionaria. Emerge, ancora, nello schema interpretativo, l’affinità con le idee principali di Korsch, sullo sviluppo storico del rapporto tra marxismo e filosofia. E non a caso, allora, il Lenin di Rosenberg è molto vicino al Lenin di Korsch.
Arthur Rosenberg – Storia del bolscevismo
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