Alonso Fernandez de Avellaneda – Il secondo Chisciotte

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Tra la prima e la seconda parte del Don Chisciotte venne data alle stampe, sotto un chiaro pseudonimo, una falsa continuazione delle imprese del cavaliere della Mancha. Pur facendo professione di fedeltà ad oltranza, questo Secondo Chisciotte è ovviamente assai diverso dall’originale: più barocco nelle sue forme, ma anche più moderno nella sua predilezione per una dimensione urbana e verosimile delle avventure, più spregiudicato, infine, nella sua difesa di un concetto di letteratura come territorio senza frontiere, dove non vige la legge della proprietà privata ma quella della liberata appropriazione, deposito collettivo di memorie e di immagini aperte alla fantasia creativa di ogni scrittore. Al lettore moderno si offre così il gusto di scoprire il sottile gioco di incastri tra i due testi, guardando con indulgenza all’ostinata irritazione con la quale il vero Chisciotte, dietro cui si malcelava ovviamente Cervantes, anche sul letto di morte prenderà le distanze dal suo ingannevole doppio.

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