Aleksandr Ivanovič Herzen occupa un posto di rilievo nello sviluppo del movimento rivoluzionario della cultura della Russia ottocentesca. Passato e pensieri, la sua imponente opera autobiografica, non è soltanto il « journal » di un rivoluzionario e il ritratto di un tempo e delle personalità più rilevanti che lo vissero; è anche una compiuta opera letteraria, il romanzo di un’anima e delle grandi speranze che esaltarono, dalla Russia al resto d’Europa, gli uomini che volevano un mondo diverso e migliore. Ma a parte l’alto valore di documento storico, è soprattutto in una dimensione « romanzesca » che Passato e pensieri va letto per scoprirne intatti il fascino e l’attualità.
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Aleksandr Herzen – Breve storia dei russi
Questa breve storia dei Russi, tanto famosa, fu scritta nel 1849, quando già da due anni Herzen aveva lasciato la Russia e quando le speranze liberali erano cadute in tutto l’Occidente dopo che la fiammata del ’48 si era spenta nel sangue e nella reazione. Mentre scriveva queste pagine, nel suo esilio di Londra dove abitava anche Marx, Herzen riteneva giustamente che la sua patria fosse l’unico paese rimasto per far giungere all’Europa ormai imbavagliata, grida di rivolta e di protesta. L’osservazione più precisa, infatti, e sempre riaffiorante nella sua opera, riguarda la straordinaria forza di resistenza e la tenacia del popolo russo dinanzi ad ogni minaccia, ad ogni forma di violenza operata sulla loro natura, a cominciare da quelle organizzate con despotismo tecnico da Pietro il Grande ai danni di gente che proprio non ne voleva sapere. Dietro le quinte, mobilissime, di tante « detronizzazioni » e di tante congiure che, come tutti sappiamo, continuarono anche dopo la scomparsa degli zar, è proprio questa forza di coesione delle masse a determinare il corso della storia, sia pure con una lentezza tale da indurre certi critici a giudicarla, erroneamente, come assenteismo, mentre si tratta di un grosso peso che ha dominato e domina tutta la politica russa