Thomas Reinertsen Berg – Mappe. Il teatro del mondo

La storia della cartografia è la storia del mondo e racconta la nostra percezione di esso. È insieme la Storia stessa, quella con la S maiuscola. Dalle prime rappresentazioni rupestri a Google Earth, passando per le proiezioni di Tolomeo o del Mercatore, Berg ci racconta la storia di popoli e intere Nazioni, di chi siamo stati e chi siamo ora. «Mappe, il teatro del mondo» è insieme un libro sulla scienza, sull’arte e la tecnologia, sul potere e le ambizioni, sui nostri bisogni e i nostri sogni. Lungo la strada incontriamo geografi visionari ed eroici esploratori, cartografi che si accusano vicendevolmente di plagio, e sovrani che si fanno confezionare mappe falsate per accrescere il loro dominio e la loro influenza. Corredato da fotografie e riproduzioni, il libro di Berg ci conduce in un viaggio nello spazio e nel tempo che parla del mondo e di come lo vediamo, ma soprattutto parla di noi.

Giorgio Galli – Illuminismo magico

Illuminismo magico di [Galli, Giorgio]

L’Illuminismo storico, quello degli estensori dell’Encyclopédie e di Voltaire, si è autorappresentato come la forza della Ragione, l’uso corretto della mente umana in grado di spazzar via tutte le superstizioni e le false credenze del Medioevo e della barbarie del passato. Giorgio Galli, in questo breve pamphlet, mostra i limiti di un simile approccio. I seguaci e i divulgatori dell’Illuminismo estremo, come Piero Angela, mettono alla berlina pseudo-scienze come l’astrologia o la magia, negando l’influsso degli astri o delle forze sottili, ma non dicono una parola sull’intero sistema economico, basato sull’attività profetica degli agenti di borsa e del capitale finanziario. Contro il falso razionalismo degli epigoni dell’Encyclopédie, Galli propone un “Illuminismo aggiornato”, che non rinnega affatto la principale conquista di quel movimento, ossia il pensiero critico, ma al contempo ne rifiuta i dogmi e il suo non saper cogliere anche in discipline antiche e apparentemente anacronistiche, come l’astrologia o l’alchimia, aspetti di grande interesse e attualità.

Pierriana (+ ‘liberati’) d’occasione vol. IV: gfjhg84nfg9wzx

Nel mentre che il blogmaster e i suoi accoliti si ingegnano con la grande infornata sul fascismo del 25 aprile prossimo, a tenervi compagnia ci pensa la ormai abituale pierriana d’occasione.

Come al solito, siate austeri nei ringraziamenti: dopotutto stiamo parlando di pierre mica di Greta Thunberg…

 

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Buone letture

Jacques Derrida, Maurizio Ferraris – Il gusto del segreto

«Se la trasparenza dell’intelligibilità fosse assicurata, distruggerebbe il testo, mostrerebbe che non ha avvenire alcuno, che non deborda il presente, che si consuma immediatamente; dunque una certa zona di misconoscimento e di incomprensione è anche una riserva e una possibilità eccessiva – una possibilità per l’eccesso di avere un avvenire, e di conseguenza di generare nuovi contesti.
Se tutti possono capire subito quel che voglio dire non ho creato alcun contesto, ho meccanicamente risposto all’attesa, ed è tutto lì, anche se la gente applaude e magari legge con piacere; poi, chiude il libro, ed è finita».

Jacques Derrida

Antonello La Vergata – Guerra e darwinismo sociale

Il volume prende le mosse dalla chiarificazione di un costrutto concettuale: quello del darwinismo sociale. Di questo costrutto rivela l’uso ambiguo e arbitrario da parte di studiosi e ideologi. Usualmente si intende per darwinismo sociale la trasposizione delle idee principali dell’evoluzionismo, in particolare la lotta per l’esistenza e la selezione naturale, nel campo delle scienze sociali e della politica. In genere il ricorso in questi settori, è assai disinvolto e tende a dare per scontato, per il lettore, che il darwinismo sociale sia qualcosa di chiaro e assodato. Così invece non è: al contrario questo costrutto, staccandosi decisamente da qualsiasi intenzione darwiniana, è divenuto lo strumento per giustificare tutto e il contrario di tutto. È stato usato per giustificare le dottrine liberali, quelle nazionalistiche e quelle rivoluzionarie; per sostenere l’eguaglianza e la diversità tra individui e popoli; per fondare la giustizia sociale e la solidarietà ma anche per fondare la competizione e l’egoismo.

Spencer Wells – Il lungo viaggio dell’uomo. L’odissea della specie

Il libro ripercorre la storia di una moderna indagine scientifica, ovvero di come le nuove ricerche sul genoma umano – insieme a quelle in altri campi come l’archeologia, l’antropologia, la linguistica e la paleoclimatologia – stiano svelando con una precisione crescente le origini della nostra specie, le sue migrazioni e il modo in cui è avvenuta la colonizzazione dei continenti. L’autore, che ha viaggiato dalla Siberia alla Namibia per raccogliere i campioni di sangue necessari alle ricerche, affronta questioni tecniche sofisticate e scoperte originali, ma non manca di esporre i concetti fondamentali della genetica indispensabili al lettore comune per seguire il filo delle ricerche.

Terrence W. Deacon – Natura incompleta. Come la mente e` emersa dalla materia

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Uno degli enigmi che arrovellano l’uomo fin dall’emergere della nostra specie riguarda la nascita della vita, e per estensione della mente, dalla materia inanimata. La lista delle risposte è lunga e si perde nella notte dei tempi, tra argomentazioni religiose, filosofiche e scientifiche. Una delle ultime immani fatiche in questo campo è “Natura incompleta”, libro inedito in Italia, che troverete in edicola con «Le Scienze» di settembre.

L’autore, Terrence W. Deacon, è professore di antropologia biologica e neuroscienze all’Università della California a Berkeley, e propone una visione radicalmente nuova, con un approccio che parte dalla teoria dei sistemi dinamici, passando per la teoria del caos per poi arrivare alla teoria dell’informazione e ai processi neurali.

Hermann Bondi – La relatività e il senso comune

Hermann Bondi è un insigne matematico, fisico e cosmologo, conosciuto soprattutto come uno dei principali promotori della teoria dello stato stazionario dell’universo in espansione, una delle due principali (e inconciliabili) teorie d’oggi sulla struttura dell’universo fisico. Nato a Vienna nel 1919, il Professor Bondi entrò, nel 1937, al Trinity College di Cambridge per studiarvi matematica. Dopo un anno ottenne una sovvenzione (come Exhibitioner) e dopo due anni una borsa di studio (come Senior Scholar). Quando ebbe inizio la seconda guerra mondiale, gli Inglesi lo internarono come suddito austriaco e lo mandarono in Canada. Nel 1941 ritornò a Cambridge dove in sua assenza gli era stato conferito il titolo di Bachelor of Arts. Dopo aver compiuto alcune ricerche di idrodinamica, collaborò a un progetto segreto dell’Ammiragliato sul radar e in quest’occasione conobbe l’astrofisico Fred Hoyle, che suscitò in lui l’interesse per l’astronomia e la cosmologia. Insieme essi riuscirono a fare un lavoro importante sulle interazioni tra i gas interstellari e le stelle. Per la parte avuta in questo lavoro Bondi diventò Fellow del Trinity College nel 1943, e docente di matematica all’Università di Cambridge nel 1943. Nel 1947 sposò Christine Mary Stockman, una ricercatrice del gruppo di Hoyle, e insieme a lei pubblicò una serie di lavori sulla struttura stellare. Le lunghe conversazioni con Hoyle, Gold e altri colleghi dettero i loro frutti nel 1948 con un lavoro in cui Bondi e Gold enunciavano la teoria dello stato stazionario. Non molto tempo dopo, Hoyle pubblicò uno studio che arrivava pressappoco alle stesse conclusioni per una via molto diversa. Nel 1954 Bondi diventò professore di matematica applicata al King’s College dell’Università di Londra. Oltre ad avere pubblicato molti lavori tecnici, è autore di Cosmology (Cambridge University Press, 1952). In questi ultimi anni ha concentrato il suo interesse sulla Teoria della Gravitazione e sulla Relatività Generale e ha portato contributi allo studio dei problemi della massa negativa e delle onde gravitazionali

Mauro Dorato – Il software dell’universo. Saggio sulle leggi di natura

Il concetto di legge di natura occupa un posto essenziale nella visione scientifica del mondo, esso sembra rispondere al nostro bisogno psicologico di orientarci nella natura, di non assumere una posizione di estraneità e di disordine di fronte ai suoi processi. Dal punto di vista del metodo, il concetto di legge è tradizionalmente considerato un vero e proprio spartiacque tra le scienze naturali e quelle storico-sociali. Il volume intende affrontare il problema se esistono leggi indipendenti da esseri che le pensano, e si lega così ad un’altra questione, misteriosa e tutt’ora irrisolta: perché le leggi di natura hanno una veste matematica? Come può la matematica, che è una pura creazione della mente umana, descrivere un mondo che non dipende da noi?