Roland Sarti – Fascismo e grande industria

Non esiste una questione più controversa nella storia del fascismo che la natura dei suoi legami con l’industria. Questo studio si oppone a molte opinioni scontate riguardo ai rapporti ai rapporti fra i fascisti e la classe degli industriali italiani. All’inizio i fascisti e gli industriali si incontrano da eguali, sperando ognuno di usare l’altro per i propri fini

Georges Canguilhem – Il fascismo e i contadini

1935. In un momento politico cruciale per l’Europa – che vede l’affermazione del fascismo e del nazismo – appare in Francia, anonimo, un piccolo saggio militante e lucidissimo, le cui analisi risultano ancora di un’attualità sorprendente. Ne è autore Georges Canguilhem. Riflettendo sulla questione agraria e sul pericolo della fascistizzazione delle masse contadine, Canguilhem, che parteciperà in prima persona alla Resistenza, descrive il fascismo come nuova tecnica politica che mira a normalizzate tutti gli aspetti dell’esistenza umana compresi quelli vitali e biologici. L’ideologia agraria del ritorno alla terra con cui i regimi fascisti cercano di sedurre le masse contadine viene indicata come la maschera sotto cui si cela una razionalità politica che tende, invece, a distruggere la pluralità delle forme di vita contadine a vantaggio di una nuova gestione tecnico-scientifica delle risorse vitali. Contestualmente l’autore ridefinisce, in opposizione alle politiche staliniane dell’epoca, il progetto marxista nei termini di una emancipazione umana in grado di coinvolgere, nella loro molteplicità concreta, i differenti soggetti del lavoro e della tecnica.

Carlo Rosselli – Scritti economici sul fascismo

Nel presente volume sono raccolti ventidue articoli di Carlo Rosselli, solo in minima parte già inseriti in precedenti raccolte antologiche, scritti tra il 1930 e il 1937. Si tratta di articoli di carattere prevalentemente economico sul regime fascista, sulla sua politica sociale, sulle condizioni degli operai negli anni Trenta, sul corporativismo e sull’autarchia. Molti di essi sono dedicati alla guerra d’Abissinia, vista non solo dal punto di vista politico, diplomatico e militare (come in genere si è detto) ma soprattutto da quello delle motivazioni economiche e delle conseguenze che essa avrebbe avuto, nelle azzeccate previsioni rosselliane, sul tracollo del regime mussoliniano.

Alberto De Bernardi – Operai e Nazione. Sindacati, operai e stato nell’Italia fascista

Qualunque studioso si accinga ad intraprendere lo studio del sindacalismo fascista, interessato ad analizzare la complessità del sistema delle relazioni industriali e dei rapporti tra lavoratori e stato durante il fascismo, non può non rimanere sorpreso dall’immagine di queste organizzazioni di massa offerta dall’indagine storiografica: l’immagine sbiadita e incerta di un’istituzione che ha progressivamente perduto persino la dimensione e il significato di un oggetto di ricerca, soprattutto man mano che ci si allontana dalle sue origini e da quel fatidico 1926, assunto a spartiacque invalicabile della storia del movimento operaio

Progetto Fascismo 2019. Sezione A – Storia generale del fenomeno fascista


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Cari amici di LDB, buona festa della Liberazione.

Iniziamo oggi il progetto Fascismo 2019, il più vasto dalla nascita di LDB per numero (e speriamo per qualità) di consigli. Come già annunciato nel piano del progetto (se non lo avete ancora letto, potete farlo a questo link) l’uscita dei consigli avverrà per sezioni tematiche.

Partiremo dunque con la Storie generali del fascismo:dalla crisi che porta l’Italia nella prima guerra mondiale, vero crogiolo nel quale si formano le ‘armi del fascismo’, fino alla tragica avventura della repubblica di Salò e al rovinoso crollo che oggi noi tutti per fortuna festeggiamo.

Da Tasca ad Alatri, da Salvatorelli-Mira al quasi omonimo Santarelli, da Seton-Watson a Catalano. Visioni diverse della realtà che portano inevitabilmente a diverse interpretazioni del fenomeno fascista. Visioni diverse che abbiamo cercato di rappresentare nella maniera più completa possibile. A voi lettori decidere in quale quantità questo proposito sia stato assolto.

Ringrazio tutti gli amici che hanno e stanno partecipando a questo progetto: irmaladolce,apernod,charlie,dilmun e progvolution. Spero che altri amici si aggiungeranno presto. E ringrazio di cuore coloro che hanno donato, permettendo al curatore di rendere ancor più ricca l’offerta.

Per tutti coloro che vogliono continuare a farlo, o per quelli che vogliono contribuire per la prima volta, lascio queso apposito banner con link incorporato:

Ricordo che LDB è un progetto unico nel panorama italiano: per sostenersi conta esclusivamente sulle donazioni di voi appassionati. Per questo ogni contributo è linfa vitale per il presente e il futuro del nostro sito.

Ovviamente, buone letture!

Nat

 

 

Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira – Storia d’Italia nel periodo fascista

Indice: I. Il dopoguerra II. Nitti e Giolitti III. La marcia su Roma IV. La dittatura V. L’Aventino VI. L’era Federzoni VII. Il regime fascista VIII. Il Patti del Laterano e il Decennale IX. Lo stato corporativo X. Fuoriusciti e cospiratori XI. Politica estera mussoliniana XII. Fascismo e nazismo XIII. L’impresa etiopica XIV. L’Asse Roma-Berlino XV. La guerra nazifascista XVI. La Resistenza e la liberazione. Indice dei nomi.

Angelo Tasca – Nascita e avvento del fascismo. Volume 1

Pubblicata in Italia per la prima volta nel 1950, “Nascita e avvento del fascismo” è da tempo considerato un classico della storiografia sul fascismo. Per due ragioni. Prima di tutto Tasca ha sconfessato l’idea del fascismo come fenomeno unitario. Il fascismo non è un soggetto di cui basti ricercare gli attributi, ma la risultante di tutta una situazione dalla quale non può essere disgiunto. In secondo luogo, il fascismo viene considerato non semplicemente “un organo di combattimento della borghesia”. Il fascismo (ancora attivo in Italia, al momento in cui Tasca scrive) è “anche un movimento sociale”. E la difficoltà che la sinistra allora incontrò, in tutte le sue frange, fu proprio l’incapacità di “leggere” il fenomeno fascista nella sua natura proteiforme e diffusiva. Una difficoltà che per questioni ideologiche e di opportunismo, dopo la Liberazione, ha riguardato molti storici.

Angelo Tasca – Nascita e avvento del fascismo. Volume 2

Pubblicata in Italia per la prima volta nel 1950, “Nascita e avvento del fascismo” è da tempo considerato un classico della storiografia sul fascismo. Per due ragioni. Prima di tutto Tasca ha sconfessato l’idea del fascismo come fenomeno unitario. Il fascismo non è un soggetto di cui basti ricercare gli attributi, ma la risultante di tutta una situazione dalla quale non può essere disgiunto. In secondo luogo, il fascismo viene considerato non semplicemente “un organo di combattimento della borghesia”. Il fascismo (ancora attivo in Italia, al momento in cui Tasca scrive) è “anche un movimento sociale”. E la difficoltà che la sinistra allora incontrò, in tutte le sue frange, fu proprio l’incapacità di “leggere” il fenomeno fascista nella sua natura proteiforme e diffusiva. Una difficoltà che per questioni ideologiche e di opportunismo, dopo la Liberazione, ha riguardato molti storici.

Paolo Alatri – Le origini del fascismo

Paolo Alatri, storico e militante antifascista, ha fornito una illuminante ricostruzione, individuando i prodromi del fascismo negli anni di formazione dello stato unitario italiano, nelle mancanze e nelle storture di quella classe dirigente. Viene così inquadrata la questione delle origini del fascismo nella prospettiva storiografica dell’Italia contemporanea che, attraverso il Risorgimento, s’inserisce in un’Europa generalmente pervenuta ad un grado più avanzato di sviluppo sociale, economico e politico.