Hannah Fry – Hello World. Essere umani nell’epoca delle macchine

«Hello World!», Buongiorno mondo! Da quasi cinquant’anni, chiunque si cimenti per la prima volta nello studio della programmazione informatica si imbatte in questa frase. La si trova nel primo esercizio di qualsiasi manuale, fin dai primi anni settanta: l’esercizio consiste nel compilare un breve programma il cui effetto sia quello di far comparire sullo schermo quelle due parole inglesi, al tempo stesso scherzose e profetiche. Il computer risponde, ed è subito l’alba di un nuovo mondo, quello delle macchine. Gli algoritmi sono tutt’intorno a noi, e noi affidiamo loro le nostre vite, sempre di più, spesso senza neppure accorgercene. Hannah Fry, che li conosce bene, ci racconta in questo libro i segreti che animano le schede logiche dei computer, le promesse e i limiti della computer science, gli scenari un po’ distopici e un po’ grotteschi che si prospettano nel nostro imminente futuro tecnologico. Vieni accusato di un crimine? Come vorresti che venisse determinato il tuo destino? Da un giudice o da un algoritmo? L’algoritmo sarà sicuramente più razionale e meno soggetto a errori di giudizio, ma un giudice in carne e ossa potrà sempre guardarti negli occhi prima di pronunciare la sentenza. Cosa scegli? Eccoci nell’era degli algoritmi, la storia di un futuro non poi così lontano nel quale le macchine comanderanno incontrastate e prenderanno decisioni importanti in campo sanitario, nei trasporti, nella finanza, nella sicurezza, in tutto ciò che guarderemo, in ogni luogo in cui andremo e persino nella decisione di chi mandare in prigione. Ma quanto possiamo fidarci di loro? Che tipo di futuro vogliamo? Queste domande sono al centro di “Hello World”, un libro che solleva il velo sui meccanismi di funzionamento dei programmi che ci stanno prendendo la mano, ne dimostra il potere e ne mette in risalto i limiti. Rimane da domandarsi se gli algoritmi siano davvero migliori degli esseri umani che stanno rimpiazzando.

Kishore Mahbubani – Occidente e Oriente chi perde e chi vince

Occidente e Oriente chi perde e chi vince di [Mahbubani, Kishore]

Lo status plurisecolare dell’Occidente come centro della ricchezza e del potere globale sta volgendo al termine. Di fronte all’ascesa di nuove potenze come la Cina e l’India nell’ordine gerarchico mondiale, in che modo dovrebbero reagire i Paesi occidentali? Kishore Mahbubani sostiene in maniera appassionata e provocatoria che l’Occidente non può più imporre il proprio potere e i propri ideali al Resto del Mondo; è solo prendendo coscienza del proprio declino che i Paesi occidentali possono prepararsi per un successo strategico a lungo termine. Mahbubani esamina i miti e le auto-illusioni del potere occidentale con l’occhio critico di un osservatore esterno: la sconvolgente freschezza della sua analisi geopolitica offre a tutti gli occidentali e ai pensatori politici materia su cui riflettere.

David Cordingly – Storia della pirateria

Storia della pirateria di [Cordingly, David]

Come erano fatte le navi pirata? Cosa indossavano i bucanieri? È vero che infliggevano tremende torture ai nemici catturati? A queste e a tante altre domande risponde questo volume, una storia della pirateria nella sua epoca d’oro, dal XVI al XVII secolo. Un libro ricco di aneddoti e atmosfera, corredato da numerose cartine, che racconta la vera storia di personaggi leggendari come Barbanera, Morgan o il Capitano Kidd, ma anche di tanti uomini comuni; e che ci sorprende svelando l’esistenza di coraggiose donne pirata o descrivendo minuziosamente lo stile e le severissime regole della vita di questi fuorilegge. Un mondo misterioso e affascinante, circondato dal velo del mito e raramente conosciuto nella sua realtà storica, su cui fa ora definitivamente luce questa Storia della pirateria, tanto avvincente quanto storicamente rigorosa.

Davide Enia – Appunti per un naufragio

Lampedusa, da lepas, lo scoglio eroso dalla furia degli elementi, che resiste nella vastità del mare aperto. Oppure Lampedusa da lampas, la fiaccola che risplende nel buio, che sconfigge l’oscurità. Su questa isola protesa a sud, tra Africa e Europa, Davide Enia guarda in faccia chi arriva e chi attende, e narra la storia di un naufragio individuale e collettivo. Da un lato una moltitudine in movimento, che attraversa intere nazioni e poi il Mar Mediterraneo, in condizioni al di là di ogni immaginazione. Dall’altro, a cercare di accoglierla, un pugno di uomini e donne sul confine di un’epoca e di un continente. Nel mezzo si è posto l’autore stesso, per raccontare la scoperta di ciò che accade davvero in mare e in terra, e il fallimento delle parole che si inabissano nel tentativo di comprendere i paradossi del presente. A partire da una forte esperienza, dal toccare con mano la disumana tragedia degli sbarchi, Enia dà voce ai volontari, agli amici d’infanzia, alle testimonianze dei ragazzi che approdano miracolosamente sull’isola. E mette a nudo le conseguenze emotive di questa realtà toccante e sconcertante, soprattutto nel rapporto con il padre, medico da poco in pensione, che accetta di recarsi con lui a Lampedusa. Ritrovarsi assieme a testimoniare il dolore pubblico di quelli che approdano e di coloro che li salvano dalla morte, accanto a quello privato della malattia dello zio, li spinge a reinventare un rapporto, a forgiare un nuovo e inedito dialogo che si sostituisce ai silenzi del passato. «Ho frequentato Lampedusa per anni. Ho visto sbarcarvi qualche migliaio di persone, ho incontrato il personale medico e gli uomini della Guardia Costiera, ho mangiato a casa dei residenti, sono uscito in barca con i pescatori, ho ascoltato ragazzi sopravvissuti alla traversata e ho dialogato con i testimoni diretti». In “Appunti per un naufragio” emerge la vera storia di persone accomunate dall’esperienza della fragilità della vita, che come una rivelazione spinge ognuno verso un nuovo approdo, verso l’ ascolto e la scoperta dell’ altro.

Sabrina Mugnos – Vulcani Così il pianeta cambia pelle

Vulcani: Così il pianeta cambia pelle di [Mugnos, Sabrina]

I vulcani creano e i vulcani distruggono. Muovendosi attraverso questa seducente dualità, l’autrice illustra l’unico fenomeno geologico in grado di cancellare o devastare terre nel giro di poche ore, ma anche di edificarle dal nulla, oltre che di rigenerarle rendendole feconde con i prodotti eruttivi. La loro natura è legata alla collocazione geografica, che a sua volta ne condiziona la tipologia eruttiva. Un libro agile e di facile lettura ma scientificamente rigoroso, in cui si parla di spettacoli naturali e di scienza, ma anche di conoscenza del rischio che i vulcani rappresentano, soprattutto sul nostro territorio.

Stanley Milgram – Obbedienza all’autorità

Psicologo sociale “irriverente” e anticonformista, Stanley Milgram ha reclutato cittadini nordamericani assolutamente ordinari per un esperimento sull’obbedienza all’autorità. Individui qualsiasi convocati in laboratorio per obbedire a ordini che offendono il loro senso morale e studiati nella loro propensione alla sudditanza o alla ribellione. Desacralizzando la coscienza quanto l’autonomia morale, e constatandone la docile inefficacia quale baluardo contro l’azione immorale e malvagia, il saggio di Milgram dischiude scenari inquietanti ed attuali. Il testo è stato pubblicato per la prima volta nel 1974.

Leonardo Pegoraro – I dannati senza terra. I genocidi dei popoli indigeni

Il genocidio non è prerogativa dei soli Stati autoritari. Tenendo costantemente in tensione analisi concettuale e indagine storiografica, I dannati senza terra ricostruisce, nelle sue inquietanti sfaccettature, la storia della catastrofe indigena perpetrata dalle “democrazie” occidentali: dagli Stati Uniti al Canada, dall’Australia alla Nuova Zelanda. Veri e propri genocidi, realizzati per mezzo di politiche eliminazioniste di natura fisica, biologica e culturale: dal massacro all’assimilazione coatta, passando per la sterilizzazione eugenetica. Ne emerge un quadro al tempo stesso commosso, provocatorio e rigoroso, che intende restituire dignità alle vittime dimenticate e rispondere alla sfida lanciata dal revisionismo storico e al suo tentativo di cancellare i crimini più efferati dell’Occidente.

Ernesto Laclau, Chantal Mouffe – Egemonia e strategia socialista

“Analizzare il cosiddetto “mondo globalizzato” attraverso la categoria di egemonia elaborata in questo libro può aiutarci a comprendere come la congiuntura presente, lungi dall’essere l’unico ordine sociale naturale o possibile, sia l’espressione di una certa configurazione delle relazioni di potere. Si tratta del risultato dei movimenti egemonici da parte di specifiche forze sociali, che sono state capaci di realizzare una profonda trasformazione nelle relazioni tra imprese capitaliste e stati-nazione. Tale egemonia può essere sfidata. La sinistra dovrebbe cominciare a elaborare un’alternativa credibile all’ordine neoliberale invece di provare semplicemente a gestirlo in una maniera più umana”.

Tiqqun – Teoria del Bloom

Uomo della strada, uomo di massa, uomo-massa: così potrebbe essere definito il Bloom – figura della banalità che prende il posto del personaggio dell'”Ulysses” di Joyce – fratello della “Jeune-Fille” tratteggiata dal collettivo Tiqqun. Come tra lei e la sua immagine non c’è nulla, così il Bloom è l’uomo a tal punto confuso con la sua alienazione che sarebbe assurdo volerli separare. Una uniformità e conformità ormai totalmente costitutive della realtà sociale, entrambe condizioni di quella “concorrenza mimetica” cui il suo niente interiore spinge il Bloom. Nella società dello spettacolo, di cui il volume approfondisce gli estremi sviluppi, “essere” significa “essere diverso”, nel senso del “siate diversi, siate voi stessi” di una nota reclame.