Guido Rossi – Il gioco delle regole [LDB]

Da qualsiasi angolo provengano – dalle sale borsa o dai laboratori di ricerca, dagli studi dei giuristi o dalle pagine di internet, fino ai campi di battaglia –, le descrizioni della scena contemporanea concordano nel tratteggiare una situazione che si sottrae a qualsiasi forma di controllo. Forse per questo, paradossalmente, il diritto produce leggi a un ritmo senza precedenti nella storia conosciuta. E forse per questo dove il diritto non arriva, o viene disatteso, si invoca un rimedio taumaturgico: l’etica. Ma diritto ed etica – in qualsiasi combinazione escogitabile – possono molto poco per arginare comportamenti che ovunque, dal caotico mondo digitale a quello non meno oscuro della lotta al terrorismo, assumono sempre più di frequente le forme di un’illegalità diffusa, e quel che è peggio diffusamente accettata. D’altra parte, la proliferazione di norme in larga parte autoreferenziali rappresenta un rischio molto grave, e un problema ulteriore all’interno della crisi che pretenderebbe di risolvere. Dopo avere affrontato, nel suo libro precedente, il nodo dei conflitti di interesse, Guido Rossi si mette qui alla ricerca di una possibile via di uscita dal labirinto. E, mentre smonta con le armi a lui più congeniali – la dottrina sempre e, quando serve, il sarcasmo – una serie impressionante di certezze acquisite, ci suggerisce una soluzione limpida quanto inattesa: estendere a campi anche lontanissimi fra loro le soluzioni semplici e condivise grazie alle quali si cominciano ovunque a difendere, con qualche successo, i diritti umani.

 

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Avraham Burg – Sconfiggere Hitler. Per un nuovo universalismo e umanesimo ebraico [LDB]

La memoria della Shoah ha reso Israele indifferente alle sofferenze altrui. Il paese nella sua instabilità è ormai simile alla Germania degli anni Trenta. Il sogno e l’ideologia sionista hanno fallito. È il momento di abbandonare l’antica mentalità del ghetto accerchiato e di rivalutare la figura universalistica dell’ebreo della diaspora.
Sono tesi molto provocatorie, che hanno suscitato un enorme dibattito e innumerevoli polemiche a partire dalla pubblicazione di Sconfiggere Hitler in Israele, nel 2007.
L’autore, notissima figura pubblica israeliana, ex presidente del Parlamento, figlio di un uomo politico di grande influenza, ha avviato una critica radicale ai fondamenti attuali dello Stato di Israele, alla sua identità collettiva definita, sessanta anni dopo Auschwitz, quasi esclusivamente in rapporto all’Olocausto. Inoltre, criticando la svolta nazionalistica ed etnica presa dal paese nel corso degli ultimi decenni, Burg si oppone alle nuove «teorie razziali ebree» degli estremisti religiosi e stigmatizza l’uso della forza militare.
Sconfiggere Hitler è però anche un libro di ricordi in cui l’emozione e l’affetto frenano l’indignazione politica e civile. Burg evoca la sua infanzia nella «piccola Germania» di Gerusalemme, dialoga con la madre e, dopo la sua morte, con la figura tutelare del padre, Yossef Burg, dirigente del partito religioso nazionale e ministro nel corso di diversi decenni.
In questo saggio denso di riferimenti alla Bibbia e ai grandi testi delll’ebraismo, Burg lascia parlare la sua tristezza e la sua inquietudine, ma riesce a immaginare e a indicare anche un nuovo programma per Israele nel consesso globale delle nazioni. Un vero messaggio di speranza in cui si materializza il sogno di un ritorno alla serenità e ai valori umanistici e universalistici dell’ebraismo.

 

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Paolo Zellini – La ribellione del numero [LDB]

«Noi siamo di razza divina e possediamo il potere di creare» scriveva in una lettera del 1888 un grande matematico, Richard Dedekind. Quella frase corrisponde al clima di generale ebbrezza ed euforia che regnava allora nella matematica. Con le geometrie non euclidee di Lobacevskij e Riemann, con i numeri transfiniti di Cantor sembrava che si fossero dischiuse le porte di un «paradiso» senza confini, pullulante di inaudite «entità mentali», le quali sussistevano le une accanto alle altre, obbedendo all’unica condizione di non essere contraddittorie. Poi, improvvisamente, nel giro di pochi anni, fra il 1897 e il 1901, cominciarono ad affiorare i primi «paradossi», che segnalavano altrettanti vicoli ciechi nella teoria degli insiemi e nella nuova costruzione logico-matematica di Russell. Era la prima avvisaglia di una devastante «ribellione del numero»: come se la formula rivelasse di avere una natura propria, magari incompatibile con quella della mente che l’aveva appena esplicitata. I matematici furono subito tentati di scrollarsi di dosso, in quanto irrilevanti, tali fastidiose difficoltà. Anzi, proprio nei primi decenni del secolo assistiamo allo svilupparsi della sfida più ambiziosa mai sostenuta dalla matematica: il progetto di assiomatizzazione totale di Hilbert. Ma presto anche quella grandiosa impresa mostrò le sue crepe. Infine, la tarda e definitiva vendetta dei paradossi venne nel 1931 con il teorema di Gödel, che di quei paradossi dimostrava l’insuperabilità. Da allora si può dire sia successo, per la «crisi dei fondamenti», quello che è avvenuto per tante altre scoperte del Moderno: ciò che si era presentato come drammatica e angosciosa novità è diventato parte della vita normale. Le sabbie mobili che un giorno paralizzavano di paura sembrano essersi mutate in un parco pubblico, dove accorti giardinieri hanno disegnato viottoli che permettono di evitare i punti dove si sprofonda subito.

 

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Michel Foucault – La legge del pudore [LDB]

Questa raccolta presenta per la prima volta la conversazione radiofonica tra Michel Foucault, Jean Danet e Guy Hocquenghem nota con il titolo La loi de la pudeur inquadrandola nell’insieme di testi cui appartiene, vale a dire la petizione del 26 gennaio 1977 e la lettera aperta alla Commissione di riforma del codice penale dello stesso anno. Al centro di queste ultime, la questione della regolazione dei rapporti sessuali tra adulti e minori. La fama e la ricezione di questa conversazione sono infatti legate a filo stretto al riemergere insistente di quei documenti nell’ambito di una polemica che coinvolge non solo Foucault, ma che arriva ad abbracciare l’intera eredità del Maggio ’68. L’esigenza di far parlare da sé questi scritti non affiora esclusivamente a valle delle controversie, ma scaturisce anche dal loro valore storico, documentario e in sostanza defamiliarizzante. Soffermarsi sulle trasformazioni che hanno presieduto all’affermarsi delle nostre evidenze può portare a condurre una riflessione, oggi indifferibile, sulla nozione di consenso, sul suo significato, il suo potenziale e i sui suoi limiti, nonché sulle pratiche cui affidiamo il nostro bisogno di giustizia. Chiude la raccolta un’appendice volta a delucidare le circostanze storiche della redazione dei testi presentati, avvalendosi anche del ricorso a materiale ancora inedito. Saggi di Antoine Idier, Gert Hekma, Caro Gervasi e Lorenzo Petrachi.

 

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Francis Otto Matthiessen – Le responsabilità del critico [LDB]

L’opera di F. O. Matthiessen maestro, studioso e critico ebbe inizio negli ultimi anni del terzo decennio del secolo e prosegui fino alla sua morte, avvenuta nell’aprile 1950. Il suo primo libro su Sarah Orne Jewett, apparve nel 1929. L’ultimo, uno studio sulla vita e le opere di Theodore Dreiser, fu pubblicato postumo nel 1951 . Per uno spazio di piu di vent’anni Matthiessen scrisse o curò una dozzina di volumi. Nello stesso tempo andava regolarmente scrivendo recensioni e saggi critici per diverse riviste, periodici e volumi collettivi, e, occasionalmente, brani di commento nel campo dell’educazione e della politica. Il presente libro raccoglie piu di metà di questi articoli finora mai pubblicati in volume. Le scelta non si è limitata ad una semplice raccolta delle sue cose migliori. Infatti la collaborazione di Matthiessen ai periodici fu fin dall’inizio insolitamente coerente. Il principale obiettivo, dunque, di questa antologia è stato di scegliere i brani che piu da vicino riflettessero gli interessi dominanti della sua carriera.

 

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Walter Pedullà – Lo schiaffo di Svevo. Giochi, fantasie, figure del Novecento italiano [LDB]

Lo schiaffo che Zeno Cosini riceve dal padre moribondo – forse l’addio familiare più traumatizzante che scrittore abbia mai inventato – è anche, inevitabilmente, il segno della frattura decisiva da cui prende corpo il Novecento letterario. Secondo Walter Pedullà, che lungo quella frattura si muove con grande agilità critica riuscendo a ritrovarne sostanziose tracce in autori fra loro diversissimi, il nostro secolo prende coscienza espressiva di se stesso nel momento in cui registra quel divorzio fra le parole e le cose che Bontempelli ha descritto come relazione tra due piani paralleli e che Debenedetti ha raccontato, sulle orme del Tristano e Isotta di Wagner, come vana aspirazione degli amanti all’identità. Il Novecento si trova in tal modo a dover perennemente fare i conti con un’insanabile «duplicità», con la vera e propria tragedia vissuta sulla pagina da chi vede sempre più allontanarsi letteratura e vita, e si dedica allora all’impresa – talvolta titanica, talvolta rassegnata, talvolta autoironica — di trasformare radicalmente il linguaggio, nella speranza che le parole «nuove» possano miracolosamente riconquistare un rapporto diretto con una realtà sempre più difficile da «nominare». Gadda e Landolfi, Savinio e Pizzuto, Alvaro e Vittorini, ma anche Sciascia, e persino Saba, nell’indagine stringente e accerchiante di Pedullà, sono sorpresi a scoprire il bordo oscuro della loro scrittura, a rivelare senza più alibi il dramma del loro corteggiamento dell’impossibile, a divenire insomma i protagonisti di un viaggio all’interno della creatività letteraria novecentesca la cui stella polare è per Pedullà la riflessione critica di Giacomo Debenedetti, qui oggetto di un lungo e meditato saggio. L’itinerario è di grande fascino, e Pedullà lo individua e descrive mediante una scrittura critica che tutto coinvolge in un mobilissimo e vincente gioco metaforico.

 

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Sandro Setta – L’Uomo Qualunque 1944-1948 [LDB]

Il distacco dalla politica e dai suoi rappresentanti costituisce una componente radicata nello stato d’animo dell’italiano medio. La storia del movimento che per primo si scagliò contro tutti i partiti e le ideologie, con un panorama dei movimenti che, dopo quello di Guglielmo Giannini, si sono resi interpreti di quell’antico disprezzo in Italia e all’estero.

 

 

 

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Norbert Wiener – Dio & Golem s.p.a. Un commento su alcuni punti in cui la cibernetica tocca la religione [LDB]

Sotto la suggestiva veste cabalistica e la avvincente rete di leggende e di citazioni bibliche di cui Wiener ammanta le sue argomentazioni, il libro è un’esauriente analisi dei rapporti tra l’uomo e i suoi prodotti, della rapida evoluzione e della crescente complessità concettuale di essi, della loro autonomia dall’uomo, dei loro effetti sociali.
Le scienze della comunicazione e della regolazione, cioè la cibernetica, devono a Norbert Wiener alcuni dei più significativi successi.

 

 

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August B. Hollingshead, Fredrick C. Redlich – Classi sociali e malattie mentali [LDB]

Lo scopo principale dello studio di Hollingshead e Redlich sulla comunità di New Haven è relativamente semplice: indagare, all’interno di un settore geografico della società americana, le modalità con cui i diversi strati sociali avvertono, interpretano e curano i disturbi mentali.

 

 

 

 

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Dieter Grimm – Sovranità. Origine e futuro di un concetto chiave [LDB]

Il concetto di sovranità possiede ancora un suo specifico oggetto? Si giustifica ancora il suo impiego? O le trasformazioni degli ultimi decenni ne hanno minato le basi?

Uno dei più autorevoli costituzionalisti europei ci offre un limpido, equilibrato ed esauriente vademecum sulla sovranità collegando la sua evoluzione alle trasformazioni istituzionali e agli eventi storici. Il risultato è la riaffermazione della centralità di questo concetto per la difesa della democrazia.

 

 

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