Marc Fumaroli – Chateaubriand. Poesia e terrore [LDB]

Nell’Ottocento i viaggiatori di lungo corso non dimenticavano di portare con sé una biblioteca portatile, che trovava posto in una cassa opportunamente attrezzata. Si può dire che questo volume di Marc Fumaroli è l’equivalente moderno di quei cofanetti preziosi, in vista dei quali gli editori pubblicavano, in formato adeguato, apposite collezioni di titoli antichi e moderni. Ciascuno dei suoi capitoli, infatti, può essere letto come un’opera autonoma, che ci offre il vivido ritratto di un grande autore classico (Milton, Rousseau, Madame de Staël, Byron, Tocqueville, Baudelaire, Conrad, Proust), di un autore misconosciuto (Louis de Fontanes, Pierre-Simon Ballanche), di un personaggio che ha lasciato una traccia più o meno vistosa nella Storia (Napoleone, Talleyrand, Pauline de Beaumont, Madame Récamier), indagati tutti con la consueta, magistrale capacità di penetrazione. E tutti legati gli uni agli altri dal rapporto – ravvicinato o a distanza – con Chateaubriand e la sua vicenda umana, dipanatasi attraverso quel «secolo delle rivoluzioni» di cui egli fu testimone e attore, nonché interprete e narratore nel suo capolavoro, le Memorie d’oltretomba. «Questo libro non è una biografia di Chateaubriand» avverte Fumaroli in apertura. «È un invito a una traversata della grande tempesta poetica delle Memorie d’oltretomba e del campo magnetico entro il quale si è formata». E aderire all’invito significherà, per il lettore, «percorrere la prima mappa dei conflitti tra modernità e antimodernità, tra Lumi e Contro-Lumi, e riconoscervi l’incunabolo del mondo che si lacera e scompare oggi un po’ ovunque sotto i nostri piedi».

 

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Stelio Zeppi – Il pensiero politico dell’idealismo italiano e il nazionalfascismo [LDB]

In questo libro sono sottoposte a indagini le concezioni polinche degli idealisti italiani (Croce, Gentile, Prezzolini, De Ruggiero, Lombardo-Radice, Omodeo, E. Codignola, ecc.) quali si svolsero e si articolarono nei confronti del nazionalismo e del fascismo delle origini.
È la prima volta che questo ambito di ricerca viene affrontato in termini di distesa e analitica trattazione complessiva. Le fonti d’ispirazione di Zeppi possono additarsi in due opere, divenute ormai dei «classici» della storiografia filosofico-politica: Educazione e autorità nell’Italia moderna (Firenze 1951) di Lamberto Borghi e Cronache di filosofia italiana (Bari 1955) di Eugenio Garin. L’importanza dell’argomento è fin troppo evidente: l’idealismo è stato il «verbo» filosofico più largamente ascoltato fra gli inizi del Novecento e la seconda guerra mondiale, il nazionalfascismo non soltanto ha dominato e caratterizzato il medesimo tratto di tempo ma occupa un posto non marginale nell’Italia postfascista.
Quali i rapporti fra idealismo e nazionalfascismo? Quali le responsabilità del primo nei confronti della nascita e del successo del secondo? A queste domande il libro cerca di rispondere senza stendere veli pietosi.

 

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Gerhard Ritter – Il volto demoniaco del potere [LDB]

Oggetto dello studio di Ritter è la fondamentale polarità da lui individuata alle origini del pensiero politico moderno tra Machiavelli e Moro, ovvero tra modello continentale e insulare di Stato: Stato di potenza e Utopia. Sulla base di questo contrasto Ritter traccia una parabola della politica europea che giunge fino alla suprema degenerazione della politica di potenza, la guerra mondiale scatenata dall’hitlerismo. Ma la riflessione di Ritter travalica ampiamente una mera questione di storia del pensiero politico: egli si interroga infatti su quel rapporto tra politica e morale che “tormenta l’umanità da secoli”, sull’aspetto “demoniaco” del potere che non può non porsi l’obiettivo del successo ma è sempre a rischio di degradarsi.

 

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Robert Payne – Vita e morte di Adolf Hitler [LDB]

Payne dipana i fili intricati della vita pubblica e privata di Hitler per rivelare il vero volto di un individuo dotato di immenso e sinistro magnetismo, che colpì decine di milioni di uomini, facendone dei seguaci del nascente partito nazista. Nonostante il fallito putsch di Monaco, Hitler trascorse i mesi di prigionia scrivendo il Mein Kampf, che aumentò il suo seguito. Giunto al comando indiscusso del Partito, promise ogni cosa ai suoi sostenitori, per poi eliminarli a sangue freddo prima che potessero reclamare una fetta del potere, ormai sua unica fonte vitale. Divenuto Cancelliere, snaturò e distrusse pezzo per pezzo i poteri dello Stato per soddisfare le sue manie ossessive, riarmando la Germania, massacrando i suoi nemici (reali o immaginari), ricattando uno a uno i leader europei e facendo infine precipitare il mondo nel caos della Seconda guerra mondiale.

 

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Leon Poliakov – Il nazismo e lo sterminio degli ebrei [LDB]

Quest’opera, divenuta ormai un classico, affronta le pagine più buie della storia recente: sulla base di una vastissima documentazione Léon Poliakov ha ricostruito le fasi della persecuzione antisemita, dall’avvento al potere del nazismo alla fine del 1945, mettendo in risalto come lo sterminio degli Ebrei rientrasse nel più vasto piano d’eliminazione di altri popoli e illustrando, oltre agli episodi della resistenza ebraica, le reazioni popolari nei vari paesi europei, l’atteggiamento degli uomini di governo e delle chiese cristiane. Poliakov esamina i fini perseguiti dai capi nazisti attraverso la loro mostruosa «operazione», i modi con cui scientificamente organizzarono la «soluzione finale» della questione ebraica, l’apparato burocratico di cui si servirono per raccogliere e far scomparire milioni di vittime.
Tale esame dimostra come la responsabilità di questi crimini ricada non solo sugli esecutori specializzati, le SS, ma anche, sia pure indirettamente, sull’esercito tedesco, sulle classi dirigenti, su gran parte della popolazione. E tuttavia lo spirito serenamente equo dell’autore, la sua sobrietà d’intonazione, il suo costante impegno critico consentono al lettore di approfondire un argomento che non cessa di inquietare le coscienze dei contemporanei.

 

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Andrea Tagliapietra – La metafora dello specchio. Lineamenti per una storia simbolica dell’immagine [LDB]

Nella storia del pensiero, lo specchio non è una metafora come tutte le altre. Con i miti di Dioniso, Medusa e Narciso, esso irrompe nell’immaginario occidentale come strumento capace di duplicare il mondo sensibile, ma anche e soprattutto come artificio in grado di rendere l’osservatore insieme soggetto e oggetto dello sguardo. Eppure, il riflesso che lo specchio restituisce ha sempre la caratteristica dell’enigma: su quella soglia compare qualcosa di perturbante e vertiginoso, che non ha mai smesso di suscitare domande. Sulle tracce di questi interrogativi si apre il libro di Andrea Tagliapietra, che attribuisce allo specchio, alla sua esperienza concreta e al suo impiego metaforico, l’origine della scoperta dell’immagine, della sua forza e della sua ambivalenza. Lo specchio mostra, ma non risponde, costringendo l’essere umano ad accettare il nonsenso di ciò che è unico e singolare. A partire dai territori del mito greco e del racconto biblico, l’enigma dello specchio sarà, infatti, quello dell’Altro e dello Stesso, dell’identità e della differenza, ma anche della verità e dell’illusione, il luogo in cui si genera la tensione istitutrice del simbolo. La figura dell’uomo che si guarda riassume, con la potenza che è propria dell’immagine, la ricorrente ambizione del pensiero filosofico per un sapere assoluto e senza resti. Di fronte a questa pretesa, l’avventura dello specchio testimonia però anche la storia di un soggetto che, alla scuola del riflesso, diviene conoscitore di sé stesso e, forse per questo, di sé stesso carnefice. L’autore ripercorre i momenti cruciali della vicenda filosofica occidentale in un ragionamento serrato nel quale le parole dialogano con un apparato iconografico di oltre centotrenta opere, arrivando a mostrare come l’oggetto riflettente sia stato, dagli inizi della riflessione scientifica fino all’ultima stagione del pensiero contemporaneo, la metafora stessa della filosofia.

 

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Régis Debray – Dio, un itinerario [LDB]

Perché l’uomo continua a credere in Dio? In che modo la fede si è trasmessa attraverso i secoli? E come il volto stesso di Dio si è evoluto al passo con la storia? A tali domande risponde Régis Debray, filosofo francese dal passato rivoluzionario. Il libro è un’indagine sulle tracce del divino, dalla Mesopotamia ai nostri giorni, per illuminare l’una attraverso l’altra la storia dell’Eterno e quella dell’Occidente. La fede non è un problema di cui la scienza possiede la soluzione, sostiene Debray. Dopo la convinzione che solo la scienza possa dare risposte si torna alla religione del Libro o alle sue aberrazioni, come ci ha insegnato l’11 settembre.

 

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Joseph Campbell – Quello sei tu. La trasformazione delle metafore religiose [LDB]

Joseph Campbell è stato uno degli studiosi che hanno rivoluzionato l’approccio alla mitologia. Nelle sue opere ha infatti dimostrato come i racconti mitologici – indipendentemente dall’ambito culturale in cui hanno origine – attingano temi, personaggi e storie dallo stesso ancestrale retroterra. Questo significa che nella letteratura, nei riti e nei simboli, elaborati dalle varie tradizioni per rispondere alla necessità di comprendere il mistero dell’esistenza, finiamo per scoprire sempre noi stessi. Tat tvam asi, «quello sei tu», è appunto l’intuizione spirituale fondamentale di tutta la vita e l’opera di Campbell.

Nei saggi raccolti in questo volume, l’attenzione dello studioso si concentra sulla tradizione spirituale giudaico-cristiana, sulla simbologia che ricorre nei suoi miti e rituali, sulla metafora quale strumento di narrazione e trasfigurazione, spesso fraintesa e considerata un mero riferimento a un presunto evento storico. Si vedrà per esempio come attraverso il mito dell’Immacolata Concezione (che non è solo cattolico) non si tramandi un fatto, ma piuttosto si alluda a una condizione spirituale. Anche la Terra Promessa non è un luogo geografico, bensì dell’anima.

L’ambito mitologico è stato oggetto di incomprensioni e pregiudizi, al punto che, per alcuni, il mito si riduce a una bugia. Campbell ci mostra invece come le sue declinazioni nelle diverse culture rispondano in modo univoco al profondo ed essenziale bisogno umano di comprendere i grandi misteri della nostra presenza nell’universo.

 

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Gerhard Streminger – Il buon Dio non esiste [LDB]

Queste pagine contengono l’esame e la critica di ogni teodicea, ossia di ogni tentativo, finora fatto dai teisti, di conciliare l’esistenza del male nel mondo con la bontà e giustizia di Dio, che lo ha creato. Gerhard Streminger ha studiato Filosofia e Matematica a Graz, Göttingen, Edimburgo e Oxford.

 

 

 

 

 

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Ludwig Binswanger – Essere nel mondo [LDB]

L’antropo-analisi di Ludwig Binswanger forma un necessario complemento della teoria psicoanalitica freudiana, non ne è un sostituto né un’alternativa, come dimostra questo libro che presenta una raccolta dei principali contributi pratici, teorici e filosofici dovuti alla Daseinsanalyse. La lunga introduzione del professor Needleman illumina le origini delle idee di Binswanger, il loro sviluppo e la loro importanza per il mondo contemporaneo.

 

 

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