Due comunicazioni più una proposta di dibattito.

Cari amici di Ladri di Biblioteche,

vi ringrazio per i commenti che avete lasciato al precedente post, mi avete fornito numerosi spunti di riflessione. Mi perdonerete se mi prendo ancora del tempo, ma proprio la vostra accorata partecipazione al dibattito sul futuro di questo blog mi ha fatto comprendere come ogni decisione debba essere attentamente ponderata.

Nel frattempo però, debbo fare due comunicazioni importanti e una proposta di dibattito:

1. Ho aperto il profilo ufficiale twitter di LDB a questo link: Profilo Twitter Questo profilo fungerà da segnalibro in caso di possibili futuri problemi con il blog. Pertanto vi invito a salvare l’indirizzo nei vostri preferiti (non è necessario crearsi un profilo twitter). Chi vuole potrà anche contattarmi tramite messaggio privato. Sono notoriamente diffidente dei social mainstream, ma ho notato che gli impenitenti di dasolo utilizzano con profitto facebook per tenere informati gli utenti dei loro numerosi cambi di residenza. Una volta tanto prendo io qualcosa da loro.

2. Ho letto solo ora il txt dove Zovvo ci informa della chiusura del suo primo blog. Fortunatamente ne ha subito aperto un altro, trovate l’indirizzo nella solita barra dei link in alto a destra. Non posso fare altro che solidarizzare con Zovvo per quanto gli è successo e pensare che, quasi quasi, il “nostro” multinick è preferibile rispetto a un certo genere di mafiosetti che girano sul web. Auguro a Zovvo di risolvere i suoi problemi, se ha bisogno di una mano sarò sempre lieto di dargliela. Non possiamo rischiare di perdere uno dei pionieri della condivisione in Italia, oltre che persona di ampi orizzonti culturali.

3. Il collettivo militant ha proposto una riflessione molto interessante sul rapporto tra innovazione, progresso e tecnologia,con particolare riguardo alla questione ebook/libro cartaceo: La trovate a questo LINK ARTICOLO MILITANT  Vi invito caldamente a leggere. E, se volete, a condividere con il blog cosa ne pensate a riguardo.

P.s. Ho avuto dei problemi con la nuova infornata che perciò tarderà un pochino.

Natjus

223 pensieri su “Due comunicazioni più una proposta di dibattito.

  1. Grazie di cuore Nat, mi dai l’occasione di esprimere, anche pubblicamente, tanta tanta riconoscenza per la solidarietà manifestatami in questi giorni da te e altri. Cosa dire dei complimenti in particolare? Che è tutto vero innanzitutto! 😛 Ma a parte la consueta modestia, devo solo rilevare che la condivisione esisteva già molto prima di me, anche se non è con esagerazione che si deve riconoscere quanto si deve a quel certo gruppo di Scribd di cui facevamo parte, per aver elevato la qualità del pdf artigianale in Italia, ancorché qualcosa di migliorabile ancora rimanga. Pioniere invece è proprio Natjus, amici, perché non conosco altri che abbiano iniziato in Italia a usare l’epub (e non solo) per trasmetterci i suoi consigli di lettura, e siano arrivati a tali livelli di competenza del mestiere.
    Ho letto l’articolo dei compagni del collettivo militant, tra l’altro ben scritto, articolato e sviluppato, e mi riservo prossimamente di fare qualche considerazione personale.

    • Mi permetto di accodarmi a un Grande – passato, presente e futuro – della condivisione, a cui non posso che rinnovare anche in questo spazio la mia stima incondizionata e il mio sostegno.
      Non appena il Mastro Fornaro sfornerà, comparirà anche l’undecima “Aletiniana” (per un motivo di ordine e per facilitare l’eventuale prelievo degli utenti).
      Non posso che condividere, almeno a grandi linee, l’articolo di Militant che Nat ci ha proposto, dal quale emerge molto buon senso. Anche perché – confido che qualche utente se ne sia accorto – sostiene più o meno quanto io stesso avevo scritto per lacerti, non abusando, in uno dei 348 post alla precedente comunicazione del Nostro. Ricordo di aver letto un articolo quasi identico tempo addietro in altro luogo del web, dove pure si partiva dalle considerazioni che Umberto Eco – e chi non lo fa? – espresse ormai qualche anno addietro (recuperabili nella conversazione con Carrière, “Non sperate di libervi dai libri”, nonché in “La memoria vegetali”, entrambi pubblicati da Bompiani e rinvenibili in rete in formato epub).
      Come Capitan Zovvo, tornerò con qualche postilla personale, non posso tuttavia non paventare il fioccare di baggianate che un dibattito libro cartaceo vs. ebook potrebbe scatenare.

      Sempre Cari Saluti

      • Quali mirabilie! Ringrazio Mauritius per la grande, ennesima impresa, Grattacielo per il Fallen e non ultimo Nozomi, ospiti in comitiva di Zovvo.

      • Speriamo che persone come te e Zovvo restino sempre attivi fautori della condivisione culturale.
        Mi ricordo ancora di filosofia-in-italia o baruch, nick storici della condivisione su scribd, che ora purtroppo è diventata una piattaforma commerciale.
        Lunga vita al tuo blog e a quello di Zovvo!

    • Questa non è una risposta a zovvo ma un tentativo di unirmi alla comunità di ladri di biblioteche che ho scoperto da poco lasciando un commento nel blog come indicato nelle istruzioni. Grazie del lavoro straordinario che state facendo. Un insegnante che lavora in un contesto difficile.

  2. Ho letto l’articolo proposto che offre ampi spunti di riflessione ai quali segue una volontà/idea d’azione: continuare a condividere ed ad entusiasmare attraverso la porta/specchio del libro, digitale o cartaceo esso sia. Saluto.

  3. Chiedo scusa se insisto ma non riesco a farmi riaggiungere… sono stato aggiunto nel 2014 ma ora, per qualche motivo, se vado sul contatto Lester Cromarty non c’è più nessuna cartella condivisa con me. è possibile, per favore, ricondividere di nuovo le cartelle? Grazie mille.

  4. Stasera a Napoli si vuole sognare… e allora chiedo se qualcuno ha il recente libro di Pietro Citati sui sogni antichi e moderni. Grazie 😉

  5. Non è la prima volta che mi capita di leggere un articolo che, dati alla mano, asserisce che il mercato del libro digitale è in discesa. E’ una novità invece per me leggere che quello del libro cartaceo è in discreta ripresa -non si tratta di percentuali da capogiro- e che Amazon sta investendo appunto nella sua diffusione, privilegiandolo nel prezzo rispetto al digitale. Da appassionata lettrice non posso che esserne a priori entusiasta!
    Però, nell’articolo, non si espone, banalmente, che i libri invecchiano, si sgualciscono, si perdono nei traslochi, occupano un volume che non sempre purtroppo gli si può dedicare (quanti ne ho regalati o buttati!).
    E ancora, l’obsolescenza; la novità ha una durata temporale ridotta, escono titoli nuovi tutti i giorni, che devono rimpiazzare quelli già presenti, essere presenti, essere venduti.
    Ed il costo delle rese dei libri cartacei per le case editrici? Gli invenduti delle librerie vengono restituiti periodicamente.
    L’ebook ha necessità sì di un supporto per la lettura, ma anche gli smartphone o i tablet hanno delle app che si possono utilizzare per leggerli. Penso quindi che la sua diffusione possa essere più capillare e per nulla elitaria, considerando la penetrazione sul mercato della telefonia di tali apparecchi.
    Nulla volendo togliere alla carta, al suo profumo, ad una variopinta ed accattivante copertina, ma il digitale è secondo me più comodo e pratico, anche da portare con sé.
    Mi rende perplessa la decisione di Amazon; non la comprendo in quanto il potenziale acquirente di libri non credo sia assimilabile a quello di altri beni di consumo. La persona a cui non piace leggere, non penso verrà influenzata dal tipo di supporto o convinta ad acquistare. Quindi Amazon si deve per forza rivolgere a coloro che già leggono per piacere o per studio. Probabilmente avrà operato delle ricerche di mercato. Oppure, chissà, vorrà indirizzare nuovamente il mercato; come prima era pioniera nella diffusione del digitale, ora vuole dirigere il mercato in altra direzione. E’ un gigante, può tentare. Il motivo potrebbe essere la possibilità che ha il digitale di essere trasferito tra soggetti.

  6. Pochi spiccioli:
    1) Circa l’articolo su militant: 1.1) un supporto di memoria al quarzo può **già oggi** garantire la conservazione di dati informatici per alcuni milioni di anni. Non è pensabile che l’esistenza del supporto cartaceo conservi un senso ancora a lungo. 1.2) l’ebook è più comodo da leggere di un libro, semplifica l’accesso all’oggetto libro (seppure nella sua impalpabile forma elettronica), costa meno, non lascia residui fisici dopo la lettura. Penso (senza poterlo dimostrare) che sia stato proprio l’ebook a far aumentare la circolazione e la vendita **anche** dei libri cartacei.

    2) Circa il futuro di LdB: qui in molti si preoccupano di dasolo (che sta avendo problemi di un certo peso), ma non ho visto citare avaxhome, che dall’inizio dell’anno VENDE il download di materiale informatico, compreso quello oggetto dei condigli di LdB. Dunque, quello che si muove nel panorama della condivisione deve spingere a riflessioni serie circa le modalità di realizzazione e di tutela di un progetto di diffusione culturale “di confine” come LdB. Reitero perciò il suggerimento che ho già dato e che deriva da una certa conoscenza delle cose di cui parlo: al fine di filtrare i partecipanti ad un progetto culturale sui generis come LdB il sistema migliore è quello di imporre la condivisione di un certo numero di testi a: che non siano già presenti in rete, e b: che siano coperti da copyright.

    Ciao.

    • Per quanto mi riguarda non è che ce l’abbia particolarmente con dasolo: semplicemente, uno dei loro viene qui a fare lo sbruffone e reagisco di conseguenza. La mia idea, fin da quando ho iniziato questa attività. è che data la natura del mezzo internet non ci si può opporre al “furto” del materiale che si condivide. Questa visione è accettata da alcuni, rifiutata da altri, ma è chiaro che io non posso convincere nessuno, e che coloro che si sentono defraudati del frutto del proprio lavoro è giusto che se ne risentano. Per quanto mi riguarda, e già ebbi a scriverlo, quella del circolo chiuso è una proposta che presenta innumerevoli falle: la più importante è che nulla ci assicura che un possibile “ladro” non possa contribuire con libri o denaro al fine di guadagnarsi la fiducia degli altri membri.

      • Purtroppo una volta condivisa qualsiasi cosa in internet, prima o poi sara’ possibile ritrovarla replicata innumerevoli volte, la prudenza e riservatezza nella prima pubblicazione potranno soltanto allungare i tempi, ma non l’esito finale.
        Sarebbe importante mantenere almeno il riferimento al contributore originale, ma quello che e’ veramente deprecabile e’ il vantaggio economico che alcuni traggono mettendo a disposizione a pagamento cio’ che altri hanno condiviso gratuitamente.

        • Concordo, purtroppo a quanto ne capisco dietro questi siti ci sono vere e proprie associazioni criminali. Persegire queste persone risulta difficile persino all’autorità competente figuriamoci a dei privati come noi.

      • Il problema che pongo non è quello del “furto” di opere condivise (a parte l’antinomia, è proprio internet ad aver modificato il concetto di bene materiale, quindi di proprietà). Piuttosto quello di difendersi per quanto possibile dai problemi che sta affrontando dasolo in questo periodo. Se proprio devo essere più chiaro, nessuno potrebbe denunciare un sito per violazione del copyright se così facendo dovesse autodenunciarsi per aver commesso lo stesso reato sullo stesso sito.

    • Ciao Acciaierie,
      riguardo al punto 1.2, oggi, dopo il primo entusiasmo dell’ereader (che può addirittura estrapolare su file a parte tutte le sottolineature), mi trovo a sentire mancante la carta per la sua sfogliabilità, gli appunti a matita ben visibili accanto allo scritto, la velocità di accesso a tutto il materiale… Gli ebook con ereader (nel mio caso kindle) sono come bloccati, ed è molto difficile rivedere passaggi, ampliare sottolineature, evidenziare passaggi già sottolineati… Forse miglioreranno, ma nel 2017 sono ancora inferiori al cartaceo per molti aspetti.
      Riguardo al punto 1.1: oltre alla conservazione dei dati, c’è il problema della lettura: tra dieci anni ci saranno ereader che leggeranno i formati di oggi? E tutti gli appunti sui nostri ebook saranno interpretati correttamente dai nuovi formati. Forse per computer ci saranno probabilmente sempre software che potranno fare le traduzioni, ma saremo ancora in grado di portare in giro tutto ciò negli ereader? Anche nelle mie riflessioni più corpose avevo sottovalutato questo aspetto. E la cosa mi spaventa un po’.

      • Gli attuali ereader sono espressione di una tecnologia non molto spinta, ciononostante la comodità di lettura di un ereader è ineguagliabile. Chi usa un ereader legge di più e compra un maggior numero di libri cartacei per se e da regalare (secondo una statistica empirica rilevata su me e sui miei conoscenti). L’analisi del testo richiede ovviamente tecniche diverse da quelle classiche ma, appunto, è solo una questione di tecniche.

        Epub è basato su xml, cioè puro testo. Sarà leggibile per sempre, con l’attuale e le future tecnologie. Se i tuoi appunti li salvi in puro testo saranno anch’essi leggibili per sempre.

        La tecnologia di conservazione dei dati è ormai molto vicina all’attuale limite teorico 1 elettrone = 1 bit. Questo significa che tra non molto un dischetto di quarzo o di carbonio potrà contenere gigantesche quantità di dati (l’equivalente di molte grandi bliblioteche) e conservarli intatti per l’eternità. Condividendoli in tempo reale con l’intera umanità.

        L’oggetto “supporto fisico musicale” è già virtualmente scomparso: come si può pensare che l’oggetto libro possa invece resistere ancora a lungo?

      • “Epub è basato su xml, cioè puro testo.”
        Il “puro testo” xml e’ in realta’ una serie di bit, che devono essere decodificati da una macchina che abbia la possibilta’ di leggerli sul supporto su cui sono scritti e li elabori, trasformandoli in una immagine che il lettore possa identificare come “puro testo”.
        Questi passaggi sono “esterni” al lettore, ovvero tra il lettore e il testo ci deve essere un “interprete” in piu’, la macchina, rispetto a quelli usualmente necessari per leggere un libro: conoscere la lingua in cui il libro e’ scritto, saper leggere.
        A differenza di questi ultimi due non e’ possibile per il lettore apprendere una “tecnica” per l’accesso ai bit, non potra’ mai averne esperienza diretta, ma sempre ed esclusivamente attraverso la macchina.
        Certo e’ solo tecnologia, ma piu’ avanzata e’ la tecnologia, piu’ e’ fragile, riusciamo a leggere le tavolette di Ur, vecchie di migliaia di anni, perche’ in fondo continuiamo ad utilizzare la stessa “tecnica” di allora: gli occhi e il cervello del lettore.
        Se anche con tecnologie semplici si possono produrre supporti su cui i “testi” diventano quasi del tutto inintelleggibili dopo pochissimi secoli, pensiamo ai quipo del popolo Inca, siamo cosi’ sicuri che una tecnologia complessa produrra’ un supporto che sara’ leggibile per sempre?

        Dopo queste apocalittiche elucubrazioni devo dire che sono il felice possessore di un ereader, che utilizzo alternandolo ai libri cartacei a seconda di utilita’ e opportunita’.

      • Grazie Acciaierie e Zio, mi fa piacere confrontarmi con chi ne sa evidentemente più di me.
        Il problema che cercavo di sollevare è proprio quello evidenziato da Zio, ma ancora più prosaicamente: se io sottolineo un azw nel mio Kindle, e poi il mercato ebook si sposta tutto sul formato xyz, le mie sottolineature, oltre ad averle ‘scorporate’ dal libro nel file di testo, le avrò ancora leggibili nel mio cacchio di kindle del futuro? Per esperienza, alcuni software e alcuni prodotti di questi software con il ‘milgioramento’ tecnologico, diventano inutilizzabili. Quindi posso pensare che una cosa così di nicchia come le ‘sottolineature’ in un ebook non siano proprio la priorità di chi produce ereader.

  7. Se mi mettete a disposizione gli scan de “Il nichilismo” di Franco Volpi e della “Storia del nulla” di Givone ci faccio due belle conversioni.

  8. L’articolo di Militant esplicita quello che e’ un fatto indiscutibile: un ebook necessita di un “livello interpretativo” piu’ alto rispetto al libro cartaceo, ovvero e’ indispensabile uno “strumento” per accedere al testo, e questo a prescindere dal supporto su cui tale testo sia “scritto”, sia esso magnetico o quarzo.
    Questa “dipendenza dell’accessibilita’ ” e’ indubbiamente il lato debole dell’ebook, nel breve periodo per il costo soggettivo, nel lungo per l’obsolescenza della tecnologia.
    Inutile sottolineare in contrasto le problematiche della conservazione della carta o dello spazio necessario per il libro cartaceo.
    E’ anche vero che, in questo momento, la facilita’ di copia e di diffusione di un ebook e’ infinitamente superiore a quella del libro cartaceo.
    Pregi e difetti, la scelta e la preferenza non potra’ che essere soggettiva, personalmente propendo per la carta…

    Per il futuro di LdB credo che se l’accesso sara’ con un filtro “do ut des”, sara’ sufficiente una mailing list tra la decina di partecipanti al club senza tante altre complicazioni.

    • Proposta davvero succulenta, come anche il Clayton, speriamo che qualcuno risponda all’appello.
      Riguardo alla discussione sull’ebook, voglio riferire un fatto personale, magari cade nella categoria “baggianate” paventata da Aletinus, ma voglio correre il rischio.
      Ho due figli, entrambi gran smanettoni di tablet, smartphone etc., Ma quando mi chiedono dei libri da leggere (succede anche questo, per fortuna) alla mia risposta che posso passarglielo solo in forma digitale, fanno una smorfia di fastidio… preferiscono leggere il cataceo. Significherà qualcosa?

      • Altro che baggianata … Significa molto. Soprattutto è il lato positivo, non oscuro, dell’abusato detto “tale padre, tale figlio”. Come dire che i tuoi figli, grazie all’esempio e al progetto educativo dei genitori (non farò torto alla madre), crescono con mente sana e sani interessi da affiancare alle necessarie amenità. Si rendono conto, e per un genitore non può essere che una soddisfazione, che l’ignoranza e la stupidità sono cancri da combattere giorno dopo giorno.
        Il mio timore delle baggianate si riferiva a un eventuale dibattito circa l’opposizione fra libro cartaceo ed ebook, un opposizione che non ha senso di esistere, al di là delle abitudini e dei gusti personali e vieppiù in questo spazio specifico. Le due modalità di lettura coesistono e devono coesistere, ora come ora è troppo presto per sentenziare sulla fine della carta e sul trionfo o sul fallimento dell’ebook. Anzi, è azzardato anche lanciarsi in previsioni, mi pare tuttavia una certezza dire che noi, negli anni di vita che ci restano e per quanto il mondo cambi in fretta, non assisteremo al pronunciamento di una sentenza definitiva.
        Le baggianate sono quelle continuamente espresse in molti luoghi, nel web e fuori dal web, dal maggioritario schieramento “feticista” pro libro cartaceo (l’odore della carta, l’oggetto da maneggiare, etc.) e dal minoritario schieramento “igienista” pro ebook (non fa polvere e rimane immacolato per sempre, me ne porto 589 al mare in una botta sola Kant compreso, etc.).
        Ho sottovalutato, tuttavia, la comunità di LDB, composta notoriamente e per fortuna da persone molto avanzate culturalmente, amanti del LIBRO e pertanto del sapere, cartaceo o digitale che sia. Il grande equivoco, infatti, è quello di confondere il contenente con il contenuto, l’involucro esteriore con la sostanza. E i lettori progrediti, che amo ancora chiamare “intellettuali”, non cadono in questo equivoco, non possono rinunciare ad avvalersi di entrambe le modalità per allargare e approfondire i loro orizzonti culturali.

  9. Carissimo LDB, volevo fare qualche riflessione sul futuro del progetto.
    1) chiedere agli utenti di condividere materiale non presente in rete credo taglierebbe fuori moltissime persone (me compreso, che quel poco che trovo, lo trovo principalmente in rete… gli scan originali sono quasi inesistenti)
    2) sono d’accordo anch’io: una volta che una cosa è in rete poi diventa duplicabile, anzi, questo mi pare quasi il suo destino. Quindi perché arrabbiarsi con chi posta su dasolo? Mi sembra si tratti più di persone che di servizi (come già espresso da Nat). Dasolo ci farà i soldi, questa è la sua politica. Spero non diventi mai quella di LDB, ma date le premesse mi sento confortato. Se dasolo vuole rubare da qui, cancellare la provenienza, ecc ecc che faccia… se la vedrà col suo volto. Per inciso oltre a gente di Dasolo mi sembra impossibile anche evitare coloro che questo sito vorrebbero chiudere (leggi gdf o simili). Anche se ci si spostasse sul darkweb con credenziali di accesso criptate e inviate brevi manu per me la sicurezza informatica rimarrebbe un ideale inesistente su questa terra. Cerchiamo di farci i conti.
    3) il sostentamento di LDB. Tempo fa consigliai di visitare un progetto di condivisione film (vintagemovies) che si sostiene (sostiene i server a pagamento di cui ha bisogno) con una quota di chi a questi server vuole accesso (nello specifico su 1fichier). Io non ho capito a cosa serve qui la quota di ingresso o la pubblicità. Se si tratta di un pagamento per chi gestisce il lavoro (e non per la possibilità che quel lavoro esista come su vintage) allora credo sia il diretto interessato (o i diretti interessati) che devono decidere come e quanto remunerarsi. Personalmente preferisco la quota di ingresso (soglia popolare) alla pubblicità, anche se con gli adblock le pubblicità non invasive su wordpress si possono zittire.
    4) L’articolo di MilitantA. Avevo sentito già da altre parti questi dati. Certo ogni invenzione dopo il boom si assesta e trova lo spazio tra le altre tecnologie. Certo come dicono Eco/Carriére la tecnologia libro è tra le migliori del mondo. Certo anch’io dopo la prima fascinazione dell’ebook ora sento la mancanza di alcune features della carta.
    Ma ci siamo chiesti chi sono i lettori di libri? Quanti adolescenti conoscete con un libro in mano? Quanti adolescenti conoscete che leggono qualcosa? Forse mi sbaglio, ma tra 20 anni faccio fatica a pensare a tante persone con in mano un bel rilegato profumato. Forse sì, i pochi che leggeranno saranno così ‘nostalgici’ che lo faranno su carta. Ne dubito.
    Il discorso sull’invecchiamento tecnologico mi ha fatto paura. Ma poi ci ho pensato un po’: chi non è sopravvissuto alla perdita del floppy? E del cd? La resistenza iniziale è forte. Ma poi ci si accorge molto spesso che le tecnologie (e in questo caso parlo solo di informatica) erano peggio, più ingombranti e meno resistenti.
    Il costo di un ereader è elevato. Verissimo. Ma come molte tecnologie dopo i primi anni i prezzi si abbasseranno. Il costo della tecnologia dentro un Kindle è spropositato se non un vero furto. (per inciso, anche il costo del libro cartaceo è sempre stato un’ostacolo alla cultura. Quante cacchio di fotocopie ho fatto all’università?)
    5) se ho detto troppe cazzate, perdonate. non sono un esperto ma un semplice utente.

    Evitando di inviarvi solo il pippotto vorrei condividere con LDB una raccolta di testi a tema “Cinema” che è in continuo aggiornamento. Sono tutti materiali trovati in rete (a proposito del punto 1), quindi non tutti perfetti. Certi anche da LDB. Spero di non aver fatto torto a nessuno.
    Abbracci

    https://mega.nz/#F!uc4WVJIY!hkM7qIlBC7B1MTVXrRjzsg

    • Grazie per le tue condivisioni di argomento cinematografico. In pratica hai raccolto quasi tutto il materiale disponibile su una materia un po’ trascurata (al pari di altre, anche più eclatanti), rinvengo però anche degli epub “inediti” sul web (o semplicemente non vi sono mai incappato).
      Condivido in larga parte le tue riflessioni e credo valga la pena tornare sopra su alcuni punti. Un “pippotto”, come lo definisci ironicamente, scevro da cazzate e non ammantato da tecnicismi. Anzi!

  10. Messaggio per Zovvo: Io non sono iscritto al tuo blog. Poichè le iscrizioni sono chiuse non potrò farlo fino a data da decidere. Potresti lasciare qui i consigli per i due rea? Grazie, ciao.

    • Puoi comunicare con me anche scrivendo sul mio blog, non è necessario essere iscritti. Facendo un’eccezione, puoi lasciare sul mio blog l’email del tuo profilo Mega affinché ti renda accessibili i miei consigli di lettura. Anche la stessa che usi per LDB, se non vuoi creare un altro account apposta. La tua ipotesi di creare un rigoroso do ut des, cui accennai (e rifiutai) già io, restringerebbe troppo la condivisione e finirebbe per creare paragoni tra chi fa di più e chi meno. Mi piacerebbe, ma poi è anche fuori dallo spirito che ha sempre avuto la condivisione.

      • Era anche nelle mie intenzioni fare questo appunto ad Acciaierie, i cui post peraltro lasciano trasparire chiarezza di vedute e acutezza.
        Ricorderete che la scorsa estate irruppe su LDB Emil, che, non comprendendo fino in fondo il senso della condivisione, tentò di avviare una pratica di condivisioni sotterranee, subito avversata da Nat, da Grattacielo e dal sottoscritto. Anche perché totalmente sbilanciata a suo favore, almeno in quel frangente. Ebbene, il “do ut des” sarebbe pericoloso tunnel in cui infilarsi e ritengo che la strada giusta sia quella illuminata dai raggi dello spirito di comunità e della diffusione del sapere.
        Spero, in ogni caso, che Emil sia ancora fra noi e nel tempo abbia capito.

  11. Faccio alcune osservazioni in merito all’articolo apparso su “Militant” e ricordato da Nat:
    In linea di massima mi pare nasca da una contrapposizione netta tra libro cartaceo e libro digitale, che forse non è da assumere come primaria. In molti casi è meglio il libro in formato cartaceo (ad esempio un volume dei Millenni o dei Meridiani), in altri è comodissimo avere il libro in formato digitale. Tra il testo del libro e il suo formato non c’è quel rapporto distorto che esiste tra un quadro e la fotografia di quel quadro. Avere molti libri in formato cartaceo è scomodo, spesso sono ammucchiati in disordine negli scaffali, quasi sempre in doppia fila. Andrebbero spolverati regolarmente e non in modo superficiale, come quasi sempre si fa. Una biblioteca digitale, alloggiata in alcune cartelle di un computer e copiate in dischi rigidi esterni è molto più funzionale e permette un accesso più veloce rispetto alla biblioteca fisica. I due formati (cartaceo e digitale) devono quindi coesistere.
    È invece un dato molto importante, che l’articolo ha affrontato, il livello carente della tecnologia degli ebook reader. Secondo me questo dipende dal target che la maggior parte dei produttori di questi dispositivi si sono imposti: persone che leggono poco, soprattutto romanzi di cassetta. La pubblicità di questi didpositivi, che compare alla televisione verso giugno, la dice lunga: “Quanti libri ti porterai in vacanza?”.
    L’ebook reader è ben lontano dall’essere considerato uno strumento di studio. Ristagna, manca di vere innovazioni, c’è il problema grosso del testo a fronte, utilissimo in molti casi, ma che gli ebook reader non gestiscono in modo adeguato. Un ebook reader del futuro dovrebbe avere una dimensione di 13″, in modo da leggere agevolmente i PDF, e due schermi tra loro collegati, in modo da permettere la corretta visualizzazione dei volumi con testo a fronte. È insomma una questione di tecnologia e soprattutto di cambiamenti della tecnologia che dovrebbero imporsi nel mercato.

  12. Salve di nuovo. Ho lasciato il commento una settimana fa, ma sulla mia cartella MEGA non è comparso nessun contatto che chiedeva di essere aggiunto. Come devo fare esattamente? Sto commentando nel post giusto? Grazie 🙂

  13. Qualcuno della comunità ha l’intenzione in un prossimo futuro di trasformare in epub la nuova Storia della filosofia antica della Carocci?
    Grazie

      • Volevo dire perché non hai preferito le scansioni originali che mi avevi chiesto dato che hanno il testo più nitido? Non c’è problema, il risultato è ottimo, se ti sei trovato meglio così anche per me va benissimo.

    • Cantonata o meno, l’epub è assai ben fatto. Ti ringrazio e mi complimento per tutti i recuperi che vai producendo. Mi permetto di ricordarti le prose montaliane che ti passai tempo addietro. Non è filosofia ma è un bocconcino meritevole di essere dato in pasto agli “elledibiani”. Facce sognà!
      Riflessione: questo epub proviene da un pdf che a sua volta proviene da un libro cartaceo, trasformazione progressiva materializzatasi grazie a Mauritius e a Pierre. Rendiamoci conto che senza questi sforzi meritori in forma elettronica si leggerebbero solo le novità e poco altro, “perdendo” molti libri fondamentali nelle più svariate discipline, sempre che non si retroceda alla forma cartacea. Come dire che se aspettiamo che gli editori recuperino in ebook grande o almeno buona parte dei titoli dei loro cataloghi storici, spesso non più disponibili neppure nel formato classico – il parallelepipedo aperto su tre lati -, verrà prima l’apocalittica fine dei tempi o, meno drasticamente ma più tristemente, la demenza senile allietata da cyborg platinato (che rimpiazzerà la badante).
      Questo recupero al momento attuale non è alle viste. Ecco perché l’88% dei lettori italiani, e vieppiù i lettori culturalmente avanzati, continua a preferire il libro cartaceo. Ecco perché la carta resisterà ancora a lungo o comunque durerà a lungo la transizione da cartaceo a digitale, con persistenza della lettura mista in entrambe le forme.

  14. Pierre, davvero ottime conversioni!
    Puoi condividere qualcosa sul procedimento che segui o indirizzarmi a qualche guida sulle best practice da adottare? Io con Calibre combino sempre un casino.
    Grazie.

    • Il mio procedimento di solito è il seguente.
      Ocr del pdf con Abbyy Finereader. Salvo il file come docx.
      Apro il file con Libreoffice e lo pulisco grazie ad un plugin chiamato “perfectepub” (gratuito, si trova in rete)
      Salvo. Chiudo.
      Apro il file con Word e ci lavoro. Impaginazione, margini, inserimento note.
      Inserisco indice.
      Controllo ortografico, correzione di alcuni problemi noti dovuti all’OCR (le “È” maiuscole accentate a volte vengono rese senza accento; spesso mancano gli umlaut; controllo i grassetti; a volta il testo viene reso come caselle di testo; altri piccoli controlli ad occhio mentre scorro il file.)
      Alla fine ricontrollo l’impaginazione.
      Salvo e chiudo.
      inserisco il file in Calibre e converto. Di solito scorro velocemente anche l’epub ottenuto dopo la conversione per vedere se ci sono errori macroscopici e correggerli.
      Et voilà.
      Fino a qualche tempo fa convertivo solo i libri che poi leggevo integralmente subito dopo, per cui avevo modo di verificare il testo e correggerlo, e ottenevo epub praticamente perfetti. Da qualche tempo a questa parte invece converto anche testi che non rileggo immediatamente e che condivido con LDB per mettere subito a disposizione il lavoro, quindi è molto probabile che ci siano comunque errori.

      Saluti.

      [Ps: certe volte, se non posso modificare il doc ma devo intervenire direttamente sull’epub uso Sigil, un programma gratuito scaricabile da internet.]

      ps2: Nicola de Feo “Introduzione a Weber” (grazie a Zovvo per il pdf):
      https://mega.nz/#!wwIVXKTb!XRdzCb-GsUpNFfGN9sFBbIWlI1nBwZuH-8Aorr1Iedw

  15. chi possiede:
    Le varie forme dell’esperienza religiosa. Uno studio sulla natura umana
    di William James

    • Non so se sia possibile farlo automaticamente. Su Sigil devi manualmente selezionare il numerino della nota, attribuirgli un nome o un codice a scelta e creare ogni volta il link col rimando a piè di pagina (il numerino della nota che si trova a piè di pagina deve a sua volta essere manualmente selezionato, bisogna attribuirgli un nome a scelta, affinché si possa dire al programma quale elemento deve essere linkato con quale altro elemento- Insomma, è una rottura di palle.) Anche a me interesserebbe sapere se ci sono programmi che fanno inserire note in modo più immediato.

  16. Tra una negazione e l’altra, ho ribeccato sul Tubo la puntata de “L’infedele” sul nichilismo. Ospiti in studio: Severino, Natoli, Vattimo, Volpi, Givone, Baget Bozzo e altri simpatici folletti.

  17. Qualcuno di voi ha Storia della filosofia moderna e Storia della filosofia contemporanea di Massimo Mori in formato epub?

  18. ciao amici di ldb, appassionati di rinascimento e di arte, sto cercando “oro fiamma” di forcellino, mi dicono che si trova online ma a me non risulta: qualcuno lo potrebbe consigliare? grazie ciao

  19. Scrivo per ringraziare Natjus per avermi consentito l’accesso all’enorme catalogo di LadridiBiblioteche, e ne sono rimasto così compiaciuto che voglio condividere immediatamente un bel saggio si un ottimo professore di Bologna che si occupa di studi postcoloniali (il saggio è reperibile anche sulla sua pagina di Academia.edu), approccio storico critico al quale mi sto lentamente appassionando. Spero possa interessare almeno alcuni di voi:

    Mezzadra, Sandro – La condizione postcoloniale. Storia e politica nel presente globale, Verona, ombre corte, 2008
    https://mega.nz/#!A1sFRbrB!-sXz-H3NZf-iBj-JOOasWyzDoxXd3r4_pkUij8khrLw

    Ci aggiungo anche un libro diverso che tratta di un altro argomento, di taglio storico più classico:

    Maria Candida Ghidini – ‘La corte e il cortile’ – Aspetti della cultura nobiliare russa tra Settecento e Ottocento
    https://mega.nz/#!I0UiwQBC!WV-rTGH8cD_wqlwsFQsy4pH9vlj1_0HtaQj65jHDrkw

    Buona lettura e buon proseguimento!

  20. Cercavo gentilmente questi due libri, se qualcuno li possiede in formato pdf (o un altro), entrambi di Guido Crainz:
    – Storia del miracolo italiano. Culture, identità, trasformazioni fra anni cinquanta e sessanta
    – Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta

    Cercavo poi uno di questi due libri (o entrambi se presenti, ma in particolare il secondo), entrambi di Paul Ginsborg:
    – L’Italia del tempo presente. Famiglia, società civile, Stato 1980-1996
    – Storia d’Italia 1943-1996. Famiglia, società, Stato

    Grazie!

  21. Lacuna enorme nell’editoria italiana, che non ha mai tradotto Philipp Mainländer.
    “Verso l’assoluto nulla. La filosofia della redenzione di Philipp Mainländer” di Fabio Ciracì è l’unico saggio monografico italiano disponibile sul giovane filosofo iper-schopenhaueriano.
    Anyone?

  22. Ciao a tutti!
    Non riesco a capire del tutto la parte del dibattito che si sta svolgendo qui che riguarda le barriere di accesso alla cultura, commenti o militant articolo che sia. Il wall del pagamento credo rimanga comunque.

    Sia che debba pagare 10 euro a Nat, perché sono tra quelli convinti che lavori bene e meriti di essere sostenuto. Ma faccio parte di quel 10% dei tremila contatti di LDB che farà questa scelta. Gli altri andranno a cercare i contenuti di LDB su dasolo.
    Sia che mi compri un lettorino ebook-reader (decenti sui 100 euro se ne trovano) e lo attacchi ad un PC scassato su cui gira Calibre.
    Sia che acquisti in libreria cinque dei saggi che posta Nat (ammesso che siano ancora editi). Nessuno di questi è letteratura di consumo da 4.99 in edicola, ma costano dai 15/20 Euro in su… raggiungo presto i 100 Euro di spesa.

    Unendo la discussione sulla soglia di accesso economico a quella dei formati, vi debbo dire che conservo una bella collezione di musicassette che a suo tempo mi registrai dagli amici che mi prestavano il CD. Erano copie molto ben fatte (e lo sono tuttora!). Non avevo molti soldi, con il costo di un CD riversavo tre/quattro CD su altrettante cassette. E quell’investimento di denaro e di tempo (e di sbattimento) oggi è in uso solo per le conversazioni che iniziano con “ti ricordi quando…”. In cambio però sono cresciuto ascoltando molta buona musica. Che oggi ho riscaricato tutta in mp3. Questo processo credo si chiami riversamento e funziona grazie alla comunità degli utenti.

    Insomma concludendo: non importa se tra qualche anno gli epub di Nat (o quelli che scansiono io con pochissimo tempo a disposizione…. ma arriveranno!!!) saranno nello scatolone delle musicassette. Avremmo letto delle buone cose e ce li saremo riscaricati nel nuovo formato equalcheccosa che sarà leggibile con un fantastico device che costerà 100 Euro (meglio 100 Lire: Alberto Bagnai, Il tramonto dell’Euro. Imprimatur 2012). Ma potremo sempre comprarli nell’edicola all’angolo, una delle tante in franchising di amazon 🙁

    A proposito, amazon può permettersi la carta perché ha un regime fiscale al limite della legalità (sedi in paradisi fiscali; attività commerciali italianissime che sono registrate come aziende di servizi su base estera) e spreme i dipendenti dei suoi centri di logistica grazie ad una schiavitù tecnologica, con un monitoraggio dei tempi di esecuzione per cui Frederick Taylor si sarebbe ritratto inorridito. Le blande oscillazioni del mercato librario non riguardano amazon, riguardano la sopravvivenza delle botteghe libraie fuori dalle grandi catene. Lì solitamente compro, nonostante -oppure grazie a- LDB.

    • Caro Bruttissimi,
      hai pienamente centrato la questione del pagamento, del finanziamento. Come te continuerò a rientrare nella schiera del 10% di utenti che corrisponderà al Fornaro qualche sommetta e resto convinto che gran parte di coloro che si sono schierati a favore della pubblicità, opta in realtà per una soluzione di comodo, indolore e non compromettente. Chi non vuole cacciare la grana (come se si parlasse di salasso esiziale), chi è assuefatto al tutto gratis senza muovere un dito, chi ha paura di essere “tracciato” (come se non lo fossimo potenzialmente in ogni nostro atto, dalla carta di credito al pc connesso, passando per il cellulare e la tessera elettronica del bus). Forse che non posso inviare via PayPal 10/20 euro a un amico che mi ha tradotto pazientemente un paio di pagine dal sanscrito o che mi ha spedito un desideratissimo libercolo recuperato in una libreria d’occasione della sua città e che non è attiva sul web (ne esiste ancora qualcuna e ci faccio degli affaroni acquisendo pezzi quasi introvabili)?
      Sulla conservazione di musicassette, vhs e cd avrei qualche dubbio, invece, perché ho notato uno scadimento del suono in certi miei cd di classica acquistati alla fine degli anni ’80 del secolo scorso e tutti nell’allora sbandierata tecnologia audio DDD (peraltro asettica). Non hanno perso invece in qualità i cd con registrazioni mono ed esecuzioni storiche di Furtwangler, Gieseking, Benedetti Michelangeli, etc.. Fortuna vuole che molte delle prime siano recuperabili in rete e possano a loro volta essere convertite in più formati audio. Piango, poi, per un amico che ha più di 5000 vhs già ora ai limiti del visibile. Mah!

      • Il nastro magnetico – anch’io deluso collezionista di migliaia di film su videocassetta 🙁 – è il materiale che si deteriora più velocemente. Così anche il cd/dvd… è vana l’illusione che i dvd con i nostri amati film non subiscano il tempo (i dati sono ‘registrati’ magneticamente). Anche gli hard disk (meccanici e magnetici) non sono immuni da rotture, anzi (il backup dei dati è necessario se non si vuole rischiare di piangere per settimane). Così anche i cloud non sono eterni, possono chiudere o cancellare dati senza troppi preavvisi. Per ora ci sono gli hard disk ssd che promettono lunga vita… ma la garanzia è 3/5 anni e vorrà dire qualcosa. Forse il quarzo, come si diceva. Ma manca un po’ perchè diventi di uso comune.

      • Quindi le biblioteche oppure le CDteche o videoteche che sia, quelle tenute bene, con criterio di conservazione a lungo termine (grado di umidità e temperatura costanti per i libri; con riversamento continuo per i formati digitali) costano caro.
        Mentre tutti questi nostri ebook saranno perduti per sempre, come lacrime nella pioggia…

      • Il grande dilemma (la grande scommessa), cari ragazzi, è: periremo prima noi o i nostri libri cartacei e digitali, la nostra musica e i nostri film?
        Nel primo caso, il più probabile, i libri saranno svenduti dai nostri eventuali eredi al primo robivecchi e i file digitali cestinati. Nel secondo, meno probabile grazie ala riconversione e al riciclo, abbandoneremo questa valle di lacrime incazzatissimi …
        E chi se ne fotte? Non lasciamoci tentare dalla tentazione dell’immortalità. Forse fra qualche anno sarà disponibile una tecnologia di ibernazione a costi accessibili ed ecco che risorgeremo e ritroveremo tutto come prima. Anche LDB, diretto da un Nat ultracentenerio coadiuvato da un bis-nipote … Riprenderemo a spararle grosse, studieremo Fabio Volo come un classico fondamentale da affiancare a Proust e Galimberti come un filosofo originale da affiancare a Platone, Aristotele ed Hegel …
        Era meglio morire da piccoli!

      • Caro Aletinus,
        il suono dei dischi di vinile, per la classica, è insuperabile, seppure condito di fruscii e qualche toc. Si tratta di un suono meno alterato rispetto alle asettiche versioni digitali. In ogni caso le registazioni di qualsiasi natura non potranno mai riprodurre del tutto le sonorità reali, ad esempio di una orchestra sinfonica; lo posso testimoniare avendo avuto la fortuna di sentire dal vivo orchestre come la London Symphony o i Berliner: in quel caso gli ottoni che suonano Bruckner non sono per nulla eleganti o raffinati ma mi hanno rievocato (come in una illuminazione mahleriana) i suoni di una banda di paese.
        Venendo al punto, io ho la casa piena di libri e una fila sterminata di faldoni in cui conservo fotocopie di articoli, saggi che a suo tempo mi procurai per i miei studi universitari e ai quali mi sono affezionato tanto quanto ai libri (nonché una montagna di dischi…). Ma Ldb mi ha permesso di sconfinare dalle mie predilezioni, saggiare temi per me alle volte distanti. Certo, il tutto con i limiti temporali dettati dal quotidiano, per cui bisogna strappare spazi da dedicare alla lettura per proprio diletto. Siamo transeunti… anche i nostri libri elettronici lo sono probabilmente. Mi do da fare affinché i miei figli, quando non ci sarò più, non gettino via tutti i miei libri (quanti se ne trovano nei mercatini di compravendita – e quanti vecchi i dischi Rca Victrola, Decca Eclipse, Emi… – frutto di svuotamenti di case che un tempo erano state abitate magari dai proprio genitori, passati ora a miglior vita). I libri come beni di consumo… alla stregua di quando le famiglie figlie del boom buttavano via vecchie meravigliose credenze per rimpiazzarle con i mobili in formica, più moderni e al passo con i tempi e con la neodittatura televisiva. Beni di consumo, appunto, per cui chi non li usa o non li usa più è autorizzato a gettarli via. Una volta nel cassonetto della carta o trovato 6 volumi in perfetto stato della Storia della letteratura Garzanti più 4 volumi della collana “I Propilei” della Mondadori. Ovviamente, come succede nelle migliori fiabe, questi orfanelli li ho immediatamente adottati. Ma non mi sono stupito più di tanto del ritrovamento in mezzo ai cartoni della pizza: beni di consumo…
        Se poi vogliamo fare un discorso “politico” relativo al diritto alla cultura, credo che la radicalizzazione della lotta nei confronti dei mezzi digitali, comporti il rischio di un atteggiamento di tipo luddistico, più romantico che utile. La lotta si fa anzitutto dentro la società; nelle famiglie dove ai libri e alla lettura (e magari all’attitudine al riflettere e pensare) si preferisce il televisorone led ultimo modello che costa un “botto”, per cui pure la famiglia in disgrazie economiche rincorre gli status symbol del momento. Allora mi viene da pensare che si tratti di una questione educativa. E se penso all’educazione, penso alla scuola o alle istituzioni preposte ed allora mi metto le mani nei capelli se penso alle riforme ultime della scuola – che procedono, in chiaro senso neoliberista, verso una deculturazione profonda della società,organizzata attorno non più ai saperi ma alla produttività.
        Carta e bit sono mezzi (seppure i mezzi possono ricoprire funzioni discriminanti circa le decisioni). In ogni caso il problema è a monte. Fermo restando che continuerò a battermi affinché la scuola frequentata dai miei figli smetta di abbagliare/arsi con le visioni del “sapere 2.0”, con la fantomatica lavagna elettronica che dovrebbe scuotere le menti intorpidite degli alunni. Per fare un buon progetto – anche i bambini lo sanno – non serve altro che un foglio di carta e una matita…
        Scusate la digressione e il fatto che, probabilmente, alla fine non ho portato alcun contributo utile alla discussione.
        Ribadisco comunque quanto ho scritto in altro post: sostegno economico individuale al fornaro ma anche pubblicità a prezzi “popolari” a riviste, luoghi di cultura, piccole case editrici.

      • Siamo in due … Carta (tantissima), vinili, cd, dvd, hd esterni. Ci vivo immerso, sono altrettante estensioni. Particolare non trascurabile: non ho figli legittimi, forse neanche illegittimi (le madri eventuali non hanno reclamato la mia paternità): a chi lascerò tanto bendiddio?
        Poi, LDB allarga gli orizzonti per definizione!

    • Sul lungo periodo l’entropia vince sempre…
      L’informazione (in tutte le sue forme) non puo’ che essere confinata in un arco di tempo circoscritto.
      Senza dubbio possiamo passare da un supporto ad un altro, come amanuensi, in un lavoro che non puo’ avere fine.

    • Penso che una sintesi così avrei voluta scriverla io caro Bruttissimi. Le regole che ricerchiamo sono nelle nostre scelte. Sostenere il progetto di Nat o attingere da Dasolo … Comprare da Amazon o dalla “scaletta” (un piccolo negozio di libri nella zona universitaria di Roma) questo è il dilemma?

  23. Signori, salve! Stavo cercando “Il bagno di Diana” del buon Pierre Klossowski… andrebbe bene anche in francese, se gli amici che han di recente apportato notevoli contributi leggono ancora qui 😉
    Grazie se qualcuno può far qualcosa

  24. Cari,
    la mia gratitudine attraverso un modesto presente, frutto di genuino OCRramento. Qualche piccola sporadica imprecisione è ancora presente nel testo. Ma confido che qualche Kombat Correttore Human Genuine(TM) intervenga per il benefizio di tutti. A presto!
    B.

    McWilliams, N. (2012). La diagnosi psicoanalitica. Struttura della personalità e processo clinico. Seconda edizione. Astrolabio Ubaldini, Roma.
    https://mega.nz/#F!dkBBySbI!2vCkbj2UCLk17jyc5Swy2g

  25. Sul futuro di LdB non azzardo ricette, sicuramente qua c’è gente che ne sa più di me. Mi limito a evidenziare il fatto che
    “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”…. 🙂
    Quindi serve sempre un piano B che permetta di rimettere in piedi il sistema di condivisione.
    Un caso da cui trarre qualche “insegnamento” è quanto accaduto ad un grande spazio di scambio internazionale la scorsa estate. Quel servizio è stato chiuso e il responsabile (l’intestatario in pratica) è stato arrestato in seguito all’intervento delle autorità usa che ne hanno chiesto l’estradizione alla Polonia, stato in cui si trovava l’interessato di origine ucraina. Anche questa è globalizzazione alla fine…
    Senza arrivare a tanto, lo scenario più plausibile è che il sito ldb possa venire chiuso. Quindi direi che hai fatto bene a fare un account anche altrove attraverso il quale, eventualmente continuare a comunicare e magari a dare indicazioni su un nuovo sito ldb.

    Ho letto anche io l’articolo. Premetto che non sono mai stato un grande “lettore di carta”. Tuttavia da quando ho acquistato il kindle ho apprezzato moltissimo la lettura. Prima leggevo parecchio sullo schermo del PC per studio/lavoro ecc. Ma la comodità di lettura dell’e-reader mi ha decisamente colpito. E ho iniziato a leggere anche per “svago” e altri interessi.
    Il cartaceo ha alcuni vantaggi, come si legge dal link. Tuttavia l’articolo mi pare molto centrato sul punto di vista del lettore.
    Ma un libro non è una mela che si coglie dall’albero. Prima di tutto è creato dall’autore e poi pubblicato da “chi se lo può permettere” cioè dall’editore. È qua che secondo me il formato elettronico fà la differenza.
    Se dovessi raggiungervi con queste righe in cartaceo mi servirebbe una tipografia e un servizio di posta per recapitarvi il messaggio. Invece grazie al formato elettronico e alla rete (che non è gratis ok, però mi pare comunque meno cara di una tipografia) il tutto avviene senza stampa su carta e tutto ciò che vi sta dietro.
    Volendo l’autore potrebbe scrivere un libro e distribuirlo in formato elettronico, direttamente, senza bisogno di un editore. e tutto ciò grazie al formato elettronico. L’ebook reader lo vedo solo un tassello di questa evoluzione che rende il tutto più vicino e più comodo al lettore.

    Sul mantenimento dei dati il problema non è solo il formato che è e continuerà ad essere facilmente “convertibile”.
    Se parliamo di regressione delle conoscenze dovute a scenari post-apocalittici allora siamo d’accordo, il libro di carta o le tavolette sumere sono un più facilmente accessibili rispetto alla successione di bit che formano un file pdf epub azw o anche semplicemente txt: se in uno scenario del genere non si salvasse neanche un una macchina in grado di “decodificare” i file in questione allora i libri sarebbero persi…

    Basta, ho scritto troppo! 🙂
    Alla prossima!

    PS.
    ho trovato il pdf di un documento che però convertito in MOBI/AZW non mi esce bene, s’intitola “la crisi della democrazia” ed è la traduzione italiana della versione inglese “the crisis of democracy” un “famoso” report del 1975. Si trova liberamente scaricabile in rete. Tuttavia non in formato ebook…
    Sarebbe graditissima l’aggiunta di questo report alla lista dei consigli! 🙂
    Grazie in anticipo!

  26. Gentili bibliofili,

    qualcuno dispone di un Giacomo Debenedetti consigliabile? Mi riferisco in particolare al Romanzo del Novecento e ai saggi proustiani.

    Un grazie a chi risponderà!

    • Egregio Degardo,
      aspettavo giusto il tuo assist (non a caso ho giocato a basket più di vent’anni) per chiudere il cerchio sul dibattito libro cartaceo vs. ebook, almeno dal mio punto di vista, perché tocchi il punto fondamentale della questione.
      Vi pare normale che del grande Giacomo Debenedetti – forse il più grande critico letterario del ‘900 italiano – sia disponibile solo “Il personaggio uomo”, appena ristampato da Il Saggiatore e reso disponibile anche nel formato epub (bontà loro)? Che dire poi dell’altro colosso Gianfranco Contini? Sono reperibili solo “Dove va la cultura europea” (Quodlibet) e le due antologie con introduzioni “La letteratura italiana delle Origini” e “La letteratura italiana del Risorgimento” (entrambe Rizzoli).
      I due esempi mostrano che cosa io intenda per scarsa attenzione dell’editoria italiana per gli ebook e addirittura per la tradizione culturale del nostro paese, sempre che l’intendimento non sia quello di sostituirli con gli assunti rimasticati dei tardi epigoni e dei compilatori contemporanei, perché di fatto molti libri fondamentali dei due in questo momento non sono più disponibili neppure in formato cartaceo. Resta il mercato d’occasione – dove sono pure rari e costano un botto – o la biblioteca e le eventuali scansioni in pdf e trasformazioni in epub.
      Gli esempi si potrebbero moltiplicare nel campo degli studi letterari e in quelli delle più svariate discipline. Ci fanno capire come la carta resti insostituibile qualora si vogliano condurre letture e studi specifici, puntando alla qualità intrinseca, a prescindere dall’acquisto o meno dei libri, che alla resa dei conti è fatto di possesso o di bibliofilia, di collezionismo oltre che di praticità, ma che non tutte le tasche possono permettersi.
      Cosa dice il mercato librario odierno al lettore di ebook? Acquista, leggi e studia ciò che ti metto a disposizione. Ovvero, leggi ciò che capita e spera che sia buono, purché tu spenda. Leggi in modo generico, indifferenziato, non preoccuparti della tradizione e dei maestri buoni, cattivi o irregolari. Sei post-moderno, anzi, post-umano

    • Io, infatti, lo conservo da parecchio tempo ma lo presi dal mulo. Successivamente non lo ripresi dall’archivio valutandolo come file identico, una circostanza che solo ora mi è tornata in mente, tanto che sulle prime non ricordavo ne facesse parte, non essendo oltretutto attribuito. Un epub vecchia maniera, senza frontespizio e prefazione (ma il testo debenedettiano conta assai più), che resta comunque l’unico Debenedetti a disposizione, a parte due romanzi di Antonio figlio di Giacomo.
      Oltre a “Il personaggio uomo”, noto come Marsilio abbia prodotto l’epub dell’ottimo saggio di Walter Pedullà su Debenedetti, “Giacomo Debenedetti, interprete dell’invisibile”, che ritenevo esistesse solo in formato cartaceo.

  27. Chiedo una informazione di natura tecnica. Spesso, quando si lavora su file di testo molto grandi, Word segnala che a causa dell’elevato numero di errori ortografici questi non verranno più segnalati. In pratica, scompaiono i segni rossi sotto le parole interpretate come sbagliate. C’è modo di dire forzare la notifica degli errori? La loro presenza è essenziale per una buona correzione generale e vorrei poter dire a Word di non ometterle ma di segnalarle sempre.
    Grazie.

    • Con i documenti lunghi la sottolineatura non è più presente. Tuttavia basta andare nella scheda Revisione e cliccare su “Controllo ortografia e grammatica”. Viene rifatto il controllo delle parole sospette, anche se non appaiono sottolineate.

  28. Ciao, 2 appunti.

    1) kindle in onfferta a meno 30 euro. L’ho preso anche mosso dai vostri commenti, fino ad ora ho sempre letto su tablet.

    2) se abitate in emilia romagna c’è MLOL, la biblioteca digitale. Iscrivendovi avrete la possibilità di scaricare 4 ebook al mese. Gli ebooks non presentano nessun watermark, sono puri come fossero acquistati. Chiunque è capace di spostare il file in calibre per rimuove drm e poi condividerlo, no? Se anche 20 persone collaborassero vorrebbe dire 4×20=80 ebook mensili. Le mie recenti condivisioni tipo i 2 sull’antichità di encyclomedia e i viaggi di ibn battuta vengono proprio da lì. In pochi mesi si potrebbe avere un intero catalogo. Mentre se siete studenti universitaria avrete certamente accesso a banche date di ebooks universitari, in quel caso sono marchiati con ip e istituzione di accesso ma nulla di impossibile da rimuovere.

    • MLOL è un servizio interbibliotecario che comprende molte università, biblioteche e comuni sparsi per l’Italia. Quando da MLOL scarichi direttametne l’epub, e non l’indice che usa Adobe Digital Edition per scaricare l’epub, viene scritto nome e cognome di chi ha effettuato il prestito nella seconda pagina dell’ebook. Comunque facilmente eliminabile con Sigil o simili.

      • @kiokok. Guarda ho ricontrollato i vari volumi scaricati da mlol e in nessuno di essi compare alcun tipo di identificativo. Puoi controllare tu stesso scaricando i viaggi di ibn battuta caricati sulla cartella di zovvo. Quell’ebook viene direttamente da mlol semplicemente passato per calibre per rimuovere il drm.

        • mi risulta occupato, chissà chi ce l’ha 🙂
          comunque a me è capitato in diverse occasioni. Non ci giurerei su tutti gli epub scaricati e non ho idea se ogni biblioteca agisce nello stesso modo. Prova ad aprire altri epub scaricati da MLOL.

          Per conoscenza anche le biblioteche di roma hanno un servizio (SCARSISSIMO) di prestito ebook: lettura online di pdf tramite il servizio http://www.readmelibri.com (con ‘pazienza’ e un po’ d’ingegno scaricabili) e epub.

    • Egregio Nozomi,
      innanzitutto colgo l’occasione per ringraziarti per tutti i tuoi doni librari passati, presenti e futuri, dopo averlo già fatto più volte nel pianeta Z. Un vero piacere incrociarti qui!
      Sulle tracce di MLOL mi ha portato già kiokok, mi sono però fermato alla porta d’ingresso perché di emiliano ho solo la fidanzata, che non abita lì da anni. In effetti gli utenti emiliani e romagnoli potrebbero formare una sorta di sodalizio e poi diffondere a tutti il verbo … Mi salta anche in mente da dove potrebbero provenire gli ebook piazzati in certi siti!

    • In realtà la strada “universitaria” per accedere alle piattaforme da dove è possibile fruire di diverse pubblicazioni interessanti è quella che percorro di solito quando compilo i miei “articolando”, grazie agli accessi che mi forniscono i miei clienti universitari. Una piattaforma decisamente interessante è Torrosa tuttavia gli ebook che si scaricano da lì hanno una scadenza di 15 gg., dopo non si aprono più. Certo tutto è possibile per i maghi di Ldb,.. Al momento tuttavia non ho l’accesso a tale piattaforma. Studenti fatevi avanti!

      • Alcuni libri di Torrossa scadono addirittura dopo poche ore o quando chiudi la connessione internet, sicché ti ritovi con un nugolo di file scaduti, non apribili. Ci ho provato in molti modi, anche con assitenza più “qualificata” del sottoscritto, ma non ne ho cavato un ragno dal buco. Forse il mago Oronzo …

      • Ciao, ho già caricato tramite zovvo alcuni libri torrossa, la procedura è molto semplice.

        1) scarica i file pdf da torrossa

        2) aprili con adobe reader, l’unico con cui è possibile leggerli

        3) sempre da adobe: stampali selezionando stampante virtuale pdf (automaticamente presente in win10, altrimenti di software simili ce ne sono tanti).

        4) il pdf “stampato” è in tutto e per tutto uguale a quello originale, ma senza protezioni né scadenze

        5) rimuovi i bordi marcati da ip e dati di accesso, non so cosa zovvo abbia usato ma è una procedura al 90% automatica

        6) fatto!

        Se hai accesso alla cartella di zovvo scarica il recente volume sulla letteratura giapponese e controlla il risultato 🙂

      • Ti ringrazio per le indicazioni. Prima o poi proverò il procedimento a cui, in verità, ero quasi giunto tempo addietro. Poi lasciai perdere, perché due o tre testi “puntati” li ho avuti in dono in forma cartacea dagli autori, vecchie conoscenze universitarie.
        A proposito di Giappone, la prossima “aletiniana” sarà tutta estremo-orientale.
        Saluti!

      • Preciso che mi riferivo ad alcuni pdf con icona cliccabile e scaricabili temporaneamente all’infinito che compaiono in questa piattaforma, non a tutti i libri digitali che vi compaiono. Per questi fate voi!
        C’è da dire che in un futuro non troppo lontano i libri pubblicati dall’editoria accademica, universitaria saranno “open”. Molti accademici, giovani e meno giovani, condividerebbero volentieri i loro libri se non fossero imbrigliati da mille pastoie. Sarebbe il modo per uscire da un piccolo stagno di specialisti e di studenti e proporsi a un pubblico più ampio, magari strappare un contrattino con qualche editore più visibile. Più di qualche accademico che conosco – feci parte dell’ambiente in passato -, e parlo di nomi anche piuttosto noti, mi ha passato il pdf con la promessa solenne di non diffonderlo in rete. E in questi casi non si sgarra!

      • Non c’è nulla da fare e non ci sono stampanti virtuali (in pdf) che tengano per i file cui alludo nel post precedente. Vengono respinti inesorabilmente, devono avere protezioni – protezioni a tempo – differenti da quelli che Torrossa ti invia se contrai un abbonamento “uni” o non “uni” che sia. Ribadisco, sono pdf cliccabili che puoi scaricare di continuo migliaia di volte e ogni volta scadono senza che si riesca a “catturarli” definitivamente.
        C’è anche l’ipotesi che l’imbranato a livello tecnico sia io, non me ne stupisco!

      • Hai provato a guardare nella cache del browser che utilizzi?
        Tutti quello che viene visualizzato deve prima essere scaricato li’, spesso in file che non hanno estensione, ma che una volta rinominati sono perfettamente funzionanti e sui quali si puo’ “lavorare”, per cosi’ dire

        • Con Firefox puoi provare a cliccare in un punto della pagina con il tasto destro e nel menù cliccare “Visualizza informazioni pagina”, poi nella tab Media può essere che trovi le pagine del pdf e le puoi salvare… Scorrendo il testo con le pagine con lo zoom del browser ridotto al minimo ne puoi salvare molte insieme… Un testo di 300 pagine si scarica in 10 minuti circa……… Fammi sapere se non è chiaro il procedimento… non è detto che funzioni con tutte le piattaforme…

  29. Forse ho sbagliato qualcosa io, circa un mese fa ho chiesto se potevo essere aggiunta alla cartella di Mega, ma non mi è ancora arrivato l’invito.

  30. Istanbul oppure Samarcanda di Franco Cardini così come Gli uomini delle tende di Turri sono recuperabili da qualche parte in rete?

  31. Salve, innanzitutto complimenti per la community. Mi farebbe molto piacere essere aggiunto.. (ieri ho commentato in un post, ma forse ho sbagliato sezione.) Buon lavoro e buona giornata!

  32. @Nozomi
    Per cortesia, potresti buttare giù un how to per eliminare il drm con calibre? Io ho provato con il plugin di Apprentice Alf e non ci sono riuscito, forse ho sbagliato qualche settaggio.
    Grazie, ciao.

    • che file? al massimo scrivimi fiatmisericordia [at] yahoo . it perché seguire i commenti qui è difficoltoso.In ogni caso apprentice alf ha problemi con drm più moderni, in quel caso la soluzione è epubor ma dopo il periodo di prova diviene a pagamento.

  33. Buongiorno a tutti! Mi piacerebbe poter essere aggiunto, se possibile, alla comunità. Ho grande rispetto per la serietà e la passione che mettete in questo progetto. Da parte mia vorrei condividere alcuni testi di filosofia su Post-Strutturalismo, Scuola di Francoforte, Sloterdijk e Murray Bookchin,
    Saluti!

    https://mega.nz/fm/lsMGXQbR

    • Devi copiare il link completo della cartella, inclusa la chiave di decrittazione. Credo tu abbia linkato l’indirizzo generico di Mega, non per nulla appare la sola pagina di accesso.

  34. Posto il link della cartella sopraccitata. Stavolta quello giusto! Grazie Aletinus per il pronto intervento in mio soccorso. Buona lettura!
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