Cosa rimane del concetto di emancipazione così com’è stato formulato sin dall’Illuminismo in seguito ai cambiamenti negli assetti mondiali avvenuti alla fine del XX secolo? Ernesto Laclau risponde a questa domanda con una penetrante analisi sul tramonto delle ideologie totalizzanti, e sulle opportunità aperte dalla conseguente esperienza del decentramento. Eppure tramonto non significa rottura con il passato, bensì apertura a una sfida, quella di rimodulare le classiche categorie della teoria politica moderna, come quella, appunto, di “emancipazione”. L’originale riflessione di Laclau sui “significanti vuoti” e sull’articolazione tra le classiche coppie concettuali “contingenza/necessità”, “universalismo/particolarismo”, ci prospetta nuove possibilità nel pensiero e nella prassi politica, come quella del progetto di una “democrazia radicale”. Venire a patti con la nostra finitudine è la parola d’ordine della post-modernità, il segno dei nostri tempi è la fine del sogno di una società totalmente riconciliata con se stessa: ma questo, lungi dal rappresentare una prospettiva paralizzante, crea per la prima volta la possibilità di una concezione radicalmente politica della società.
Ottimo modello!
Interessante
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