Il libro s’impernia sulla tesi junghiana dell’inconscio collettivo. Difficilmente si troverebbero pagine più vive sulla mitologia di quelle scritte da Kerényi. La creazione mitica non è che la rappresentazione degli archetipi, e come tale rivela una sfera importante della psiche. La povertà mitica è praticamente morte dell’anima. Il testo di Kerényi si riferisce ai fanciulli e alle fanciulle divine, mentre quello di Jung appare come un commento psicologico. Si tratta però di sezioni autonome, che si possono leggere anche in ordine invertito. Per Jung il tema onirico della “fanciullezza” rappresenta la parte “giovane” della psiche collettiva e come tale cela sempre un valore positivo.
Grazie.Filosofia_in_Ita
Grazie
Non riesco a trovarlo tra i download, potreste dirmi dov’è collocato? Grazie in anticipo!
Link unico M, Indice autore J.
Vorrei essere aggiunta