Intorno a questo personaggio, Lalla Romano costruisce la storia di una famiglia negli anni trenta e quaranta, ritratta nel flusso quotidiano e inesorabile di affetti, avvenimenti, drammi. Ogni gesto o sentimento è evocato con la discrezione e il riserbo di chi vuole mantenere intatta la voce segreta che ciascun personaggio porta con sé. “Non c’è nella letteratura di quegli anni-ha scritto Pietro Citati-libro più essenziale, più nudo”. Accanto a Maria, le figure di Fredo, il nipote prete morto di tisi, lo zio Barba e molte altre donne, tutte rivelatrici di un mondo austero, malinconico (“anche voler bene stanca”) e dolcissimo, così tenero da diventare straziante. Maria fu pubblicato nel 1953 nei “Gettoni” di Vittorini: fu accolto da Gianfranco Contini come “un piccolo capolavoro” e da Roberto Longhi e da Eugenio Montale come un “libro indimenticabile” e “bellissmo”.