Max Pohlenz – La libertà greca

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La chiara sintesi di Max Pohlenz sulla Libertà greca non è libro di pura erudizione: pur essendo stato scritto da uno dei più grandi filosofi classici dell’ultimo secolo (era nato nel 1872), che altrove giustamente condanna « chi presume di poter sostituire ad un faticoso lavoro attento ad ogni minuzia l’intuizione geniale », che giustamente non ha mai « disdegnato di sfruttare per la conoscenza della grecità la più insignificante traccia di lettura su una iscrizione o il più misero frustulo di papiro », l’indagine nasce dal bisogno di « accertare se cristianesimo e umanesimo, i pilastri della nostra civiltà occidentale, si sostengano a vicenda oppure stiano fra loro in antitesi insanabile » (p. 183; trad. it. p. 232). È dall’esperienza della sua lunghissima vita che il Pohlenz trasse l’incitamento per raccogliere qui le sue meditazioni sulla concezione greca della libertà, che dopo la seconda guerra mondiale è proclamata come il più alto ideale politico, e da opposte parti e con opposti significati (p. 3): però il libro — come l’Autore dichiara nella prefazione — è puramente storico e vuol servire a fare meglio conoscere l’uomo greco…

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