La caduta del Muro di Berlino venne descritta come la fine della Storia, la porta aperta verso un paradiso lastricato dal capitalismo. Ma che fine ha fatto questo paradiso? Lo vedete da qualche parte? La crisi globale produce da noi gli eterni precari, la tragica disoccupazione giovanile, la demolizione del welfare, la gigantesca evasione fiscale, la crescita di povertà e disuguaglianza; altrove, decine di guerre, centinaia di milioni di schiavi (letteralmente schiavi, più che in qualsiasi altro periodo dell’umanità) e miliardi di sfruttati. Slavoj Žižek, secondo molti il più influente filosofo al mondo, non ha dubbi: è arrivato il momento di svelare le menzogne del capitalismo e di lavorare per superarlo. Ma come? Esaminando le caratteristiche della globalità capitalista, le costrizioni ideologiche entro cui ci dibattiamo ogni giorno, le ben magre prospettive che la persistenza del sistema lascerebbe all’umanità; esplorando le potenzialità e le trappole delle nuove lotte d’emancipazione sparse per il mondo; sostenendo con forza che una fuoriuscita dal capitalismo si potrà avere solo attingendo all’ispirazione – storica e ideale – delle lotte comuniste, socialiste, comunitarie. È quanto fa in questo libro, immergendo nel fuoco dell’argomentazione materie così diverse come il Gangnam Style e Marx, la Thatcher e i film di Hollywood. Problemi in paradiso è dunque un’acuta (e godibile) analisi del mondo in cui viviamo e una felice prefigurazione di quello che – speriamo – verrà.