I giorni di un settembre minaccioso di guerra – giorni di caos, problema centrale dell’esistenzialismo di Sartre – sono in queste pagine pienamente documentati. Le guerre prima della loro dichiarazione si attardano sempre in macchinose manovre diplomatiche, in dubbiosi rinvii. Ma sono ore ingannevoli. Sono solo vigilie: inquietanti, pazze vigilie. Pesanti giornate preannunciano la tempesta che imperverserà sull’Europa prima, poi sul mondo. Questo rinvio (il Rinvio sartriano, appunto) è avvenuto nel 1938. In ogni città del continente l’incubo del prossimo conflitto pesa sulle vecchie e sulle nuove generazioni. I giornali dicono: “L’incontro con Hitler, che doveva aver luogo stamane, è rimandato ad altro momento”. Di altro momento in altro momento il rinvio non sarà lungo. Gli uomini si preparano a partire e a morire; la guerra ricomincia.