In Cina vi è una strada nera e logora che si scaglia nel deserto del Gobi come una freccia. Non è solo una vecchia strada. È la Strada Madre della Cina, si chiama Route 312. Quattromilacinquecento chilometri, da Shanghai fino al confine col Kazakistan, che nel deserto del Gobi, la distesa di sabbia in cui sparivano un tempo intere carovane di cammelli coi loro preziosi carichi, si congiungono con la Via della Seta. Lungo la Route 312 è raro vedere oggi cammelli. Si possono però scorgere migliaia di cinesi in cammino, viandanti di un’epoca straordinaria: l’epoca della Cina dell’inizio del XXI secolo, una nazione in perenne movimento, in cui si calcola che centocinquanta-duecento milioni di persone abbiano già lasciato i villaggi natali per cercare lavoro nelle città dello sterminato paese asiatico. In Cina questa gente comune viene chiamata lao bai xing, letteralmente i “Vecchi Cento Nomi”, secondo un’antica leggenda che vuole che tutta la popolazione sia costituita da non più di un centinaio di ceppi familiari. Viaggiando lungo l’intera 312, Rob Gifford svela il ricco mosaico della moderna vita cinese e gli sconvolgimenti che essa produce nella psiche e nei comportamenti dei Vecchi Cento Nomi. Attraverso la voce di loquaci ospiti di talk show e yuppie ambiziosi, contadini poveri e prostitute, venditori di cellulari e monaci tibetani, Gifford ci restituisce la realtà effettiva di una immensa nazione, un paese dove, al di là delle astratte statistiche di economia, è in corso un’imponente avventura.
Consiglio offerto da ArM.
niente da fare…M. mi ha detto no! Consigli per farle dire si?