Nella letteratura di Bolaño, dalle numerose e multiformi finzioni, sovrabbondano i personaggi. Nessuno di essi è mai quello che si dice banalmente una persona normale, anzi sembrano montare un bazar di stranezze, quasi a voler esprimere dolorosamente l’assurdo e il grottesco. L’autore li tratta con lo stesso distacco sentimentale con cui guarderebbe ad animali che innocentemente e immancabilmente confondono il bene col male ma con una netta propensione al male. E si capisce che per mezzo di essi Bolaño vuole argomentare narrativamente contro l’irreale piattezza, mascherata di quotidiano e di realismo, con cui viene oggi rappresentato il mondo nella cosiddetta cultura di massa.