Pubblicata nel 1929, la raccolta di racconti “salmace” segna l’esordio narrativo di un giovanissimo autore salutato con entusiasmo da critici quali Cesare Garboli, Giuseppe Antonio Borgese, Eugenio Montale, Elio Vittorini. Nonostante l’età – appena ventitré anni -, Soldati oltre subito una prova di notevole maturità stilistica e, con la sua scrittura limpida ed elegante, traccia sei ritratti di personaggi borghesi, chiusi nei loro salotti, tra domestici e chauffeur, balli e teatri, fortemente condizionati da un’educazione repressiva di ogni pulsione e istinto, tutti colti nel contrasto tra le pubbliche virtù e i vizi privati. Nonostante la potenziale scabrosità dei temi trattati, vibra nelle pagine della raccolta una leggerezza ariosa, una precisione quasi nordica della forma, un entusiasmo emotivo con il quale l’autore partecipa alle tormentate vicende dei propri personaggi, una gioia profonda dell’esistere che legittima l’incandescenza delle passioni e accetta la varietà delle manifestazioni della vita, anche le più irrazionali.