La cellula originaria del comico ebraico si trova plausibilmente nello shtetl. E in uno di questi villaggi dell’Europa Orientale, in Ucraina, passò la sua infanzia Sholem Aleykhem, uno dei primi maestri di quel genere, poi sviluppatosi sino a oggi tra molte diramazioni, da Mordecai Richler a Woody Allen. Basterà leggere il primo dei tre racconti qui radunati, Un consiglio avveduto: a partire dal momento in cui la situazione appare chiara (e cioè quasi subito), è difficile non essere squassati dal riso mentre si segue il tormentoso e logorroico personaggio che cerca di farsi dare un «consiglio avveduto» per uscire da una situazione che è già irreparabile – giustappunto per la travolgente e lamentosa tediosità di colui che parla. È un magistrale tour de force, che presuppone un’assoluta conoscenza di quel fondamentale carattere per cui numerosi esseri umani, e in primo luogo i più banali, ritengono di essere al centro di ogni interesse, anche nelle più minute ed esasperanti circostanze della loro vita.