li periodo che va dalla fine della prima guerra mondiale all’ascesa di Hitler al potere nel ’33 è teatro, in Germania e in Europa, di un fermento culturale senza precedenti.
li libro di John Willett ricostruisce l’atmosfera di
quegli anni in modo appassionante. Il lettore assiste alla nascita del futurismo e del dadaismo, alla creazione del Bauhaus, segue l’attività di Apollinaire, di Cocteau, di Léger, di Le Corbusier, accompagna le polemiche tra le quali si affermano il teatro di Brecht e di Piscator, il cinema di Ejzenstejn, la musica di Stravinskij. ma soprattutto (ed è questo il merito maggiore di quest’opera di Willett, direttore del Times Literary Supplement dal ’60 al ’72, docente in numerose università americane e australiane, traduttore e curatore delle opere di Brecht in Inghilterra) riceve una visione d’insieme della cultura e della politica negli anni venti.
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