Questo libro non fa parte della letteratura di protesta e di insofferenza; appartiene piuttosto alla letteratura critica. Sono pagine che ignorano qualsiasi forma di esaltazione, che non sono mai polemiche e che non nascono da risentimenti. Amalrik ha preferito saltare a pie’ pari gli strumenti della polemica indiretta e dichiarare senza alcun accorgimento quella che gli sembrava la verità.
E’ l’opposizione più matura, meno legata a un rapporto sentimentale, non coinvolta in gridi di ribellione o soltanto di passione. E’ il tentativo di portare al di fuori del quadro delle reazioni immediate il discorso sulle sorti dell’URSS.