«Come un poeta che agisca con la materia più bassa, Duddy agisce con il mito del successo facendolo diventare un’altra cosa: nel momento in cui si abbandona al suo sogno, Duddy smette di essere un ragazzino ebreo-canadese inebriato dal denaro e diventa il “briccone divino”: uno a cui la realtà va stretta, un sognatore che ha deciso di andare a pescare la poesia nel banchetto sgangherato e dionisiaco della realtà». Giuseppe Montesano