Charles Bettelheim – Le lotte di classe in URSS 1917-1923

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L’Urss è oggi una realtà affatto diversa dalla Russia del 1917, e altresi diversa dalle aspirazioni dei combattenti d’Ottobre. Per comprendere effettivamente ciò che è diventata e il suo ruolo sulla scena mondiale occorre uno sforzo analitico che definisca la natura delle trasformazioni intervenute nel corso degli anni e delle forze sociali che le hanno promosse. Con questo libro — punto d’arrivo d’una osservazione e una ricerca pluridecennali sull’Unione Sovietica, e più in generale sui problemi economici e sociali della costruzione del socialismo — il noto studioso marxista C. Bettelheim tenta appunto un’analisi siffatta dei periodo cruciale 1917/1923. Ma non si tratta soltanto di « comprendere » il presente dell’Urss attraverso il suo passato. Il valore di esperienza storica esemplare della rivoluzione russa, il ruolo di « modello » e di « guida » per lungo tempo assolto dall’Urss fanno di quest’indagine retrospettiva una fonte insostituibile di insegnamenti per evitare — dice Bettelheim — che « altre rivoluzioni proletarie seguano la stessa strada e sfocino non nel socialismo, ma in una forma specifica di capitalismo ». È dunque un impegno intellettuale militante, aperto alle prospettive del movimento rivoluzionario mondiale, che qui filtra la « memoria » del passato e anima la volontà di capire come una rivoluzione proletaria possa trasformarsi « nel suo contrario: una controrivoluzione borghese », e che trova analiticamente nell’esperienza sovietica la conferma che « la cosa più difficile non è rovesciare le vecchie classi dominanti, bensì anzitutto distruggere i vecchi rapporti sociali ». Così l’indagine storica si intreccia e si fonde con una riflessione teorica tesa a liberare il marxismo dalle sue ossificazioni e deformazioni, a cominciare da una concezione che ha largamente dominato e continua a pesare sulla pratica del movimento operaio: l’economicismo. Il fondamento dei rapporti di classe, il ruolo delle forze produttive, le condizioni di esistenza e di deperimento dello Stato: ecco le questioni su cui è essenziale rompere con le tesi dell’economicismo per restituire al marxismo il suo contenuto rivoluzionario; ecco i punti di riferimento con cui misurare i limiti ideologici della rivoluzione bolscevica e le loro conseguenze pratiche. La maturità del punto di vista metodologico e teorico fa di quest’opera un’impresa inedita. Essa rompe con le interpretazioni soggettivistiche correnti che presentano la storia dell’Urss come il semplice risultato delle decisioni di un partito, о delle idee e dei propositi d’un sol uomo, per dare il posto centrale all’analisi di un processo oggettivo, animato dal movimento delle contraddizioni, in primo luogo dalla lotta di classe. Ne scaturisce una visione radicalmente nuova — scevra di dogmatismi e trionfalismi — della rivoluzione russa e dei suoi effetti vicini e lontani: la prima analisi marxista d’insieme della storia e delle realtà sovietiche, che aprirà senz’altro un vasto e durevole dibattito.

 


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