Il progetto, quindi, è di scrivere un nuovo De natura rerum, o piuttosto un nuovo De varietate rerum il cui metodo viene così enunciato: «Il miglior partito è di considerare ogni cosa del tutto sconosciuta, e di passeggiare o di sdraiarsi nel sottobosco o sull’erba, e di riprendere tutto dall’inizio». Una fenomenologia poetica, certo, ma una fenomenologia materialista, non esistenzialista, per la disperazione di Sartre. L’opera di Ponge produce ciò che si può chiamare: «allegria materialista» – contatto rinnovato, rinnovante, con l’esterno, con le «choses» della «natura» e del mondo. Jacqueline Risset
era da un po’ che lo cercavo, grazie.
Quando provo ad aprire il file mi viene chiesta una password… problema mio o del file?
Risolto – pardon!
password?