Michael Confino – Il catechismo del rivoluzionario. Bakunin e l’affare Necaev

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“Possiamo domandarci perché Necaev mentisse, ricattasse, uccidesse. Lo faceva perché la “causa” ne aveva bisogno? O soltanto perché era un assassino e un bugiardo? Non è facile rispondere a questa domanda: la voce di Necaev non ci è giunta, o ci è giunta camuffata e mascherata. Probabilmente Necaev agiva così per spirito di sistema. Mentiva, scherniva, ricattava, uccideva perché credeva che la diffusione generale della turpitudine spingesse la società verso l’abisso, dove voleva farla cadere. Bakunin era troppo ingenuo per comprendere se stesso e il suo allievo. Egli fu affascinato da Necaev perché avvertiva in lui questa mescolanza tremenda di ‘purezza’ rivoluzionaria, di spirito distruttivo e di turpitudine. Purtroppo, non c’è attrazione alla quale l’uomo sia più sensibile.” (Pietro Citati)

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