Pubblicate quasi contemporaneamente in inglese e in francese, queste Confessioni sono un nostalgico affresco della Londra e soprattutto della Parigi degli anni ’70 del XIX secolo. In un flusso torrenziale di ricordi personali, rievocazioni di vicende artistiche e letterarie, annotazioni critiche, Moore fa turbinare intorno ai tavolini del caffè Nouvelle Athènes e lungo i boulevard parigini, nei salotti londinesi e nei vicoli di West End, una folla di brillanti contemporanei: gli scrittori e i commediografi vittoriani, il mondo del music-hall, i pittori impressionisti e i poeti simbolisti, Degas, Manet (che lo ritrasse due volte), Mallarmé, Villiers de l’Isle d’Adam. La penna scintillante e il poliedrico sguardo di Moore offrono però ben più che una gustosa aneddotica: è tutta un’epoca culturale che attraverso l’arte, i romanzi, la poesia, rivive in questo libro intriso di un raffinato, ma vitale e quasi frenetico decadentismo.