Scrittore classificabile tra i grandi moralisti del nostro tempo, come Nietzsche, Kraus e Bataille, Caraco solleva, in queste pagine, il lembo dell’ipocrisia sulle perversioni. Parodiando il tono dei trattati di sessuologia, in cui le più inimmaginabili bizzarrie sono esposte con il freddo distacco della scienza, il libro penetra nella zona scura della vita sessuale, là dove il compito è portare alla luce i vizi di casa, la faccia d’ombra delle famiglie.
Per ogni perversione Caraco narra di un tale che l’ha fatta sua in un particolare modo. Si dà allora il caso del masochista che è infelice perché ha troppa felicità, o dell’omosessuale che per punirsi va alla conquista di tutte le donne, o del necrofilo che legittima con la filosofia le proprie tendenze, o del mistico che vuole rinnovare le pratiche orgiastiche degli gnostici. Nelle infinite copule descritte in questo libro, si può anche scorgere l’opera di un asceta, che si diverte a mostrare l’insensatezza e la miseria del suo alter ego: l’uomo erotico.