Isaac Deutscher, senza dubbio il più autorevole specialista della storia dell’Unione Sovietica, scomparso di recente a Roma, finì di scrivere questa biografia nel 1948, quando Stalin era ancora all’apice del potere, ammirato e temuto in tutto il mondo e circondato, nel suo paese, da un culto quasi fanatico. A quell’epoca l’Unione Sovietica non era ancora una potenza nucleare, la vittoria della rivoluzione cinese non si profilava e si cominciava appena a parlare della rottura dei rapporti tra Tito e Mosca. Concludendo il suo libro Deutscher diceva: « Dopo tante alternative, dopo tanti alti e bassi, solo adesso il dramma di Stalin sembra avviarsi verso il suo vertice; e non sappiamo in quali nuove prospettive l’ultimo atto del dramma collocherà tutti quelli che lo hanno preceduto.