Lev Davidovic Bronstein Trotsky

Cari amici di LDB

dopo un piccolo travaglio, eccoci pronti con la selezione dedicata al secondo dei tre ‘protagonisti’ della rivoluzione russa. Una sezione un po’ ‘ristretta’ rispetto a quelle dedicate a Lenin e Stalin: devo ammettere che in questo caso la difficoltà di reperire materiale si è fatta particolarmente sentire. E in effetti lo stesso Trotzky, dopo aver goduto di grande fama nella seconda metà del 900, tra i tre protagonisti oggi sembra quello più snobbato. (Sebbene Stalin non venga oggi tanto recuperato quale comunista, ma quale patriota russo)

Al compagno Grattacielo dobbiamo intonare, come sempre, i nostri peana di ringraziamento, ché senza la sua preziosa e laboriosa attività nulla di tutto quel che è venuto e che verrà alla luce sarebbe stato possibile. Ringraziamenti in particolare per la monumentale biografia di Isaac Deutscher, un capolavoro della letteratura storiografica che andrebbe letta a prescindere.

Ringrazio tutti quelli che hanno donato e che contribuiscono a tenere in vita LDB. Per continuare a farlo, usate gli appositi banner qui a destra. Grazie, è importante.

Buone letture

Nat

48 pensieri su “Lev Davidovic Bronstein Trotsky

    • Posso occuparmi io delle note, ma l’epub ha almeno un altro problema: il testo contiene alcune “citazioni” cioè interi brani di conversazione o interi brani ripresi pedissequamente da altri testi. Queste hanno particolari esigenze di composizione tipografica in quanto in genere devono essere differenziate e riconoscibili rispetto al testo normale. È “citazione” ad es. il paragrafo che inizia con
      “Questa è la nostra eredità
      oppure il brano che inizia con
      «E tieni su la testa quando ti parlo»
      Se quindi potessi farmi avere un docx in cui si evidenzia l’inizio e la fine di ogni citazione (ad es. anteponendo all’intero blocco di citazione – e non ad ogni riga componente – il marker [cit] e posponendo il marker [/cit]) potrei risolvere tutti e due i problemi con tecniche veloci di gestione del testo.

      • Ciao!
        Avevo notato la questione. E come puoi vedere dal PDF (è quello da cui ho tratto il testo per l’epub), non presenta questa particolare formattazione. Non dispongo del libro originale originale per poter definire quali paragrafi esattamente hanno questa caratteristica.
        Ho considerato però che la presenza degli apici rende la lettura delle citazioni abbastanza agevole.
        In poche parole: si capisce comunque bene.
        Grazie!
        C.D.

        • Su libgen esiste la versione inglese di questo testo scannerizzata [Erving Goffman – Asylums_ Essays on the Social Situation of Mental Patients and Other Inmates (1961, Anchor Books).pdf].
          Da questo testo si possono ricavare le citazioni perchè sono ben evidenti. Certo è un lavoro non facile. Secondo me comunque l’ebook di CarlaDami è già molto valido e si potrebbe anche lasciare così.
          Ciao
          Giorgio

  1. Come sempre un ottimo lavoro!
    Tuttavia penso di avere un problema: molte delle cartelle, compresa quella sulla rivoluzione russa le trovo vuote.
    Qualcuno ha riscontrato lo stesso?
    Grazie

  2. ho letto la nota del post del 13 novembre 2017
    Storie della Rivoluzione russa. Centenario Rivoluzione russa 1917-2017 – Sezione centrale
    che dice:

    …..Non troverete pertanto in questa selezione testi quali il libro nero del comunismo, i volumi di Conquest e Pipes, per citare i più famosi di parte anglosassione, nè i Graziosi….

    ma guardando un documentario rai su Trotsky questo qua:
    http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma-puntate/trotsky/23892/default.aspx

    l’ospite consiglia la lettura di:
    L’Urss di Lenin e Stalin
    di Graziosi
    per capire il periodo in cui Trotsky si trova
    forse qualcuno lo ha postato e no n l’ho visto, o forse qualcuno potrebbe postarlo

    mi sto avvicinando all immane argomento della rivoluzione russa, e siccome mi sento un po’ spaesato da tanto materiale, vorrei avvicinarmi “timidamente” per poi addentrarmi in maniera più consapevole nel grande materiale messo a disposizione.
    grazie

    • Se è vero che l’obiettività è un mito, è altrettanto vero che è richiesta onestà intellettuale scevra da faziosità. Gli storici nominati in quella nota, a nostro giudizio, sono privi di questa caratteristica.
      Naturalmente si è liberi di pensarla diversamete. Ci mancherebbe!
      Anzi se qualcuno vuole assumersi l’onere di digitalizzare le opere di Graziosi è il benvenuto.
      Vorrei far notare che quel tizio, che nel filmato, viene presentato come storico dell’Università di Teramo (come sono cadute in basso le nosttre università!) inizia subito affermando perentoriamente “è stato un costruttore del totalitarismo sovietico”. La controversa categoria di totalitarismo è stata un utile strumento di lotta ideologica nel periodo della guerra fredda, ma oggi è completamente screditata. Ostinarsi a usarla indica solo la mancanza della suddetta caratteristica.
      (Per la categoria di totalitarismo rimando non solo alle corrosive critiche di Domenico Losurdo ma anche a quanto scrive una filosofa al di sopra di ogni sospetto: Donatella Di Cesare)

  3. @Natjus e a tutti quelli che qui si occupano delle conversioni. Dando una occhiata ai metadati nei file della infornata ho trovato le tracce lasciate da writer2epub. Mi permetto molto sommessamente di sconsigliare l’uso di quel programma, che ha molti bug riconosciuti (come si può vedere sul forum di mobileread) e altri meno conosciuti ma altrettanto gravi e subdoli: ad es. grandi blocchi di testo vengono ripetuti più volte nell’epub finale. Tali bug verosimilmente non saranno corretti. Un modo per non dover far uso di w2e può essere quello di salvare il file odt in formato html e aprire quest’ultimo con sigil o, meglio, con l’editor di calibre.

      • Si, ha diversi bug. Quello della ripetizione del testo l’ho definito appunto “subdolo”: compare di rado e si appalesa solo con la lettura sequenziale del testo. Io l’ho riscontrato un paio di volte.

    • Un altro programma che crea degli ottimi epub è “Atlantis Word Processor”. Apre sia i file docx che odt, basta poi usare il comando Save Special: Save as eBook.
      Se ne può scaricare una versione di prova di 30gg, poi per registrarlo o prolungarne la durata… basta guardare un po’ in giro…

      • Se ti ci trovi bene continua a usarlo. Ma come ci si sente dopo aver sistemato 2000 note a piè di pagina e poi scoprire che w2e ne ha sbagliato i due terzi sull’epub? Oppure dover spulciare e correggere a mano il codice delle tabelle perchè w2e ha sbagliato quasi tutte le celle? E questi sono solo i bug riconosciuti da Luke.
        Per fare un buon epub ci va tanto lavoro, e il lavoro che viene fatto qui è particolarmente meritorio perchè offre in epub testi che la editoria mainstream non considera più redditizi. Che almeno si possa fare affidamento sulla qualità dei risultati, e quindi degli strumenti usati.

        A proposito, se può risultare utile mi offro per la conversione in epub di qualche testo. Non posso scannerizzare, ma se mi fai avere i pdf navigabili il resto del lavoro lo posso fare.

        • Strano, io con le note non ho mai avuto nessun problema. E quello delle tabelle succede solo quando ci sono celle affiancate che occupano l’altezza di più di una delle celle che hanno accanto. Hmm difficile da spiegare e servirebbe il codice. Se in una stessa riga c’è una cella che occupa, in orizzontale, l’altezza di due o più celle a fianco, il contenuto viene ripetuto tante volte quante sono le celle di cui occupa l’altezza. Hope I made myself clear.

          Riguardo alla qualità dei testi, come ho già detto più volte a Nat, per me sarebbe meglio concentrarsi più sulla qualità che sulla quantità. Io non leggo mai i suoi libri, ma quando ci metto le mani (come in quelli che ho corretto qua sopra) noto che spesso sono davvero pieni di errori. A volte ce ne sono tanti che quasi ne inficiano la leggibilità.

  4. Sarà che mi affeziono alle cose, sarà che con Writer2ePub ho realizzato il mio primo .epub, ma non lo vedo così negativo, infatti stavo pensando di consigliare a Carla Dami di utilizzare Libre o Open Office in unione con l’estensione di Luke per risolvere il suo problema con le note.
    In effetti qualcosa non funziona, magari perde qualche foto per strada nel passaggio da .odt a .epub (in un libro su 50 ne ho ritrovate 5 e le altre ho dovuto reinserirle a manina), alcuni stili non te li passa del tutto … Ma in fondo è sufficiente attribuire ad ogni parte del testo il nome della regola che deve seguire, senza formattarlo in modi particolari (tranne quelle poche cose essenziali come intestazioni, note …), poi fare un po’ di editing delle proprietà nel foglio di stile utilizzando Sigil, una verifica con W3C e tutto si risolve per il meglio. E magari chi è digiuno di CSS ha l’occasione per impararne un po’.
    Molto più veloce ed elegante, almeno per me, rispetto all’HTML scritto da Writer o similari, che trovo oltretutto quantomeno ridondante. Avere nel codice ripetuto 5 volte per dire lascia uno spazio da 5 righe o definire nell’odt una riga vuota come W2E_stacco5 andando poi ad assegnare, nel foglio di stile, 5em a font-size di stacco5 (pari allo spazio di 5 righe), cambia qualcosa, direi. Pensiamo, ad esempio, se mi accorgessi che lo spazio di righe necessario fosse meno di 5: con una semplice modifica da 5em a 3em in foglio di stile correggerei ogni spazio denominato stacco5 mentre incollando l’HTML dovrei cercare tutti i ripetuti 5 volte per eliminarne 2 ogni volta. Senza contare la lettura del codice, in questo modo facilitata.
    Quanto alle ripetizioni, a me non è mai capitato, ma una revisione del testo anche su Sigil mi sembra il minimo da farsi, prima di considerare il volume come terminato (cito Sigil per semplici questioni affettive).
    L’alternativa sarebbe, sempre a mio parere, scrivere direttamente foglio di stile e pagine in codice, ma perché perdere tempo quando esiste qualcosa che riduce buona parte della fatica?
    Un commento a parte a proposito delle citazioni: molti testi, specialmente se realizzati anni addietro (ma anche recenti, mi viene in mente un testo del 2011 delle Editions Viviane Hamy), si limitano ad utilizzare gli stessi caratteri ed impaginazione del resto del libro, in genere segnalandole tramite virgolette, solitamente in stile europeo o (meno) inclinate; a volte neanche quello, un semplice due punti e via. Anch’io preferisco evidenziare le citazioni con font ed impaginazione differenti, ma questo è, appunto, il mio gusto, non un “bisogna”. In fondo, al di là dell’estetica, l’importante in un libro è quello che dice.

  5. Buona giornata a tutti voi, volevo chiedervi una cortesia, devo leggere questi “libri”… “e”libri che qui sotto elenco, se per caso qualcuno di voi mi può aiutare vi ringrazio fin d’ora.

    Non c’è Cristo che tenga. Silenzi, invenzioni e imbarazzi alle origini del Cristianesimo. Qual è il Gesù storico più credibile?
    Franco Tommasi
    Editore: Manni
    Anno edizione: 2014
    In commercio dal: 25/06/2014
    Pagine: 423
    EAN: 9788862665506

    I cristianesimi perduti. Apocrifi, sette ed eretici nella battaglia per le sacre scritture
    Bart D. Ehrman
    Traduttore: L. Argentieri
    Editore: Carocci

    Anno edizione: 2012
    In commercio dal: 15/11/2012
    Pagine: 356
    EAN: 9788843066889

    Il falso Dio. Da Osiride a Gesù, l’anima pagana del culto cristiano
    Stefania Tosi
    Editore: Libri Eretici
    Anno edizione: 2017
    In commercio dal: 01/04/2017
    Pagine: 232
    EAN: 9788885517004

    Il nuovo Gesù storico
    Wolfgang Stegemann,Bruce J. Malina,Gerd Theissen
    Editore: Paideia
    Anno edizione: 2006
    In commercio dal: 01/05/2006
    Pagine: 395 p.
    EAN: 9788839407214

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