La prima organica ricostruzione delle riflessioni attraverso cui Trotskij maturò dal ’22 al ’40 una lucida interpretazione del fascismo, penetrandone le profonde valenze sociali ed economiche e individuandone la natura di movimento reale dei ceti medi. Trotskij muove dalla crisi generale del capitalismo, scandaglia le nuove stratificazioni di classe e l’assetto statuale delle moderne società industriali, per rivalutare infine la difesa della democrazia e la conquista dell’egemonia come momenti di una strategia rivoluzionaria della classe operaia. Rapone ci restituisce così l’analisi sorprendentemente moderna che Trotskij diede del fascismo, proponendo un ampio e significativo spaccato del suo pensiero politico, liberato dalle incrostazioni di una storiografia partigiana.