Quest’opera fu scritta da Russell al ritorno dal suo primo viaggio in Russia. E’ il periodo eroico della Rivoluzione bolscevica, il momento della prova di fronte all’ostilità delle potenze occidentali. Russell è dunque testimone del grande sconvolgimento e racconta dei suoi incontri con le personalità più eminenti del nuovo ordine sociale instaurato, Lenin, Trotzky, Gorkij. Egli è mosso a viva simpatia dal ruolo denso di significato storico svolto dal bolscevismo e dalla fondamentale verità e forza progressista della sua visione. Ma la contraddizione della realtà è troppo stridente. Pur condannando il capitalismo, il giovane lord sente che quella Rivoluzione, come ogni altra rivoluzione, avrebbe sempre richiesto un prezzo troppo alto, costituito dal fanatismo e dalla coazione della spontaneità umana.