Wolfgang Schmidbauer, in polemica con Lorenz e altri etologi, esamina criticamente i risultati finora raggiunti dall’etologia umana, per sottolineare come essa spesso sopravvaluta l’innato e l’ereditario nel comportamento e finisce per vanificare ogni progetto di rinnovamento sociale. Così la biologia fornisce un avallo scientifico ai programmi della conservazione. In particolare, Schmidbauer considera infondate le analogie fra comportamento umano e quello di specie animali lontane da noi: non si può dimostrare l’« istinto di proprietà » sulla base del comportamento dei roditori, né 1’« istinto territoriale » sulla base del comportamento degli uccelli. La via più ricca di prospettive per ricostruire l’evoluzione del comportamento umano, le sue possibilità e i suoi limiti per il futuro, passa attraverso lo studio delle scimmie antropomorfe, e delle popolazioni primitive ancora al livello di cacciatori e raccoglitori. Solo su questa base è possibile affrontare la domanda se il comportamento umano sarà in grado di adattarsi senza esiti fatali a fenomeni come la distruzione dell’ambiente naturale, la crescita demografica incontrollata, il consumismo e la società di massa.
Grazie!!