Michal Reiman – La rivoluzione russa dal 23 febbraio al 25 ottobre

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Con la narrazione della storia del­la rivoluzione russa — scrive M. Reiman — ho voluto inoltre arriva­re alla conferma di un’acquisizione metodologica; che, cioè, la scienza marxista non deve avere regioni proibite; non deve aver timore di descrivere il proprio avversario di classe o il proprio oppositore ideale così come essi furono, non deve cancellare dalla storia nessun avve­nimento, nessuna personalità ». Questa « acquisizione metodologi­ca » ha guidato il giovane storico cecoslovacco nel racconto degli av­venimenti che vanno dal 23 feb­braio al 25 ottobre 1917 in Russia. Il risultato è un quadro vivo e spre­giudicato degli otto mesi destinati a scuotere profondamente la storia del nostro tempo, che mette a fuoco, al di là di ogni intenzione apologe­tica e senza reticenze, il ruolo svol­to dai singoli dirigenti bolscevichi e dal partito nel suo complesso nel determinare il succedersi degli even­ti che culminarono con l’instaura­zione in Russia del primo Stato di dittatura del proletariato.
Quale fu il quadro sociale, econo­mico, politico in cui si svolse la ri­voluzione di Febbraio? quale ruolo ebbero le masse nelle fasi cruciali dell’anno ’17 e come modificarono i propri atteggiamenti i partiti po­litici spinti dall’incontenibile pres­sione del movimento popolare? co­me e quando si precisò la conce­zione politica dei bolscevichi? quali le tesi che distinguevano Lenin da Stalin, Lenin da Kamenev, Lenin da Trockij e quali erano i termini del dibattito nel partito bolscevico prima della rivoluzione d’Ottobre?

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