Walter Serner – La tigre

La tigre

Bichette si è guadagnata il soprannome di “Tigre” per la sua femminilità aggressiva e famelica, non priva di una buona dose di cinismo. A Parigi ormai la conoscono tutti, in particolare gli uomini, ma nessuno è mai riuscito a “catturarla” davvero, legandola a sé. Finché sulla scena non appare l’enigmatico Fec, amaro vagabondo della città, che sembra guardare la Tigre con occhi annoiati. Da questo incontro scaturisce un’avventura concitata e surreale che smaschera il “feticcio” dell’amore. Dandy e intellettuale alternativo, Walter Serner racconta la Parigi degli anni Venti, fotografandone le scene sordide e meravigliose con un linguaggio a volte così dialettale da divenire pura fantasia. Pubblicato nel 1925 e messo all’indice dal nazismo nel 1935, La tigre resta una delle più forti espressioni della letteratura dadaista e avanguardista del Novecento.

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