In questo delizioso libro, la vita di un burbero broker nella New York di fine Ottocento viene raccontata con ironia da un figlio molto perspicace. Irritabile ed esigente, non c’è occasione in cui l’uomo non inveisca contro qualcuno o qualcosa: che siano i suoi impiegati, la cuoca, la moglie, le vacanze e persino il cavallo, tutti sono colpevoli di fallibilità. Ciò lo rende comico e persino adorabile agli occhi dei suoi familiari, al di là – o forse proprio in virtù – del suo caratterino. Ne viene fuori il ritratto irresistibile di una famiglia e di una intera società in trasformazione. Nel giro di pochi mesi dalla prima pubblicazione nel 1936, divenne un tale successo da avere una versione teatrale, una cinematografica (diretta da Michael Curtiz, con William Powell e Irene Dunne) e una televisiva negli anni Cinquanta, tanto da rendere Vita col padre uno dei maggiori classici dell’umorismo americano.