Infornata 16 febbraio 2017 + Il futuro di Ladri di Biblioteche

Cari amici di Ladri di Biblioteche,

dopo l’infornata di metà febbraio, una miscellanea,  è giunto il tempo di fare il punto sul passato, sul presente e sul futuro di questo blog.

Come i miei più vecchi followers ricorderanno, questo blog nasceva in primis come porto franco per gli esuli di Scribd, dopo che quest’ultimo si mostrava essere sempre meno interessato a preservare quell’afflato di condivisione che animava una parte consistente dei suoi iscritti. A un certo punto, subodorando l’imminente fregatura (materializzatasi in seguito con ban, rimozione arbitraria dei contenuti e, dulcis in fundo, l’eliminazione di ogni strumento di comunicazione tra gli utenti) decisi di abbandonare la piattaforma scribdiana e aprire LDB. Grazie a Scribd, e non posso non riconoscerglielo, ho avuto modo di incontrare persone generose, come Maurizio, Zovvo e il buon grattacielo, ad esempio, ed è grazie al loro tenace e disinteressato spirito di condivisione che la scintilla iniziale ha potuto sopravvivere ai marosi del web, incarnandosi in quello che poi sarebbe diventato l’embrione di Ladri di Biblioteche.

Dopo LDB-1 (culturanonapagamento) e LDB-2 (resistenzaletteraria) siamo giunti oggi alla terza incarnazione, e non è finita qui… ma non anticipiamo. Non considerando le crude statistiche, che parlano ormai di quasi 1000 visitatori unici al giorno, nel tempo ho visto aumentare in maniera esponenziale mail ricevute, messaggi in chat e commenti, tutti segnali che l’utenza si stava ingrandendo ben oltre le mie stesse aspettative. Un amico storico mi ha fatto notare come ormai Ladri di Biblioteche sta di fatto prendendo il posto che era stato di scribd nell’assolvere, o nel tentare di assolvere, a una certa domanda culturale del web italiano: la domanda di testi in formato digitale di maggior densità e spessore concettuale –  a volte irreperibili e non più ristampati per mere logiche editoriali – che i siti di condivisione generalisti non riuscivano e non riescono a intercettare, appiattiti come sono sulla odierna produzione culturale di massa (che porta, ça va sans dire, click e visualizzazioni facili).

A questo punto, con una utenza che va sempre più ingrandendosi, si rende necessario dotare anche il blog di strumenti più evoluti che possano preservarne la stabilità: penso, ed è la prima cosa che mi viene in mente, a un dominio autonomo dalla piattaforma wordpress. E poi ci sarebbe anche la questione Mega, le cui intenzioni non sono per il momento chiare, anche se alcuni sviluppi recenti lascerebbero presagire un possibile futuro voltafaccia in stile scribd. Urge anche in questo caso cercare strumenti alternativi fin da ora, onde non farsi cogliere alla sprovvista. Per finire, assistiamo in questo periodo a un ulteriore stretta politica contro i blog e i forum. Leggere per credere. Come al solito, e chi ha letto i libri di Losurdo lo sa bene, quando le classi capitaliste dominanti si trovano in crisi di consenso e di legittimità tendono a restringere (anche) le libertà individuali.

Ci sarebbe anche una questione personale: per me che ne sono il curatore Ladri di Biblioteche sta diventando qualcosa di più che un semplice hobby: tra moderazione dei commenti, aggiunte alla condivisione, conversazioni con i numerosi amici che mi contattano tramite email e chat, ecc. il tempo speso in queste pratiche “gestionali” va a sommarsi a quello speso per il fulcro di questo progetto, ovvero la creazione dei nostri preziosi consigli. Amo LDB e pertanto non mi duole affatto spendervi tempo, ma costui è notoriamente tiranno, e più ne dedico al blog e meno posso poi dedicarlo alle altre mie attività. 

Da blogmaster mi sono sempre opposto alle pubblicità, specie a quella aggressiva tramite pop up, in stile dasolo. Ho preferito affidarmi alle donazioni private, ma purtroppo non sono arrivati i risultati che mi aspettavo, cosa peraltro comprensibile considerati i tempi in cui viviamo. Approfitto per  ringraziare calorosamente i coraggiosi, pochi ma buoni, che hanno scelto di sacrificare un po’ del loro denaro a LDB. Di nuovo, grazie infinite.

Se, tornando al punto, scendere a un compromesso (a mali estremi…) con le pubblicità potesse servire a fare il bene del progetto, non mi tirerei indietro. Evitando gli eccessi e l’aggressività, certo, e ovviamente conservando lo spirito originario del blog: la fruizione e l’accesso all’archivio resteranno infatti sempre liberi.

Prima di prendere decisioni non posso però non ascoltare la vostra opinione. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.

Natjus

368 pensieri su “Infornata 16 febbraio 2017 + Il futuro di Ladri di Biblioteche

  1. Nelle migliori tradizioni della Premiata Ditta Nat & C. infornata prelibata condita al “peperoncino”, come recita il titolo dello studio di Vito Teti ma non solo e non da-solo! Tre volte GGGrazie …

    L'”Aletiniana 10″ esplora territori mediorentali semisconosciuti allo stesso condivisore e che faranno la felicità di alcuni frequentatori di LDB. In una sotto-cartella soddisfo qualche richiesta – poche ma si fa quel che si può – comparsa di recente sul blog:

    https://mega.nz/#F!eB1FUbSZ!uuMr-Rh62xSAAcxCtzvoeA

    Rispetto alla tua lettera aperta agli iscritti, Carissimo Nat, non mancherò di esprimere la mia opinione. Vorrei conoscere un dato, un numero (qui o in privato). Quanti sono al momento gli iscritti a LDB? Ancora Grazie.

  2. Non avendo la possibilità di contribuire, mi sono sempre chiesto come tu facessi… Sarebbe un piacere mettere LDB nella whitelist di AdBlock, Ghostery ecc. 🙂

  3. Caro Natjus, l’estremismo e’ la malattia infantile..

    Qualche compromesso, considerato lo scopo, non e’ solo accettabile, ma auspicabile.

    Credo che fino a quando esisteranno persone che si impegnano, gratuitamente, per diffondere cultura, questa buffa e bizzarra specie umana avra’ qualche speranza..

    Con grande stima

    Anteros

  4. Prima di ricorrere alla pubblicità si potrebbero provare altri modi per permettere al nostro fornaio Nat di ottenere farina per poter proseguire agevolmente il suo lavoro.
    Ad esempio potremmo prendere spunto da altri grandi siti no profit sui metodi con cui riescono a mantenersi..
    Posso dare alcune idee e sicuramente altri possono contribuire nel lanciare le proprie e sperare che in qualche modo si riesca a far capire a questi 1000 visitatori giornalieri che un piccolo contributo aiuterebbe enormemente a far girare la grande macina…

    Idea 1 – si potrebbe fare una registrazione del nick, e aggiungere un riconoscimento esempio medaglia come contributore…esempio se nel 2017 decidi di avere la medaglia d’oro doni x euro vuoi l’argento x euro la bronzo perche di piu’ non puoi x euro….quando si commenta compare il tuo nick e vicino la medaglia di contributore gold silver o bronze….cosi avremo una specie di tesseramento annuale del tutto anonimo ma legato al solo nick e l’utente quando dona potrà pure vantarsi della sua medaglia…nel 2018 la medaglia decade e se vuoi di nuovo la medaglia versi la quota di nuovo…chi frequenta sempre sarà obbligato a mostrare la propria medaglia d’oro :-))))

    idea 2, enfatizzare nel sito magari anche graficamente che il sito vive del contributo di ognuno e visualizzare bene magari in ogni post che la donazione è importante e donare anche poco aiuta, ad esempio wikipidia in alcuni momenti mostra un grande banner con le donazioni con varie cifre 2 5 7 10, mostrare le cifre aiuta a decidere di agire nel donare…insomma agevolare la donazione con qualcosa di facilmente accessibile e dare coscienza che c è bisogno di una donazione seppur piccola

    idea 3 – quando qualcuno fa una donazione, mostrare in un riquadro ben in vista il nick e quanto ha donato, un riquadro che faccia vedere una lista degli ultimi che so 10 donatori e la cifra…questo permette a chi ha donato di far vedere che è una persona generosa e che pure tu dovresti farlo

    idea 4 – (OPINABILE) fare una t-shirt di ladri di biblioteche e venderla, l’estate si avvicina, chi non vorrebbe una bella t-shirt ladri di biblioteche

    idea 5- chi dona almeno x euro partecipa all estrazione di un e-reader

    il web è pieno di metodi per ottenere delle donazioni, scrivete le vostre idee
    fino ad ora la donazione a mio modo di vedere non è stata enfatizzata, e molti seppur volenterosi, magari hanno deciso di rimandare o si sono dimenticati 🙂 ricordiamogli i donare!!!
    La donazione cosi come è impostata ora è troppo dietro le quinte, non si sa nulla di chi dona…chi dona vuol vedere il suo nick, vuole un riconoscimento….cosi è come buttare una moneta in un pozzo, puoi buttarci un sasso nessuno si accorgerà di te

    Lunga vita a LDB

    • Hai perfettamente ragione sulla questione donazioni, grazie per i suggerimenti. In realtà l’idea di inserire un contatore delle donazioni mi era già balenata in passato, ma la mia inettitudine tecnica mi ha fatto desistere. Se qualcuno volesse aiutarmi su questo partricolare punto mi contatti in privato, la mail è sempre quella: natjak89@gmail.com Sono meno d’accordo con l’idea delle medaglie, che mi sembra una cosa in qualche modo lontana dallo spirito di ldb, mentre invece la maglietta può essere una cosa simpatica.

    • Attenzione a non imboccare strade sbagliate, Per esempio Tnt village è da un po’ che sta facendo una politica ambigua: in certe ore del giorno con la scusa del traffico intenso permette l’accesso solo ai chi ha contribuito con almeno 5 euro. Unito al malcostume di postare libri altrui senza citare la fonte mi fa pensare che da quelle parti è
      in atto un cambiamento poco piacevole.

    • Non mi è molto chiara la tua proposta: stiamo passando da “cultura non a pagamento” a “cultura con donazioni obbligatorie, anzi volontarie ma se doni di meno ti devi vergognare”?
      Personalmente la corsa alle medaglie mi fa pensare ad una foto dei generali della Corea del Nord che ho visto ieri.
      Ma qualunque cosa si decida va benissimo, l’importante è continuare ad avere questa nostra nicchia di cultura.
      Comunque, per quanto riguarda la pubblicità, ci sono molti siti e riviste di architettura e di arte che sono pieni di pubblicità senza nulla togliere al loro valore.

      • Le donazioni sono volontarie e non obbligatorie, le medaglie era un esempio, si possono mettere fiorellini caramelle stelline uffa…
        Chi fa un sacrificio e dona deve essere riconosciuto, o vogliamo fare come la parabole dei lavoratori della vigna ( Vangelo secondo Matteo 20,1-16)

        Mettere la pubblicità è una mossa facile, ma non per Nat, ma per gli utenti che fanno intendere “si si metti la pubblicità a me basta che mi dai i libri poi tu fa come ti pare, sbrigatela tu se sei a corto di denari”

        Ma sopratutto, si dice” si si un po’ di pubblicità, ma non troppa”..sappiamo a quanto ammonta il ricavo della pubblicità? basterenno solo pochi banner? oppure per poter raggiungere una cifra decente si dovranno avere pop up, 3 o 4 click per ottenere una pagina etc etc…o forse la sola pubblicità non basta.

        I metodi che ho indicato non si basano sulla vergogna, ma sullo stimolare la volontà di aiutare e ripagare con un riconoscimento che fa bene allo spirito del donatore, e può creare la volontà di imitare il gesto da altri utenti.

        Questi metodi vengono usati da tutti i siti no profit, sono modi per poter andare avanti.

        comunque si può provare con la pubblicità, e vedere che effetto fa…..mediaset della cultura on line

    • Interessante la tua citazione della parabola. Mi sembra di capire che fai parte dei donatori assidui e “sostanziosi” e vorresti che questo fosse riconosciuto da tutti. E’ esatto? Posso anche capire quello che provi ma personalmente non mi piacciono le graduatorie: ne abbiamo già tante nella vita “reale”, provo ad immaginare di venire sul blog e vedere tutti i nomi con a fianco le stelline guadagnate e non so se lo trovo bello.

  5. il capitale vuole ancora, perchè è squallido e straccione, che noi si paghino i libri. Invece, fatti pagare tu, caro Natjius, e fottiamo il capitale con i suoi stessi mezzi. Avanti con la pubblicità. Quello che conta è questa comunità di esseri umani che vuole continuare a rendere la cultura valore d’uso e non di scambio. È una specie di NEP, e a ma sta benissimo.

  6. Compromesso più che accettabile. Approvo l’ipotesi. LDB è troppo importante. Condivido i commenti degli altri utenti. Un caro saluto e grazie per la generosità rara. Andrea

  7. Grazie Nat, GRANDE infornata. Ottima aletiniana: fa piacere esplorare territori nuovi.
    Colgo l’occasione per ringraziare anche Pierre per i suoi epub.
    Caro Nat, conosci da tempo la mia opinione, quindi non mi ripeto.

  8. Pubblicità, assolutamente. Non così tanta da deturpare l’ambiente, ma nemmeno poca. Il sistema delle donazioni a me piace, e le faccio volentieri, ma con quelle non si può andare lontano.

  9. Caro NAT grazie di esistere! Un sentito GRANDE GRAZIE per quello che fai e per quello che farai,se ciò dovesse implicare soluzioni alternative all’attuale sistema, publicità o altro ben vengano, sicuramente avrai già un’idea di come fare,una cosa è certa il seguirti sempre!

  10. Grazie Nat per l’immenso lavoro. Condivido l’ipotesi pubblicità e penso che potresti introdurre un contributo minimo annuo.
    p.s. non sono riuscito a visualizzare l’infornata su mega, è un problema solo mio?

  11. La pubblicità è l’anima del commercio, ma penso che solo votata allo scibile potrebbe nobilitarsi.
    Pertanto ben venga Faust con tutti i suoi accoliti!

      • Sono arrivato qui giusto l’altro giorno, e sebbene sia tendenzialmente simpatetico alla prospettiva che hanno delineato Pierre e altri giu’, capisco anche il pragmatismo dietro la scelta dei banner; se si riuscisse poi ad avere pubblicita’ di libri (o librerie) non stonerebbe nemmeno con l’ambiente.
        Se quando hai tempo riesci ad aggiungermi all’archivio dei consigli e’ una cosa molto gradita; intanto grazie a tutti per il lavoro che state facendo!

  12. Caro,
    vorrei sottoporti due questioni riguardanti la scelta di quali strumenti utilizzare per LDB:
    1) registrare un indirizzo di rete proprio, comporta un problema di anonimato. Sicuramente sarai già edotto intorno agli espedienti tecnici utili a non mostrare il tuo vero volto ai cacciatori di teste (noi invece cacciatori di testi). Ti dico questo perché ho letto recentemente un articolo del Fatto Quotidiano in cui la polizia postale (o finanza non ricordo bene), spiegava i provvedimenti in campo per contrastare la c.d. “””pirateria libraria”””. Noi sappiamo come invece la disseminazione libraria sia opera meritoria e socialmente utile. Tuttavia le avanguardie della rivoluzione digitale non sono apprezzate dai detentori dello sfruttamento economico degli autori e quindi è necessario tu ti protegga molto bene. Peraltro dasolo (che hai citato) ha cambiato tre indirizzi web in due anni a causa delle ondate persecutorie dell’inquisizione. Il Sant’Uffizio ha il vantaggio su noi popolo minuto di disporre di mezzi continuamente finanziati dallo Stato e quindi non si ferma mai.
    2) il modello dasolo, tralasciando il ricco dibattito filologico riguardante le meravigliose opere della collezione Harmony, ci insegna invece che una pluralità di contributori può aggiungere vantaggio all’impresa libraria. Potresti fare squadra con gli illustri succitati. Con la cautela di mantenere l’anonimato digitale, dal momento che Luigi Zoja (Paranoia) ci insegna (parafraso liberamente) che chi attira più traffico sarà oggetto di indagini. Quindi anche il contributore più incallito potrebbe essere un infiltrato. Più contributori debitamente fidati (ma anonimi) ti faranno guadagnare tempo. E il tempo è denaro. E soprattutto quello sottratto dal digitale alla vita “vera”, ha un tasso di conversione svantaggiosamente fisso di 1936,27. Sarebbe un modo di re-impadronirti della tua sovranità monetaria personale e tornare alla fluttuazione delle valute…
    Lunga vita a LDB! Statti bene!

    • Porti argomenti validi, ma io non fiderei di un sito come dasolo “a prescindere”, come avrebbe detto il grande principe De Curtis. Non ho mai capito chi c’è veramente dietro, e temo che possano esserci anche infiltrazioni della criminalità organizzata. D’altronde quando girano parecchi soldi in pubblicità il pericolo c’è sempre. E credo che una mole di materiale pirata come quella di dasolo porti un bel giro d’affari…

      P.S. Mi perdonerà il buon Natjus se commento poco. 🙂

      • Non intendevo dire che la strada da percorrere sarebbe imitare dasolo per quanto riguarda la monetizzazione, la devastante (per i cocoons) cascata pubblicitaria e/o la piattaforma tecnica (forum o blog che sia).
        Dicevo che dasolo ci insegna che più contributori possono ingrandire l’impresa panettiera. Era per aiutare il panettiere titolare e sgravarlo di alcuni compiti.
        Quando il mastro fornaio volesse monetizzare il suo lavoro credo che sia perfettamente legittimo. Deve però proteggersi bene dalle indagini della Buoncostume Libraria, come ho tentato di spiegare in modo esaustivo…
        Saluti
        B.

  13. Carissimo Nat , grazie alla lettura dei tuoi libri la mia consapevolezza si è espansa così come la profondità del mio pensare…quindi va bene anche la pubblicità , possibilmente non invadente e di “aziende etiche”.
    Trovo stimolante la proposta relativamente alla vendita di “qualcosa” che possa portare introiti a LDB. Ad esempio io sarei entusiasta di acquistare una tshirt , una custodia per il telefono o il tablet , ecc. ecc. magari con il marchietto sostenitore LDB ! Sarei fiero di mostrarla come segno di appartenza ad una comunità di alfieri della conoscenza ! Se hai bisogno di aiuto sono a tua disposizione.

    Paolo

  14. Ho una proposta che va in direzione del tutto contraria a quelle finora avanzate e che probabilmente non riceverà consensi, ma ci provo lo stesso. Per quanto mi riguarda, LDB può andare avanti esattamente come faceva due anni fa. Nat, quando ha tempo, si occuperà della conversione e della condivisione dei libri. Noi, quando avremo tempo, faremo lo stesso e condivideremo i nostri lavori. Gli utenti che vorranno e potranno contribuire saranno i benvenuti, per garantire a Nat la possibilità di acquistare libri nuovi, cosa che farà in misura proporzionale al tempo e alle risorse disponibili. Nat riceve di certo molte più mail e messaggi, ai quali però consiglio di rispondere con calma, senza rubare tempo a se stesso. Gli utenti capiranno, io per lo meno capirei.
    L’unica cosa che richiede un’organizzazione è la raccolta sistematica di tutti i testi condivisi nei commenti ai post da parte degli utenti, testi che vanno catalogati, ordinati e infine messi a disposizione di tutti, lavoro che mi pare un utente dichiarò di stare portando avanti tempo fa, ma non so se ricordo male. Altro problema è MEGA – e in quel caso è necessario che qualcuno tra voi, che ne capisca di file-sharing e piattaforme varie, ci spieghi quali sono le alternative.
    Io, che sono spiritualmente più vicino a Varanasi che a Roma, credo che non si debba cedere alla fretta, che non sia affatto il caso di implementare nulla né di rendere ipertrofica l’attività del blog. Abbiamo già ora una quantità di materiale immensa, non basterà una vita per leggere tutto. Continuiamo a postare con i soliti tempi, senza scalare su ritmi industriali.
    Secondo me questo atteggiamento è positivo anche per un’altra ragione: invoglierà la gente a fare da sé. Gli utenti saranno spinti ad imparare i rudimenti della conversione, e faranno essi stessi quel lavoro che si aspettano di veder fare a Nat o agli altri contributori. In tal modo – auspico – avremo un aumento delle condivisioni senza aumentare il lavoro di Nat (e dei singoli contributori) che potrà fare la solita vita senza dover lottare con i minuti e le scadenze.
    Il tempo è l’unico capitale che abbiamo – che si dissipa senza rimedio: alla fine ci aspettano i vermi della decomposizione e l’oblio universale. Quindi non corriamo e stiamo calmini.

    Saluti.

    (ho esagerato?)

  15. Un’altra idea potrebbe essere l’adodozione di forme anonime di donazione tipo Bitcoin…
    Non ho idea della percentuale di chi donerebbe ma ha paura di farlo con i metodi tradizionali che implicano la tracciabilità, però varrebbe la pena tentare.

  16. Grazie per questi nuovi libri.
    A me la pubblicità non disturba. Condivido però le perplessita segnalate da “Bruttissimi” sulle difficoltà di implementare un sito autonomo, principalmente sul rimanere anonimi e non farsi chiudere ogni tanto come succede a Dasolo. Anche quel che dice Pierre mi trova d’accordo.
    Ciao
    Giorgio

  17. Concordo pienamente con quanto detto da pierre. La lussuria, anche quando assume la forma di “lussuria di libri” o di “lussuria del sapere”, non è necessariamente qualcosa di buono e anzi rischia di diventare hybris, eccesso, bulimia.
    Sono d’accordo con pierre anche quando afferma la necessità di emancipare l’utente affinché sia in grado di produrre da sé (e per sé e per gli altri) i propri contenuti, giacché, com’è noto, se mi dai un pesce (un libro) è bene, ma se m’insegni a pescare (a fare e-book, magari in modo corretto anche) è sicuramente meglio. Dico questo perché tanti (troppi a parer mio) sono convinti che per fare un e-book basti dare un file in pasto a Calibre e aspettare che qualcosa venga fuori, allo stesso modo in cui, nei bei tempi andati, si faceva coi cd e gli mp3. Non è una mera questione estetica, del tipo “anche l’occhio vuole la sua parte”, per quanto questa affermazione sia vera in senso letterale, perché è noto che un testo guadagna in leggibilità e comprensione tanto più quanto più aderisce a dei canoni di “buona tipografia”. E questo vale sia per il cartaceo che per l’elettronico. In questo senso sarebbe utile avere uno spazio, qui sul blog, in cui chi ha nozioni, consigli, un metodo di lavoro o semplicemente ha capito come fare qualcosa, potesse comunicarlo agli altri.

    Il capitolo Mega è una questione a sé. Io ritengo che prima di decidere di abbandonare la piattaforma (che comunque qualche aspetto positivo ce l’ha), qualunque sia il motivo tecnico dei problemi che si stanno verificando (ripartizione su tutti gli utenti della dimensione degli sharing folders, politica aggressiva di Mega per costringere a passare a profili pay, ecc.), sia buona norma provare a vedere se è possibile trovare un workaround. Io avrei quella che forse potrebbe essere una specie di soluzione, almeno temporanea. Ha lo svantaggio che richiede un po’ di lavoro, comunque la butto là, la decisione spetta poi a Natjus. Invece di condividere con tutti gli utenti una cartella con dentro tutti gli epub, si potrebbe provare a condividere una cartella con uno o più file di testo contenenti i link alle cartelle delle varie infornate, che a questo punto non sarebbero più condivise direttamente. L’utente dovrebbe semplicemente accedere al suo Mega, visualizzare il file col link che gli permette di aprire la cartella con l’infornata desiderata e scaricare ciò che vuole. Esattamente nella stessa maniera in cui facciamo quando qualcuno condivide un link qui sul forum. Non so se questa idea risolverà i problemi con Mega (dal momento che non sappiamo quale sia la loro esatta natura), e non è certo escluso che possa farne sorgere di nuovi e diversi, ma certamente eviterà di avere in condivisione delle cartelle dalle dimensioni di diversi gb.

    Saluti a tutti

    • Mi trovo in pieno accordo con il sentire più raccolto e parco di Pierre e pierorossi.
      Il furore di possedere libri nell’epoca della loro riproducibilità tecnica può portare a confliggere con la lettura, la quantità di consigli qui offerta va al di là della mia scarsa possibilità di lettura, ma capisco la soggettività di tale limite.
      Mi piacerebbe un’officina diffusa, cosi’ come una serie di “lezioni/consigli” sulla buona tipografia.
      Se poi debba essere pubblicità, così sia.

      Per quanto riguarda Mega mi pare che il suggerimento della condivisione dei link (così come fatto a suo tempo per alcuni dei collaboratori più prolifici) sia una buona idea, per il momento potrebbe risolvere il problema.

    • Non fosse altro che per la chiusa degna delle vertigini della metafisica barocca – con tanto di inappuntabile, funebre “memento mori” – quoto “in toto” Pierre e ne condivido gli assunti, pur trovandomi di fatto in minoranza, seppure in buona compagnia di Grattacielo – che oltretutto utilizza un modo dire da me impiegato giusto oggi con un libraio – e Wargus.
      Prima di buttarmi fra le braccia della Dea Mammona, ci rifletterei con calma e avvedutezza. Sarò antiquato come l’uomo di Anders e quindi sorpassato dalle leggi di mercato e della rete, ma il numero che ci ha fornito Nat è impressionante, e pertanto resto al momento schierato dalla parte del contributo e della colletta proletari. Il mio modello è la “comune”, il collettivo, per quanto il mio recente dialogo con il prode sopra nominato su Papini abbia, forse, indotto qualche interprete a pensare che Aletinus fosse un reazionario sotto mentite spoglie “progressiste” (come dicono o scrivono i troppi che oggi temono come la peste bubbonica definirsi marxisti o comunisti).
      Ferme restando le condivisioni, gli apporti di materiali da parte di chi lo voglia fare e il recupero di materiali già esistenti in condizioni disastrate o non bastevoli per una fruizione adeguata – un punto su cui persevero a insistere -, facciamo i conti per l’acquisto di ebook nuovi o freschi di pubblicazione e di pubblicazione più datata. Diciamo che i 3000 contatti di Nat si ruducono a 1000, anche a 700 o a 500. Un euro mensile a testa per 500 fa ovviamente 500 euri, senza contare chi fra questi 500 ne può scucire due, cinque o dieci di euri. Ci sarebbe pecunia bastevole per un lauto approvigionamento librario e per rimpinguare un po’ la cassa del martire condivisore.
      Il punto sta tutto qui, perché la strada pubblicitaria sarebbe indubitabile aiuto per Nat ma nel contempo alibi perfetto per chi continua a incassare ebook senza scucire un misero soldo, pur avendo la possibilità di farlo (escludo i clochard, gli indigenti, i disoccupati, i licenziati , le vittime della Fornero e C., etc.). Un fatto, insomma, di coscienza, egoismo e generosità.
      Per il momento mi stoppo, epperò ci sarà altro da dire.

      Saluti a Tutti!

      • Condivido la proposta di Aletinus. Un obolo di 10-20 euro annui credo che sarebbe oggettivamente accessibile a tutti e ci terrebbe alla larga dalla pubblicità, segnando anche il discrimine tra chi è disposto a fare qualcosa, anche molto piccola, per la causa, e chi solo ad approvvigionarsi.

  18. Personalmente, non ho alcuna remora di tipo ideologico (pubblicità, medaglie, gadget, ecc).
    Non per cinismo, ma per idealismo pragmatico. Trovare i fondi per proseguire LDB mi pare una necessità prioritaria.
    A me pare invece prioritario valutare l’efficacia dell’azione, tenendo conto anche dei rischi che corre soprattutto chi mantiene LDB. Aspetto, questo, già evidenziato da altri.
    Per quanto concerne le donazioni, per esempio, mi domando se non sia rischioso. Il pagamento non lascia una inequivocabile traccia sia del donante che del donatario? E, ancora, il pagamento non potrebbe essere un domani considerato un corrispettivo alla possibilità di accedere a materiale protetto da copyright e aggravare la posizione di chi fosse beccato?
    Lo stesso vale per la pubblicità, certo. Ma forse con tale sistema è più difficile risalire a chi mantiene LDB.
    Insomma, io penso che la questione andrebbe opportunamente approfondita. e forse non pubblicamente.
    Comunque, l’idea di vedere su LDB la pubblicità di librerie mi pare veramente fantastica.
    Saluti

    • Di slancio condivido quanto detto da Aletinus, ma le obbiezioni di lo turco sono molto pesanti.
      Occorre una riflessione attenta e approfondita

  19. Superfluo dire che, visto quanto avete fatto per me (tendo a ripetermi, lo so), accetterò di buon grado qualsiasi soluzione economica per il blog – e provvederò immediatamente ad aggiungervi alle eccezioni del mio ad-blocker.
    Nel frattempo, due mie nuove conversioni in EPUB per voi:
    • Gilles Deleuze – Marcel Proust e i segni (scan originali di Filosofia_in_ita): https://mega.nz/#!dMQTUIyI!BgrSsBYU0FCf6EWVUlsogemgk_HOWdkqDzylEnWlw3s
    • Emanuele Severino – Del bello (scan originali di Grattacielo): https://mega.nz/#!lYoDzIQA!SpFMdafmvBzuYqm6RPtq94y6Aj0yGerzUK1QjWBmx8o
    Avrei anche altri ebook ufficiali, già de-drmizzati, da condividere con voi (i nuovi E-Meridiani della Divina Commedia, le Poesie di Gozzano e altro ancora) ma, come già detto in separata sede ad Aletinus, ritengo siano consigli molto importanti per l’archivio di LdB – mi farebbe assai piacere, dunque, che fossero aggiunti all’archivio ufficiale, così che non si “perdano” nei commenti e che tutta l’utenza del blog possa fruirne. Aspetto aggiornamenti al riguardo, e nel frattempo proseguo con l’opera di conversione nel tempo libero.

    • Grazie Pierrot! Per gli altri, importanti ebook inaugura le “Pierrotiane”, dopo le “Aletiniane” e le “Pierriane” (definizioni anche ironiche e auto-ironiche di cartelle che comprendono contenuti seri). Questi bei libri non andranno dispersi e, anzi, saranno più volte rimessi in circolo, recuperati, come è avvenuto pochi giorni addietro appunto con aletiniane e pierriane. Inoltre Nat potrebbe inserire la pierrottiana, in bella evidenza, nello spazio in alto a destra, sotto il glorioso nome di Zovvo (e sarebbe già un grande onore). In futuro, poi, ci saranno anche le “pierrotaletiniane” …

  20. Leggendo il ritratto che di Carlo Dindorf fa Papini nel suo Giudizio Universale, messoci generosamente a disposizione da Aletinus, mi è venuto in mente l’interrogativo che ogni tanto qualcuno qui nel blog rilanciava ad ogni nuova infornata: ma li leggete poi tutti questi libri?
    Nel senso che, Ellul dixit, è la tecnica o meglio il sistema tecnico che determina ormai il nostro comportamento, e la possibilità di generare o mettere a disposizione libri in quantità industriale a tempo zero ci fa forse perdere il senso dell’apprendimento a fronte di quello del possesso: so perchè possiedo!
    Nat fa tutto da solo, dove trovi l’energia per me è un mistero, e quello che fa è stupefacente. Il problema credo sia (fuori dai denti) se dare una qualche dimensione imprenditoriale a questa esperienza con il conseguente tornaconto economico o incanalarla artigianalmente in quello che suggerisce Pierre; ma alla fine la responsabilità della scelta ricade tutta sul Blog Master.
    La mia unica perplessità è: fino a quando una “Autorità” può permettersi di lasciar progredire un’impresa fondata sullo scardinamento del concetto di diritto d’autore?
    Seguo il blog dagli esordi, e adesso prelevo qualche libro solo ogni tanto. Ogni tanto contribuisco con un consiglio che mi sarebbe piaciuto finisse in una apposita sezione (si sa ogni scarafone è bello…) e con qualche piccola donazione (ma mi frena la mancanza di anonimato).
    Mi piace scoprire qualche autore sconosciuto e mi piace lo spirito di solidarietà che qui si respira.
    Spero continui tutto così.
    Auguri ed un caro saluto a tutti.

  21. Sono d’accordo con quanto detto da Aletinus e devo ammettere, in seguito a un esame di coscienza non so quanto severo, di essermi trovato, sotto questo punto di vista, io per primo in grave colpa (prometto di provvedere al più presto alla mia redenzione). Tuttavia, come sottolinea antonio lo turco (che immagino sia quello della Banda degli onesti, 1956) e ammette Grattacielo, nella proposta ci sono dei “profili di criticità” che vanno vagliati attentamente.
    Visto che stiamo parlando di questioni legate alla sicurezza aggiungerei anche altro:
    – siccome Pierrot Le Fou deve condividere dei “consigli molto importanti per l’archivio di LdB” (e data la loro natura presuppongo, Pierrot correggimi se sbaglio, che siano frutto di una transazione legittima);
    – siccome un altro utente (mi spiace non ricordo più chi) qualche mese fa esprimeva le proprie perplessità circa la possibilità di condividere pubblicamente i propri e-book originali a fronte del fatto che potrebbero contenere un certo numero di “dati sensibili” posti chissà dove;
    direi che anche sotto quest’aspetto occorre procedere con alcune cautele. Mi permetto di segnalare questo vademecum orientativo che può aiutare a capire di cosa sto parlando:
    http://ebooklove.altervista.org/drm-social-drm-e-dati-personali-rimozione-e-verifiche/
    La guida è un po’ imprecisa quando, alludendo alla possibilità che un file immagine (ad es. la copertina di un e-book) possa contenere metadati sensibili, afferma che “possiamo esportare le immagini (con l’editor di Calibre o Sigil), aprirle con un editor di immagini e risalvarle. In questo modo dovrebbero andare persi metadati e file nascosti.” In realtà gli attuali sistemi di digital watermarking prevedono necessariamente la possibilità di resistere ai diversi tipi di trasformazioni a cui un’immagine può essere sottoposta (si veda: https://it.wikipedia.org/wiki/Watermark_(informatica) ) – forse i più paranoici probabilmente farebbero bene a prendersi cinque minuti per sostituire il file della copertina con un’altro preso dal web.
    In prospettiva più larga, volendo approfondire la questione, si può dare un’occhiata anche a:
    http://www.fub.it/sites/default/files/attachments/2012/06/Digital%20Rights%20Management.pdf
    Dico questo, ovviamente, non al fine di scoraggiare lo scambio di materiale originale, ma per renderci tutti quanti un po’ più edotti e consapevoli, altrimenti è inutile parlare dei rischi insiti nel processo di donazione quando poi magari il sito è pieno di file da cui si può rapidamente e facilmente risalire ai legittimi proprietari (nonché violatori di copy).
    Saluti

    • Ti ringrazio per aver ribadito la pragmatica del DRM. Conoscevo già tra gli altri questo tutorial, e a tutti questi controlli mi sono attenuto per i miei ebook acquistati – augurandomi naturalmente che non si utilizzino oggi ulteriori marcature di cui non siamo ancora a conosocenza

      • Figurati. Per me è un piacere sentirti dire che ne eri già a conoscenza. Tenderei a escludere un eventuale rischio di marcature sconosciute, e questo non tanto perché le tecniche di DRM non si siano evolute nel corso degli anni (anche se la protezione di un oggetto digitale che deve offrire processi in chiaro resta sempre un problema di soluzione non agevole), quanto piuttosto per l’intrinseca semplicità del formato epub che rende difficile implementare tecniche sofisticate. Ma si sa vita brevis, ars longa…

  22. Faccio uso di dasolo come del resto di Ladri di biblioteche. A mio parere, paradossalmente è più rischioso un sito come dasolo che LDB: quest’ultimo infatti occupa una nicchia molto più piccola di quella di dasolo, che è quella libresca. Occupandosi anche di cinema e musica posso immaginare che dasolo sarà sempre sotto l’occhio vigile del governo americano. E con l’FBI non si scherza. Se vogliono farti chiudere non ci pensano due volte.

  23. Perché non condividere con Emule/Amule? È un metodo ancora valido ed efficace. Non si rischia la censura e non si dipende da questa o quella piattaforma.

  24. Grazie a tutti quelli che stanno commentando, mi state fornendo tanti spunti su cui riflettere. Devo però far notare che su questo sito non è ospitato materiale coperto da copyright, cosa che potrebbe essere erroneamente dedotta da alcuni messaggi. Qui ci si limita a consigliare letture e percorsi intellettuali, donazioni ed eventuali proventi pubblicitari verranno usati per portare avanti questi obiettivi. Grazie.

    N.B. Vi prego di non abbinare Ladri di Biblioteche a un sito come dasolo, che è privo di qualsivoglia etica nei confronti di chi usufruisce dei suoi servizi: a costoro infatti scorrettamente impedisce di conoscere le fonti originarie delle release. Il comportamento del famigerato multinick nick2nick/brontolo, più volte incalzato dall’amico grattacielo, insegna. In sintonia con l’ideologia dominante, i loro utenti sono considerati alla stregua di semplici portatori di visualizzazioni, dei consumatori da cui estrarre profitto, e poco importa se quei guadagni sono grandi o piccoli. Cosa non meno grave, è un sito inaffidabile, basti vedere come vengono gestite le condivisioni più vecchie: i link sono spesso scaduti da mesi e non vengono ripristinati (le pubblicità e i mefitici pop-up invece funzionano sempre benissimo). Ladri di Biblioteche nasce e cresce (e morirà, come tutte le cose) con un afflato e con obiettivi ben diversi, e pertanto rinnovo l’invito a evitare paragoni inconsulti: quelli lasciateli ai troll e multinick.

    • Caro Nat,
      vorrei riflettere intorno fatto che la giurisprudenza certamente non consideri un reato dare ‘consigli lettarari’ e contemporaneamente non ospitare direttamente sulla propria piattaforma i file da scaricare. Addirittura le recenti tendenze (aprile 2016) della corte europea legalizzano il link diretto al contenuto protetto da diritto d’autore ma ospitato da piattaforma terza (si veda http://www.pcprofessionale.it/news/ue-linkare-un-contenuto-non-violazione-del-diritto-dautore/ ).
      Ciò nonostante siti come dasolo, che in fondo formiscono esclusivamente link a siti terzi (e immaginiamo che il caricamento sulle piattaforme che permettono il download sia debitamente anonimo, ad esempio via Tor Network), procedura legale secondo le tendenze del diritto europeo recente, vengono comunque regolarmente colpiti. Poco sappiamo (e a me sta benissimo così) rispetto ai guai di dasolo, ma è facile pensare che non vengano solo chiusi hosting e dominio, ma ci sia anche il tentativo di perseguirli penalmente.
      Il metodo di cottura della premiata panetteria per di più, a mio davvero modestissimo avviso, comporta apertamente l’intera catena della ‘messa a disposizione’ dei contenuti. Tu stesso dichiari o fai capire che i panini sono da te medesimo impastati e prodotti, che sono da te caricati su Mega e la messa in opera della condivisione avviene tramite iscrizione con indirizzo email postato sul blog di consigli fornaciari. Ti esponi davvero tanto, mi auguro che tu stia regolarmente usando Tor per amministrare i contenuti di questo blog, postare le istruzioni su pastebin ecc ecc. Se così non fosse, saresti pseudonimo e non anonimo, le tue operazioni sarebbero facilmente correlabili attraverso i log del tuo provider di connettività e la tua responsabilità sarebbe purtroppo facilmente dimostrabile da parte di un ipotetico inquisitore di fornai.
      Conclusione: pro futuro, qualsiasi sia la tua scelta in termini di piattaforme, modello di bìsnesss, farine, cotture e così via… trova un modo molto serio di proteggerti.
      Un caro saluto
      B.

  25. Seguo LDB dal 2013 (resistenza.letteraria) e sarà per questo che ‘sta cosa della pubblicità non mi convince per niente, non mi pare cioè compatibile con lo spirito del luogo… pertanto mi colloco sulla linea (minoritaria?) pierre-Wargus-Aletinus-pierorossi. In particolare sottoscrivo pierre quando afferma che non è “affatto il caso di […] rendere ipertrofica l’attività del blog. Abbiamo già ora una quantità di materiale immensa, non basterà una vita per leggere tutto. Continuiamo a postare con i soliti tempi, senza scalare su ritmi industriali”. Come giustamente nota Wargus la brama di possesso di libri non dovrebbe indurci a mettere in secondo piano l’attività della lettura… Nat è stato fin troppo generoso finora, e se poi contiamo anche le chicche messe a disposizione da molti Ldbiani fedelissimi, l’offerta complessiva è veramente impressionante, da perdercisi… Più che terreno di caccia di biblionauti compulsivi io sogno il futuro di Ldb come un luogo di confronto tra leggenti/pensanti (lo scrivevo allo stesso Nat e lui mi è parso approvare). Direi di prendere più spesso sul serio e alla lettera il termine “Consigli di lettura”, invece di esibire quella certa lussuria di cui diceva giustamente Wargus poco sopra, e dunque tentare di valorizzare un testo dicendone ciò che ne pensiamo, magari col proposito di innescare un dialogo su quel testo o su testi affini (o su problematiche connesse a quel testo), o anche per indirizzare chi non lo conosce, ma che potenzialmente potrebbe apprezzarlo o comunque trovarlo stimolante per i suoi studi… Questo è già stato fatto qualche volta qui, e in modo spesso interessantissimo (si veda ad esempio lo scambio recente su Papini). Semplicemente io auspico solo che lo si faccia più spesso, tutto qui. Va da sé poi che tutti quelli che tengono a questo luogo unico e meraviglioso devono contribuire a renderlo migliore, in un modo o nell’altro…

    • Ma infatti la crescita del blog di cui parlavo si riferiva giustappunto all’aumento dell’interazione tra gli utenti. Se fosse solo una questione di quantità dei consigli lascerei tutto così com’è: con tutto il materiale che possiedo potrei andare avanti per anni.

    • Straquoto completamente. Io sono decisamente “ingolfato” dalla quantità magmatica di tanto ben di dio … ehm di LDB. Mentre mi manca un certa analisi/contestualizzazione di alcune linee di pensiero che vengono proposte con una certa regolarità (ad es. credo che sia pericoloso il pensiero rossobruno del “filosofo” Fusaro, non a caso spesso vicino a posizioni di M5S, Salvini e Casa Pound). Penso che LDB (l’idea e le persone che ne fanno parte) siano qualcosa di completamente inedito in questa società dello spettacolo (esteticamente improponibile, eticamente da abbattere) e che rappresentino una certa weltanschauung ormai schiacciata da una forma di cultura e comunicazione totalmente liofilizzata. Quindi secondo me non è un problema di pubblicità sì oppure no, ma se LDB vuole rimanere e/o evolvere su qualcosa che non può essere pagata perchè non ha prezzo, oppure un sito di “scambio materiale”, anche se di qualità, come ne esistono tanti. Ad maiora.

      • Fusaro lo propongo ma non vuol dire che ne condivida il pensiero. Pensiero talmente pericoloso, poi, questo fichtianesimo innocuo, che è già stato ampiamente digerito dall’industria editoriale e dal sistema massmediatico in generale.

      • Ormai ce la possiamo scordare una filosofia dell’avvenire. Ci possiamo solo accontentare di Sloterdijk e Fusaro. Trovo sbagliato indicare un libro come qualcosa che indica una via da percorrere. Un libro è un labirinto. Si entra con una idea e se ne esce con l’idea opposta; o magari con la stessa di prima, ma in un modo del tutto diverso. Un libro deve cambiare, deve portare fuori strada.

  26. Se le pubblicità possono servire, pubblicità sia! Tanto ne siamo continuamente bombardati, una in più per una buona causa non può fare troppi danni.
    P.S., sono nuovo, potresti aggiungermi? Grazie 😀

  27. Grazie a natjus per la doverosa precisazione. Ovviamente parlando di violazione di copyright non intendevo riferirmi a LdB ma solamente supponevo l’esistenza di un sito ipotetico come base per valutare le conseguenze di un ragionamento.

  28. La pubblicità è un’arma spuntata perché si può facilmente evitare ed eliminare installando l’estensione Ublock Origin per Mozilla e Chrome/Chromium (su linux) assieme a NOSCRIPT per bloccare il codice javascript. Quindi non è detto che mettendo la pubblicità su questo sito, si realizzi quel guadagno che ripaghi le spese. Personalmente navigo sempre con queste estensioni attive boicottando sistematicamente chi tenta di guadagnare coi pay per click, soprattutto quei siti che, come il già citato dasolo.org, utilizzano metodi di pubblicità molto aggressivi.

  29. Finirò per “quotare” tutti o quasi tutti, perché leggo spunti e riflessioni rilevanti e acuti che ne originano altri. Questo benefico confronto aperto sulle sorti future si segnala, soprattutto, per la buona educazione e il garbo dei partecipanti (in perfetto spirito LDB), e già questo aspetto è ottima base di partenza nonché nota di merito rispetto a quanto si legge nei pessimi blog e a quanto spesso avviene nei media.
    L’ora è tarda e non vorrei peccare in lucidità, ma domani o posdomani butterò giù altre spigolature, sopravvenute appunto leggendovi attentamente.

    Grazie a Tutti!

  30. Nell’ultima Infornata mi risulta impossibile aprire i seguenti file:

    “Il cibo e la storia”
    “American Storytelling”
    “La comunicazione politica online”
    “La pena e i diritti”
    “L’Italia dei movimenti”

    Qualcuno può confermare?

    • Per quanto mi riguarda, riesco ad aprire regolarmente tutti i file. Per prelevarli, invece, mi sono servite due “tranches”, sono stato costretto a uscire da M e a rientrare. Sottolineo tuttavia che questa circostanza si verifica saltuariamente dall’alba dei tempi, laddove io parta da Chrome, e non ha pertanto nulla a che fare con le recenti “stranezze” di M.
      Noto, piuttosto, che non riesci ad aprire 5 file tutti dell’editore Carocci!

    • Risolto! Nel computer uso Adobe Digital Editions come programma predefinito per i file epub. Ho provato a inviare i file che non si aprivano in ADE nel visualizzatore di Calibre e si aprono benissimo.

    • Non so come sono gli altri ma ho provato a validare Il cibo e la storia col plugin epub validator installato in Sigil e vengono fuori tre o quattro errori. Probabilmente è per questo che non riuscivi ad aprirli con ADE, un software che, come molti (tutti i) programmi Adobe è estremamente esigente. Calibre invece, che è più comprensivo (verrebbe da dire di bocca buona), apre un po’ di tutto senza troppi problemi.
      Purtroppo anche questo genere di difficoltà ricade di diritto in quella casistica di “cattiva tipografia” a cui alludevo qualche post più su, anche se in questo caso si tratta di un dietro le quinte, giacché in genere l’utente del libro elettronico non vedrà mai il codice che formatta il testo. Non si pensi però che sia un problema che affligge solo i piccoli editori (per quanto Carocci certo non lo sia): i primi e-book di Mondadori avevano un codice mostruoso e alcuni di Adelphi sono anche peggio. Il fatto è che gli editori, salvo casi eccezionali, tendono a esternalizzare la produzione di e-book e questo talvolta va a scapito della qualità.

      • Infatti è solo questione di visualizzatore. Ho inserito “Il cibo e la storia” (la stessa copia che ADE non apre nel computer) nel mio ebook reader (Onyx M96) e viene visualizzato perfettamente.

  31. la crescita che qualcuno prima di me auspicava è già presente nei commenti. Interazioni tra idee sono evidenti nell’istante in cui Nat et alii introducono problemi di gestione Mega, piattaforme e tutto ciò che si digerisce con le informazioni dal mondo letterario e civile. Ho aperto la mia finestra intellettiva e professionale nutrendomi di Aletinus di Grattacielo e Mauritius (elenco i primi che ho sulla punta di polpastrello ma potrebbero essere tanti) leggendo mai sul blog la recensione di un libro proposto. Penso sia proficuo utilizzare il blog per vincere il sonno di una mentalità troppo legata ai domini culturali. E poi si commenti pure un libro (che sarà mai) e si porti alle estreme conseguenze un dibattito filosofico (voglio vedere i tasti della tastiera sanguinare) ma non arriviamo al salotto letterario!

  32. Caro Nat, consiglierei di curare maggiormente l’aspetto della sicurezza, specie se la tua attività si associa ad un guadagno ancorché modesto. Infatti, anche se con la pubblicità non diventerai certo benestante, d’altro canto potresti attirare più di adesso sguardi malevoli che, se dovessero agire, potrebbero andare oltre la semplice chiusura di un blog o un sito. (Era Grattacielo a ricordare che i siti come dasolo vengono oscurati perché fanno introiti.) La mia proposta era un forum privato, o un forum pubblico con una sezione privata a cui si accede tramite password. Mandare avanti un forum vecchio stile porta comunque via tempo, ma consente di avere dei moderatori che sgravano di lavoro l’admin e a ognuno di aprire da sè il thread per il consiglio di lettura che propone. Sarebbe un nuovo centro di aggregazione in cui ad esempio la parte pubblica può servire ai dibattiti culturali che alcuni reclamano o a creare un forum di filosofia diverso dall’unico penoso che c’è in italiano, riflessioni.it. E ad ospitare naturalmente la pubblicità. Si potrebbe anche trovare il modo di non postare link: una pratica che giudico già troppo rischiosa per l’attuale blog. Anni fa facevo parte di un forum privato americano con ingresso a inviti, in cui l’invitante era sempre responsabile del comportamento dell’invitato, ma soprattutto in cui quanto scaricavi doveva essere pari (più o meno) a quanto condividevi, pena l’esclusione dal forum. Sarebbe un’idea, perché è da tempo che incomincio ad essere insofferente verso i parassiti. Ma in fondo non vorrei arrivare sino a tanto.

    • La proposta è interessante, anche se logisticamente presenta degli inconvenienti da analizzare.
      Cominciamo da quelli triviali e arriviamo ai nodi realmente dolenti:
      1) se l’utente deve condividere più o meno quanto scarica questo potrebbe portare a una penalizzazione (materiale, a livello di realizzazione dei file; intellettuale a livello di consigli condivisi) delle proposte che vengono postate. Inoltre sono soluzioni un po’ sul genere sorvegliare e punire – anche se questa è magari solo un’idiosincrasia mia;
      2) un sistema esclusivo invece che inclusivo probabilmente intercetterà meno gente e conseguentemente meno introiti nella raccolta pubblicitaria, in quella delle donazioni e in definitiva esporrà al rischio di avere a disposizione meno forza lavoro. A questo, come dice Zovvo si può (forse) ovviare fornendo spazi di riflessione e aggregazione collaterali all’interno del forum;
      3) i link, almeno quelli pubblici, in un forum sono un problema. Non so perché, ma ho la sensazione che l’aria che tira non sia particolarmente buona. Sarà colpa del fatto che nelle ultime settimane le biblioteche di un paio di forum che frequento spesso sono scomparse (una è ufficialmente in manutenzione fino a data da destinarsi; l’altra è chiusa “finché non si calmeranno le acque”). Un sistema per far sparire i link da un sito potrebbe essere quello di divulgarli attraverso una chat privata, ma siccome non ho nessun background al riguardo non mi pronuncio circa la fattibilità tecnica di una simile ipotesi. In più, questa possibilità non risolve il punto successivo;
      4) avere un forum con un’area privata accessibile tramite password certamente può aiutare, ma non è detto che basti. Come tutti sanno, il grosso problema di ogni società carbonara restano sempre gli aderenti, in questo nostro caso quelli a cui si fornisce la password per accedere a un’area riservata: attualmente mi pare che l’unica garanzia sia definire un circle of trust (ossia, per usare termini più spicci, “dovemo fa’ a fidasse”), ma dal punto di vista della sicurezza un sistema così organizzato, per sua intrinseca natura, è altrettanto permeabile dell’attuale blog, forse solo un po’ meno alla luce del sole. Certo, l’idea di includere aderenti soltanto dietro presentazione può limitare un minimo i problemi, ma questo ci riconduce al punto 2 e comunque, come ho detto, la soluzione limita i problemi ma da sola non garantisce nessuna certezza, perché basta che il sistema fallisca una volta sola e la conseguenza è che salta tutto (“e il Colonnello muore”, aggiungerebbe il Clint Eastwood di Per qualche dollaro in più);
      5) sì, lo so, mi piace fare l’avvocato del diavolo.
      Meditiamo gente, meditiamo…

      • 1) e 2) Sono d’accordo.
        3) I link verranno vietati nel nuovo sito, e la chat privata in teoria esiste già, quella di Mega (finchè tiene)
        4) Il circle of trust purtroppo non funziona, perché chi si vuole appropriare dei lavori altrui è ormai abbastanza scafato da capire che almeno all’inizio quella fiducia deve guadagnarsela in qualche maniera.

    • Ciao zovvo. L’idea del forum non la vedo tanto percorribile. Sarà che ho ancora in mente l’esperienza di Sermo, nemmeno iniziata e subito degenerata. Ultimamente qui scorrazzano cloni e multinick vari, lingue biforcute che hanno l’obiettivo di portare acqua al mulino degli onanisti dasoliani: l’idea che uno di questi soggetti possa “infiltrarsi” e diventare uno dei moderatori del novello forum mi inquieta e non poco, e di fatto potrebbe essere il preludio alla distruzione di ldb. Sono paranoico? forse, ma ho dei motivi che mi spingono a esserlo. Sui link diretti hai perfettamente ragione tu, nel nuovo sito ho intenzione di vietarli per statuto.

      • Condivido con l’amico Zovvo il fastidio per quelli che giustamente definisce parassiti, coloro che prendono e a volte anche chiedono, senza dare nulla in cambio. Su circa tremila contattti si riducono a poco più di una decina coloro che sui due blog si danno da fare per la condivisione. Questo è inaccettabile.
        Propongo di porre alcune condizioni:
        a) postare in un anno almeno tre libri nuovi;
        b) convertire pdf in epub o rendere leggibili vecchi pdf;
        c) un contributo minimo annuale.
        Se non si ottempera ad almeno una di queste condizioni, si viene cancellati dai contatti. In questo modo, quanto meno, si mette un freno anche agli infiltrati. Per quanto riguarda i link, la loro esclusione può penalizzare proprio la partecipazione, se sono giudicati pericolosi , bisogna trovare una valida alternativa, Pensavo ad un accesso consentito a tutti alla cartella Amici di Ldb, dove si possono caricare i libri, limitandosi a darne l’annuncio, così come già avviene sul blog di Zovvo.
        Mi sembra di aver capito che Nat ha già preso una decisione, cioè un dominio.

      • Infatti proprio questo dicevo io: siccome tutto il sistema funziona come circle of trust (io non conosco te, tu non conosci me né tutti gli altri) allora possiamo mettere tutte le password che vogliamo ma se non c’è nessun filtro degli utenti finirà che tutti (infiltrati e non) avranno tutte le password necessarie a accedere ovunque. L’idea di Grattacielo mi sembra già più percorribile, perché implica rendere consapevoli e partecipi gli utenti.
        Per quanto riguarda i link hai ragione, ma parlando di chat io mi riferivo alla possibilità di eliminare del tutto anche le cartelle condivise di Mega (fonte dei ben noti problemi) e divulgare i link delle infornate con un messaggio privato agli utenti.

      • L’idea di far scaricare per quanto si condivide era una misura estrema e ho già detto che nemmeno io mi spingerei a tanto. Quindi d’accordo. Anche le tue proposte, Grattacielo, penso che spaventerebbero troppo. Mi pare di capire che la parola “privato” venga associata troppo facilmente ad una diminuzione di utenza, ma non vedo questo pericolo se consideriamo che almeno tutti quelli che frequentano il blog si iscriverebbero sicuramente. Ed altri si aggiungerebbero com’è sempre stato in quanto attirati non dalla parte pubblica del forum, ma appunto da quella privata. L’idea del forum privato era solo per ovviare all’indicizzazione dei motori di ricerca e mantenere un basso profilo, che mi sembra la cosa più importante. Sono contento se fai qualche ricavo, anche se fosse inteso solo come una sorta di rimborso spese, ma il rischio è di esporsi di più, specie di questi tempi. Gli infiltrati dovrebbero essere una preoccupazione secondaria perché è impossibile esserne immuni (ne parlammo tutti già a lungo anni fa quando si pensava a costituire gruppi chiusi), e perché ho proposto il forum privato non per difendersi da loro, ma da chi può molto più di loro. Certo, per le autorità è facile entrare ovunque, ma un forum privato, dando meno nell’occhio, dà a queste meno pretesti. Andrebbe bene anche un blog privato se non ti fidi di eventuali moderatori. Non sono pratico di deep web, ma è facile capire che in un luogo in cui si commercia l’impossibile, scambiarsi consigli di lettura con un minimo di sacrosanta privacy come cerchiamo di fare, non è nemmeno considerato un problema. Se poi l’idea del forum non ti convince ancora (Sermo mi sembra avesse scopi diversi dai tuoi), sarò comunque lieto di condividere qualunque strada prenderai. Ad maiora! P.S. Grazie Wargus per l’articolata risposta.

      • Mi pare che le idee vadano schiarendosi e la nuova creatura assuma un qualche contorno grazie a Nat, Zovvo, Wargus, Gianluca e Grattacielo.
        1) Mi schiero con Grattacielo sulla necessità del contributo annuale (o semestrale), è diventata una necessità. Non posso che condividere gli altri due punti e non ripeterò il solito ritornello sul recupero di vecchi materiali (ma non invecchiati, anzi).
        2) Mi pare evidente che il ricorso a link diretti prima o poi doveva finire. Era una soluzione temporanea e forse la temporaneità è durata pure troppo. Io stesso ne ho abusato e mi adeguerò alle nuove modalità, purché siano semplici oltre che “coperte”. Eviterei soluzioni astruse.
        3) Sui furbetti del quartierino c’è poco da dire. Li avrei fatti fuori da tempo e Nat, nello specifico, è stato fin troppo clemente. Tuttavia, è un’insidia arginabile ma non eliminabile, causa la possibilità di moltiplicare indirizzi mail e conseguenti nick. Purtroppo è il rischio intrinseco della condivisione.
        4) L’idea del blog è affascinante e potrebbe avere un indubbia utilità per gli utenti più giovani e meno esperti, alla ricerca della giusta strada per i loro percorsi di lettura e formazione (una sorta di bussola orientativa fra il cumulo dei libri). Il rischio, tuttavia, è quello del salotto letterario (come ha scritto Skyzzy), della sfida a chi ne sa di più, della polemica sguaiata e infine della rissa becera. Senza contare il gravoso compito dei moderatori.
        Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici non sono in grando di pronunciarmi e mi pare che gli esperti non manchino.
        Tornerò, semmai, con altre riflessioni.

        Cari Saluti!

      • @Aletinus: giustissima l’ipotesi del recupero di vecchi materiali.
        @Zovvo: è un piacere. Condivido in toto l’idea secondo cui è necessario mantenere un basso profilo.

      • Vedo che la discussione è andata spedita verso una sua linea “protezionista”. Personalmente condivido alcune riflessioni e spunti che la caldeggiano, ma, su tutte, direi che l’idea dell’abbonamento potrebbe essere la più fallimentare per diversi motivi.:1) economico: ogni offerta commerciale entra nel “mercato” e quindi gli utenti incominciano a ragionare da consumatori con conseguente veto di scelta 2) legale: ogni pratica a pagamento dovrebbe essere lecita, altrimenti alimenta violenti attacchi da parte di organi controllori 3) morale: quanti fanno donazioni su tutti i siti di cui usufruiscono materiale gratuitamente ogni giorno? perchè LDB dovrebbe essere “pagato”? 4) strategico: quanti modi ci sono per scaricare libri in modo del tutto gratuito?. Potrei continuare….. Alla fine vi aderiranno solo quei pochi che già contribuiscono massivamente con ottimi testi o pochi di più. Inoltre una riflessione sui furbetti … il file sharing non è (e mai sarà) “bilanciato” tra chi contribuisce con materiale acquistato, chi solo ridistribuisce/diffonde e chi scarica e basta. Il suo funzionamento anzi si basa appunto su questo squilibrio. Personalmente, a fronte delle immense (per quantità e qualità) condivisioni di Nat, Zovvo, Grattacielo, Aletinus, etc. non saprei cosa condividere di “significativo”, ossia che possa interessare LDB e quindi non un qualsiasi testo che faccia numero nella mia condivisione, promuovendomi nel gruppo dei “buoni”. E’ palese che quando qualcuno condivide cartelle anche ben nutrite, ma di autori e libri stranoti e/o rintracciabili facilmente con i vari muli, nessuno si spella le dita a ringraziare … anzi. Capisco l’irritazione di chi tanto si adopera a condividere materiale di qualità e/o raro, ma se tutti i 3000 utenti postassero anche solo 3 libri all’anno si arriverebbe a 9000 annui. Dove è l’utilità? Chi legge tutti questi libri in un anno? Sarebbero tutti interessanti oppure solo “rumore” inutile? Ad maiora!

      • Riflessioni, quelle di johnny, in parte certamente condivisibili. Tuttavia mi pare eccessivo parlare di deriva “protezionistica” dal momento che niente è stato deciso e l’unico titolato a farlo è Natjus, il resto sono chiacchiere, proposte e ipotesi, e ognuno di noi ha espresso la propria.
        Alcune delle cose che dici sono obiezioni più che sensate, ma lascio ad altri, più titolati di me, l’onere di rispondere nel merito. Mi limito soltanto a oggettivare, secondo il mio parere, dove sta, o dovrebbe stare, la differenza di LdB: nell’articolazione di un discorso capace di selezionare le opere proposte in base alla qualità. Dove per “qualità” intendo non solo quella intrinseca alle opere stesse, ma anche quella inerente alla loro fruibilità. Tutti noi sappiamo, credo, che nei circuiti di file-sharing compaiono due tipi di oggetti: 1. i file originali, che rispondono alle esigenze e alle logiche del mercato editoriale; 2. i file per così dire autoprodotti, che qualche individuo giusto e meritevole ha preparato nella solitudine della sua stanzetta, mettendo a disposizione dell’orbe terracqueo un libro che magari è fuori catalogo da anni o che non verrà mai pubblicato in e-book. Purtroppo, spesso avviene che in questo secondo caso (ma a volte anche nel primo) ci si trovi di fronte a un prodotto in cui lo spassionato impeto idealistico che ha guidato l’intenzione e la mano del giusto di cui sopra non vada di concerto a una perizia, che sfortuna vuole sia eminentemente tecnica, che veda l’intenzione accordarsi con l’attuazione per dar vita a un risultato che non costringa il suo fruitore a venire a patti con, nei casi migliori, impaginati difficoltosi, paragrafi terremotati, avventurosi refusi di varia natura e circostanza, quando non addirittura con testi gravemente fallati e lacunosi.
        Senza voler tediare oltre i lettori con ulteriori geremiadi (anche perché il tempo della mia pausa pranzo è quasi finito), io ritengo che l’aspetto che dovrebbe differenziare LdB da altre realtà simili sia uno solo: la qualità. Qualità nel selezionare le proposte e cura nel confezionarle.
        Saluti

      • Hai ragione. Protezionistica non è il termine più calzante, ma la chiusura della condivisione solo attraverso sottoscrizione, piuttosto che attraverso improbabili (se non impossibili) chain of trust mi sembra un voler (giustamente, per la carità) veder in qualche modo valorizzato un lavoro rispetto ad utenti che, senza fare un processo alle intenzioni di ognuno di loro (me compreso), scaricano a sbafo la manna dei vari benefattori, senza porsi il problema che questa avventura potrebbe finire anche per questo atteggiamento predatorio.. Ovvio che Nat può fare quello che vuole che non sbaglia in nessun modo, perchè, bisogna dirlo a chiare lettere, NON CI DEVE NULLA, mentre è vero il contrario. Al massimo si può cercare di dare la propria opinione schietta su quale è la propria esperienza di LDB e sul perchè, non ci fosse o se diventasse di altra natura, si sentirebbe la mancanza. A Nat il compito (non facile) di tradurre tutte queste nostre idee, opinioni, etc in un LDB nuovo nel formato, ma ugualmente stimolante nella sostanza. Spero solo di far parte della banda 😉

  33. Progetto molto interessante, appena scoperto. Non vedo l’ora di poter essere parte di quell’utenza che approda in questo spazio. Natjus, riguardo ciò che scrivevi, trovo che il compromesso sia una scelta da non scartare, tuttavia, concordo con ciò che ha espresso Zovvo riguardo la cura della sicurezza.
    Detto questo, complimenti per il progetto, attendo anche io Mega.

  34. inserirei la pubblicità e un forum. il secondo valorizza la prima.
    la forma “blog” infatti mi fa passare meno tempo sul sito rispetto a quello che passerei se ci fosse anche una sezione dedicata al confronto, con un sistema di notifiche e la possibilità di creare topic sui vari argomenti.
    sarebbe come gruppo facebook, ma con un minimo riconoscimento per gli sforzi dell’amministratore.

  35. Mi piacerebbe dare un contributo a questa discussioni ma non sono un esperto di blog forum etc. e non mi sento di dare un consiglio a proposito; mi sembra comunque che certe preoccupazione sul forum di natjus e di zovvo sulla pubblicità mi sembrano sensate.
    Rispetto alla questione economica mi viene in mente una via sicuramente rischiosa ma che se organizzata bene potrebbe dare i sui risultati e cioè si potrebbero trovare trovare dei luoghi fisici e sicuri fuori dalla rete dove promuovere il progetto e fare una raccolta fondi.
    Ovviamente il luoghi fisici presentano dei rischi non indifferenti ma sono sicuro che in italia ci siano numerose realtà che hanno voglia e sono in grado di appoggiare questo splendido progetto preservando anonimato e tutto il resto.

  36. Scusate se insisto ma io continuo a non visualizzare l’infornata di metà febbraio su M……..ho provato con Firefox e con Chrome ma niente da fare…..dove sbaglio ?

  37. Gentili amici, mi scuso con quanti negli ultimi tempi mi hanno chiesto condivisioni ma ho avuto problemi con Mega: prima sembrava mi avessero ninjato l’account (competamente ripulito), poi è ritornato come prima ma ho dovuto fare pulizia. Ricordo per chi fosse interessato che i titoli da me proposti sono tutti in possesso del mastro fornaro, così come i 10 voll. del Grande Lessico dell’Antico Testamento, reperibili anche nelle condivisioni di Zovvo.
    Grazie e a presto

  38. Mi piace l’idea di una piattaforma in cui segnalare ciò che si vuole condividere senza lasciare link in giro. Mi è capitato di pensare, mentre caricavo materiali da offrire, se, data la natura di questi (alle volte un po’ settoriali) non fosse il caso di non intasare con segnalazioni che magari interessano poco. Però alla fine, ho riscontrato giudizi positivi di qualcuno della comunità e ciò mi ha spinto a continuare a proporre i materiali in mio possesso (quasi sempre articoli accademici). In generale, mi sembra che molte delle idee proposte fin qui circa il futuro di Ldb siano buone. Forse può essere utile alla discussione, anche perchè qualcuno ha appena invitato a farlo, presentale la propria esperienza con Ldb. La mia è quella di avere la possibilità preziosa di un arricchimento culturale attraverso i libri che altri propongono, ma anche la possibilità di poter offrire un piccolo contributo in relazione a certi materiali in mio possesso, avendo la soddisfazione di far contento qualcuno!

    E, a proposito di offerte, propongo qui un altro “Articolando”, il n. 9, ancora pensato in ispecie per musicomani evidentemente “disturbati”. Si tratta di una scelta di articoli apparsi su “Musica e Storia” (ottima rivista edita da Il Mulino). Roba alle volte veramente particolare, ché già solo i titoli fanno venire i brividi di piacere…

    [spostato in amici di LDB]

    • “Articolando” è sempre graditissima, caro BruNico! Ti invito a perseverare nelle tue proposte anche in futuro, nel nuovo LDB.
      Consiglio tutti, e soprattutto i più giovani alle prese con tesi di laurea e dintorni, di non trascurare i contributi che compaiono nelle riviste specialistiche (che poi spesso costituiscono capitoli di futuri libri), di non vederli cioè come esiti minori o secondari dell’attività di ricerca. In molti casi, inoltre, costituiscono l’inizio di un attività di ricerca ventura e di certo gli autori, ancorché perfetti sconosciuti, sono maniacalmente preparati sullo specifico tema o argomento che propongono (non raramente più di altisonanti nomi), animati dalla voglia di dimostrare ed emergere. Riferendomi, per esempio, alla mia personale esperienza, dico che rischiararono il percorso della mia tesi di laurea – incentrata su un argomento assai particolare e all’epoca poco frequentato – tre o quattro articoli tratti da periodico più di molti libri compulsati.

  39. Signori, ho quasi finito di lavorare su “Il Pensiero Debole – a cura di Gianni Vattimo e Pier Aldo Rovatti” (ed. Feltrinelli, 1995 [decima edizione]). Sfortunatamente la parte sinistra della pagina n.207 è illeggibile. Si tratta in sostanza del paragrafo 30 – “Bibliografia” – del capitolo intitolato “Quando sul paese innevato silenziosamente appare il Castello…” di GIAMPIERO COMOLLI.
    Se qualcuno può aiutarmi…
    Saluti.

  40. Scusa Nat, ma non visualizzo l’infornata di metà febbraio. Trovo che la creazione del forum sia un’utile possibilità per arricchire il sito di stimolanti discussioni, che partendo dai tuoi consigli, diventino degli aiuti per comprendere la complicata realtà in cui viviamo, e ,soprattutto per favorire il dialogo tra persone che hanno degli interessi comuni; sono d’accordo anche all’ingresso della pubblicità.

  41. Buongiorno Nat. Grazie per tutto, qualunque cosa deciderai, io ti appoggerò come posso e come ho già fatto finora.
    Infornata di febbraio assente dal mio mega, prima volta che capita. Come posso risolvere? Grazie

  42. La discussione, nonostante sia stata ampiamente inquinata dal solito multinick, ha dato indicazioni importanti, fornendo utili materiali di riflessione al nostro mastro fornaio

      • Invece io sono in completo disaccoro con te a cominciare da quel “collega”. Caro Nick2nick, spesso in questa discussione hai detto di essere d’accordo con me, la cosa sarebbe preoccupante, sennonche invece di fare l’avvocato del diavolo, come hai scritto, hai fatto il diavolo in persona,.prima tentando di contrabbandare il tuo sito e poi, stoppato, hai cominciato a seminare dubbi e paure, Mi chiedo, perchè lo fai, per puro gusto di provocazione? Ma perchè non ti limiti a “perfezionare” i pdf e gli epub di quei poveretti che chiusi nella loro stanza lavorando di scanner e sacrificando ore producono materiale scadente?

      • Siccome vedo che Grattacielo chiama in causa alcune cose che IO ho scritto forse è opportuno precisare che non sono Trump Tower né altri, che ho scritto su questo blog solo come Wargus, che non mi pare fosse specificato da nessuna parte di dover utilizzare per farlo il nome con cui si è su Mega, che non ho niente a che fare con nessun sito a cui alludi, che quello che ho detto non l’ho fatto certo per seminare dubbi e paure ma per contribuire alla discussione (mi sembra fosse questo il senso).
        Detto questo: non è che mi senta offeso dal tuo intervento, visto che evidentemente non stai parlando con me, e tuttavia nel prosieguo ti prego di essere un po’ più accorto prima di giocare al Grande Inquisitore.
        Un saluto con rinnovata stima.

      • “Excusatio non petita” …, è un ammissione di colpa! Se non fosse che non sai cosa sia non tanto la colpa, quanto la vergogna. Capisco, però, che la moltiplicazione delle personalità sia una malattia mentale grave, gravissima e il divertimento cretino ne sia una delle manifestazioni. Proteo, “daghe un tajo” (in veneziano, “taglia”)!

      • @Aletinus: certo, può darsi che sia io ad avere la coda di paglia, o forse sei tu ad essere un pessimo osservatore, dal momento che l’exusatio non era proprio “non petita”, visto che si parlava di cose che avevo detto io nei termini in cui le avevo dette io.
        Ma dal momento che qui si sta inscenando un piccolo processo di stampo maoista, che ha già il suo colpevole, è abbastanza inutile che ti dica altro: sai, non è che mi va tanto di fare la parte del nemico del popolo in questo vostro privato teatrino.

        @Natjus: prego, figurati. Ti aggiungo un’altra cosa: trova un sistema per moderare i commenti (visto che qualcuno ieri parlava di spargere paure): quelli che ti sembrano impropri semplicemente non pubblicarli. Un webmaster serve a questo. Buona fortuna e buon lavoro.

        @tutti: due consigli:
        1. inviterei alla lettura di René Girard, di cui mi pare ci sia qualcosa su LdB. Non che io sottoscriva interamente la sua teoria ma nella mia posizione c’è poco da sottilizzare…
        2. evitate di farvi imprigionare in questa logica paranoica. Non ve ne libererete più. E sarà quella a far finire LdB (fate pure le corna e toccate ferro), prima di quanto non facciano i suoi nemici (tra i quali a quel che sembra mi trovo iscritto a mia insaputa) o la GdF.

        Devo andare al lavoro. Buona giornata a tutti.

        • Sì, sembra che le macchinazioni del clone abbiano raggiunto un loro parziale risultato, seminando il germe avvelenato del sospetto nel campo di LDB. Tuttavia mi permetto di non condividere i toni apocalittici alla fine del tuo intervento. Che un semplice misunderstanding nei commenti possa portare alla fine di un’esperienza come LDB mi sembra altamente improbabile. Nonostante lo zelo del fattore, temo che la pianticella infestante avvizzirà e morirà per mancanza di nutrimento.

    • Caro Grattacielo, Proteo è sempre fra noi!
      Riguardo alla discussione, vorrei però sgomberare il campo riguardo a paventate restrizioni, chiusure, abbonamenti, circoli di virtuosi. Lungi da me auspicarli.
      La mia posizione a favore del contributo annuale e in tal caso a sfavore dell’ingresso della pubblicità fa leva su un senso di comunità che mi pare poco diffuso, al di là di tante belle intenzioni. Alla resa dei conti si tratta 10/12 euro annui per 500 anime e non certo di un tributo capestro che dissanguerebbe gli utenti. L’abitudine al tutto gratis forse oscura i costi reali (oltre al tempo speso per la causa dal Mastro Fornaio) e pertanto invito gli increduli a verificare il prezzo degli ebook sui siti delle librerie online e degli editori. Tanto per fare un esempio, il “Lessico crociano” costa 20 euro e quell’ebook francese sulla storia della retorica moderna che un utente richiese a Chalamov, ne costa addirittura 49!
      Ecco perché ho parlato di necessità. Come diceva un noto filosofo della scuola di Aristippo, Max Catalano, “è molto meglio un fragrante panino imbottito al prosciutto che un tozzo di pane secco”. Il contributo va visto, pertanto, anche nel senso della varietà e della qualità della proposta del Fornaio, senza per questo ambire alla biblioteca babelica. Però, più materiale c’è, più si può scegliere. Scontato che non sia possibile leggere cumuli di ebook. Si morirà, appunto, senza aver riordinato lo studio, senza aver visitato quel luogo bramato e senza aver letto quel particolare libro. Le “aletiniane”, poi, saranno sempre gratutite, non mi sento un virtuoso nel proporle né vado alla ricerca di finanziamenti.
      I miei dubbi sull’ingresso della pubblicità esprimono un timore circa la troppa visibilità, la troppa esposizione che LDB potrebbe avere. Non dovessi abbandonare subito la tastiera, farei qualche altra osservazione in merito. Ritornerò.

  43. Aggiungo i miei rapidi venti centesimi:

    1) Un progetto di espansione di LdB si scontrerà certamente con molti oppositori più o meno istituzionali che potranno fare del male al progetto.

    Un modo originale e interessante per difendere il progetto è stato proposto da altri prima di me e qui lo reitero: imporre a chi vuol far parte del circolo un contributo minimo annuale, sia in termini di digitalizzazioni di materiale “serio” (cioè non puttanate mai state coperte da copyright) e non già presente in rete, sia in termini monetari.

    Penso seriamente che un simile filtro sarebbe un’ottima difesa da molestatori e parassiti.

    2) Lo ammetto, non ho contribuito a LdB quando ce ne è stato bisogno. Il mio problema (credo comune anche ad altri) è che desidero difendermi da ogni e qualunque tipo di tracciamento in rete. Se mi si prospetta un modo di contribuire che garantisca l’assoluto anonimato non farò mancare il mio aiuto a iniziative meritevoli come LdB, sia ora che per qualunque incarnazione futura.

    3) La pubblicità va benissimo.

    Ciao.

    • In merito al punto 2, e se le donazioni avessero come bersaglio un progetto per così dire “civetta”? se vi ricordate qualche tempo fa provai una cosa simile, chiedendo a voi utenti di finanziare sul sito di crowdfunding produzioni dal basso la costruzione di un forno a legna LDB.

      • Di per sé l’idea è buona, ma si scontra sempre con l’inconveniente maggiore: la continuità del flusso di denaro. Vale a dire: se nell’arco di un anno, ogni mese, il blog riceve una quantità più o meno fissa di denaro, la cosa non può che insospettire. L’idea del “progetto civetta” è buona anche perché nasconde la debolezza del blog dal punto di vista degli interventi (non si capisce infatti perché donare soldi per tenere in vita un blog che non contiene discussioni approfondite su libri, autori, argomenti, ecc.). Il guaio è che, comunque si affronti la questione, salta sempre fuori l’autentica natura del blog: segnale per qualcosa che risiede da un’altra parte.

        • Uno degli obiettivi che mi sono prefissato per il futuro è quello di ‘potenziare’ il blog aggiungendo recensioni e approfondimenti intellettuali. Come ho scritto nel post lungo, ormai siamo in tanti, e non sarebbe male mettere a frutto le intelligenze – passami la locuzione un po’ pomposa -, che qui si incontrano e scontrano.

  44. Buonasera a tutti. Penso che nessun tipo di pubblicità potrebbe indurmi a non frequentare più i consigli di Natjus! Colgo l’occasione per ringraziarlo per il suo lavoro e per la delicatezza dimostrata nel consultarsi con noi utenti sulla questione. Ringrazio tantissimo anche gli utenti che condividono.

  45. Torno sulla questione della pubblicità e richiamo la vostra attenzione su un aspetto che non mi pare nessuno abbia evidenziato, forse perché macroscopico a tal punto da non essere notato. Sembra un paradosso, eppure la pubblicità su LDB è presente fin dal primo post, recante la copertina di un libro, che Nat pubblicò. Pubblicità involontaria, non regolata da contratti, senza scopo di lucro, gratuita di cui in qualche modo beneficiano editori e autori. Avrà pure un impatto modesto, magari irrisorio ma coinvolge LIBRI che in molti casi godono di scarsa visibilità e hanno come destinatario un pubblico selezionato, “specializzato”, e di conseguenza un mercato assai ristretto, molto più ristretto di quanto si pensi. Per la maggior parte dei casi non si tratta di novità editoriali e bestsellers che attirano l’acquisto da parte di larghe fette di pubblico, quali molti romanzi contemporanei (popolari, “paraletterari” o meno) e tanta saggistica con intenzioni divulgative.
    E si badi, Nat non consiglia ebook ma LIBRI “tout court” e pertanto anche e soprattutto in quella forma cartacea largamente maggioritaria, preponderante, prediletta dal lettore italiano (anche dal sottoscritto, lo dico subito). Perché sappiamo bene che l’editoria italiana non punta per niente, almeno fino a oggi, sugli ebook. A dispetto di tanti proclami e per aderire ai dettami di una società tecnologica, sempre più digitalizzata, nonché agli imperativi di un mercato globale. Un editore che realmente puntasse sugli ebook, renderebbe disponibile ampia parte del suo prezioso catalogo storico (tanto più quando molti titoli sono esauriti e sono a portata di mano nel magazzino e negli archivi elettronici) e non si limiterebbe a pubblicare in formato ebook le novità e neppure tutte, anche rilevanti (come fa la stessa Adelphi, che pure sembra credere più di altri al “nuovo” formato). Certo, siamo agli inizi della proclamata rivoluzione, che in realtà è tutta nelle mani dei consumatori, degli acquirenti. Gli editori restano in attesa di risposte, le vendite di ebook sono in leggero, insufficiente aumento.
    C’è di più, nel nostro paese – ancora una volta paradossalmente – è ancillare, un veicolo promozionale rispetto al libro cartaceo. I lettori di ebook sono buoni o grandi lettori di libri cartacei, non così di rado sono bibliofili, bibliomani, collezionisti di libri cartacei. Insomma, i post di Nat stimolano all’acquisto di libri cartacei, contribuiscono a sceglierne uno in luogo di un altro o a sceglierli entrambi. Richiamano l’attenzione del lettore specializzato, evoluto, progredito (accademico o no, e con il primo termine alludo anche agli studenti universitari, che sono “studiosi” a tutti gli effetti al pari dei docenti)
    Ecco, forse LDB non da così fastidio anche per i motivi appena esposti. C’è un gruppo di accoliti tutto sommato ristretto, seppure in espansione, e non esiste scopo di lucro.
    E se si introducesse la pubblicità, quella vera?

    Alla prossima!

    • Secondo me gli editori non sono molto interessati agli ebook, così come le case discografiche non sono interessate agli mp3. Non si guadagna molto (perché facilmente duplicabili) e si abdica a passare la mano delle distribuzione (ma anche dell’editoria stessa) ai colossi dell’informatica (Amazon, Google, etc.) ed (in piccola parte) al self-publishing. L’ebook tende poi all’appiattimento storico (tendenzialmente si pubblica solo l’ultima edizione, magari senza prefazione), grafico (un libro cartaceo non è solo il suo contenuto), economico (il cartaceo può essere rivenduto), sociale (le persone si incontrano in libreria, biblioteca, etc). L’editoria tutta (per primi i quotidiani e le riviste specializzate) sta per essere travolta da un approccio “mordi e fuggi”, tipicamente legato all’uso del web, che la condanna all’estinzione, senza che questa venga rimpiazzata da un’editoria digitale “culturale”, ma solo da una forma merce ad alto fattore di deperimento (sul web contano solo le novità, l’hype, i “like”, etc). Tutta una tradizione culturale basata sull’approfondimento e lo studio, sulla riflessione e sul dibattito, sta scomparendo (domanda: dove è finita la poesia? morta e sepolta?) a favore di una forma di cultura orizzontale, dove chiunque parla di teoria della relatività generalizzata con la stessa supponenza/leggerezza con cui si commenta il problema della migrazione contemporanea. Ed è una cosa che ho notato anche negli studenti universitari 2.0, ossia quelli che nel digitale ci sono nati, per cui basta una scorsa veloce su un qualsiasi lemma di wikipedia per sentirsi preparati sull’argomento.
      Comunque … e se LdB diventasse un magazine di cultura/libri/filosofia che si scarica a fronte di un pagamento? ad es. 1 euro a copia oppure tramite abbonamento annuo. Magari associato ad un blog di news editoriali … ovviamente ci sarebbe anche un “mega” allegato per gli abbonati della rivista. Potrebbe essere la quadratura del cerchio… 😉

      • johnny Egregio, parole d’oro. Siamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, come si diceva un tempo (un modo di dire in disuso, travolto dal digitale). Hai capito perfettamente il senso del mio intervento, che certo attinge anche al paradosso.

  46. Spero che il successo di LDB non sia la causa della fine di LDB
    Nat vorrei fare il l’avvocato del diavolo e criticarti un pò, e perche no, di lodi meritate ne prendi tante 🙂

    Il sito sta avendo molti visitatori, perche non approfittare della situazione e cominciare a tirarne fuori quattrini???

    LDB potrebbe continuare tranquillamente cosi, il blog è regolarissimo, non posta materiale che viola il copyright, sono dei consigli di lettura

    Mega potrebbe cadere, forse cade tra qualche anno, chi lo sa, ma non fasciamoci la testa, se cade si trova un alternativa, a tempo debito

    se il lavoro di gestione del sito è troppo impegnativo, sicuramente c è qualcuno pronto ad aiutarti

    Buddha dice: “Non adulare il tuo benefattore”

  47. Buongiorno a tutti. Per parte mia, disponibile per versamenti e tollerante nei confronti della pubblicità. P.S.: è normale che su mega febbraio 2017 non si veda?

  48. Natjus00 magari si potrebbe inserire qualche banner lungo queste colonne bianche, aprire ciascun post solo dopo aver visitato uno sponsor…le idee sono infinite.

    Resto in attesa 🙂

  49. Per quel che riguarda l’evoluzione “tecnica” del blog, consiglio di guardare com’è organizzato il seguente sito (che molti di voi già conoscono di sicuro):

    http://www.capohorn.net/postalibro/

    Circa la pubblicità, è ovvio che entro certi limiti dettati dal buon senso non c’è nessun problema.

    Non mi pare male neppure la proposta di un contributo finanziario iniziale per ogni nuovo iscritto: visto che il buon Nat ha intorno ai tremila contatti, se ciascuno donasse anche solo cinque euro almeno una volta nella vita forse si risolverebbe ogni problema.

    Sul forum e cose del genere, io dico che o si scambiano banalità o si litiga: così vedo accadere in giro per internet.

  50. Premesso che tutte le idee proposte mi sembrerebbero percorribili, a parte quella sul limite di scaricamento in base a quanto si condivide, apprezzerei seriamente la presenza di un forum, data la difficoltà della comunicazione tramite commenti. Il pagamento annuale non sarebbe male come idea, ma secondo me può scoraggiare all’inizio chi voglia accedere all’archivio e dunque le finalità stesse di Ladridibiblioteche, mentre favorirebbe i dasoliani nel loro saccheggio del sito. Una pubblicità non invasiva come quella di dasolo sarebbe secondo me un giusto compromesso. Premetto che, data la mia assenza di pecunia, sto preparando la conversione in ebook dei pdf di Lenin presi da Marxist Internet Archive e dintorni: data il centenario attuale è pure “tematica”.

  51. Pubblicità non invasiva sarebbe una buona idea: riviste culturali, piccole case editrici emergenti, “piccola editoria”, insomma, magari offrendo loro un tariffario non particolarmente pesante; pubblicità di questo tipo, credo, sarebbero sicuramente benvenute. Tuttavia, un contributo “fisso” agli “iscritti” secondo me è doveroso; tra l’altro, dato che si penserebbe a pochi euro ciascuno, chiederlo obbligatoriamente per poter contnuare ad accedere ai consigli potrebbe essere un modo per stimolare chi, ad esempio come me, finisce sempre per pensare “vabbè.. prima o poi faccio la mia donazione…” e intanto il tempo passa.

  52. Per quanto mi riguarda sottoscrivo l’ipotesi, precedentemente avanzata, di una pubblicità selezionata e non invasiva. Convengo pienamente, inoltre,sulla opportunità, in aggiunta, di un contributo in denaro (anche per me doveroso) per l’accesso ai consigli, di cui si dovrà pensare un’ adeguata modalità di effettuazione. Colgo l’occasione per ringraziare tantissimo Nat e tutti coloro che contribuiscono a rendere il blog così prezioso.

  53. Più volte ho provato a inviare questo messaggio, ma non sono mai riuscito. Non viene mai pubblicato. Ci riprovo. E’ la prima volta che provo a contribuire materiale “prodotto” da me, gli epub sono i primi che ho fatto (racconti di Rilke e H. James), i pdf sono due importanti testi d’arte. Il testo su Hogarth è un’importante opera di Antal; sono partito da un pdf di buona qualità ma inadatto alla lettura sul mio device kobo. Ho cercato di ottimizzarlo tramite OCR e reimpaginazione.
    L’altro – Moholy-Nagy la sperimentazione totale – l’ho scansionato da zero, ma non sono ancora riuscito a farne un epub. Spero che possano essere utili, e che siano almeno accettabili.
    https://mega.nz/#F!FglCwbRB!8Y26tSOLlDckqNpi-rnpBg
    Grazie a tutti per questo luogo meraviglioso.

  54. Come hanno già detto altri prima di me, anch’io sottoscrivo l’ipotesi di una pubblicità selezionata e non invasiva. Poichè non ho, purtroppo, tempo per fare scansioni, quando posso, mi faccio “perdonare” contribuendo attraverso piccole donazioni. Tuttavia non sono d’accordo sulla decisione di renderle obbligatorie perchè, temo, potrebbe scoraggiare i nuovi utenti. Infine, per i motivi già espressi da Nat stesso, trovo poco percorribile la proposta di un forum e propendo, almeno per ora, per la forma del blog.
    Grazie ancora a te Nat e a tutti coloro che ci consigliano queste meravigliose letture.

  55. Salve!
    http://www.dadarivista.com/DadaRivista-Download.html
    Interessante rivista di antropologia,con articoli e spunti su cui sviluppare approfondimenti ricerche.

    Il futuro di ldb.
    Caro Nat così nella mia terra diciamo,antico Proverbio- tutti i consigni pighiali ma u tua un lu lassari mai-
    traduco, tutti i consigli prendili, ma il tuo (pensiero)non lo lasciare mai.
    Nat,ti seguo da molti anni (ancora conservo il link-Google drive -LDB del 18-8-2013-
    culturanonapagamento-resistenzaletteraria) prima inconsapevole usufrivo dei tuoi consigli di lettura,aggiungo,poi consapevolezza della squisita persona che sei,
    ciò non è un complimento gratuito(vedendo cio che posti) ma e la realtà sei un unicum nel mondo della condivisione divulgazione e che condivisione!testi autori di grande spessore culturale, concludo, ti ho seguito ti seguo e ti seguirò sempre!!

  56. Mi sto occupando de “La nube della non conoscenza” (Adelphi, 1998) messo a disposizione dall’immenso Zovvo. Purtroppo lo scan si interrompe a pag 155 (“Bibliografia”) con la frase “R. Corless, From Ignorance to Unknowing in”…
    Chiedo l’aiuto da casa.
    Saluti.

  57. Buona sera. Scrivo nella speranza di essere aggiunta a questo magnifico progetto. Ho letto la proficua discussione e non vedo l’ora di donare per il forno a legna!
    M.

  58. Caro Nat e cari amici di LdB, avete per caso qualcosa di Henri Lefebvre? Soprattutto La produzione dello spazio?
    Grazie fin d’ora.

  59. Mi pare che siamo in tanti a non visualizzare l’infornata di febbraio su mega, inizio a domandarmi: come mai nessuna risposta?
    Ribadisco il mio parere favorevole su pubblicità e contributo minimo annuo

  60. Anch’io non visualizzo ancora l’infornata di febbraio. Sono favorevole all’inserimento pubblicitario e ad un contributo minimo annuo.

  61. Allora, per qualche giorno che ho avuto un accesso diciamo difficoltoso ai miei profili su M. Se qualcuno di voi ha problemi ad accedere alle infornata mi lasci un commento qui sul blog.

  62. Buongiorno. Credo di aver fatto qualche pasticcio con la gestione delle condivisioni. Posso chiederle la cortesia di ricondividere con me le sue cartelle? Grazie mille e molto obbligato.

  63. Perché non collegare la nuova LDB alla possibilità della costituzione e manutenzione di un database comprendente tutto il materiale librario rintracciabile in rete? Sarebbe una specie di “Azione parallela” che distoglierebbe gli sguardi malevoli.

  64. A proposito delle difficoltà con Mega porto il mio contributo:
    utilizzando il Tor Browser non ho riscontrato particolari problemi.
    A volte è un po’ lento ma è sufficiente chiudere e riavviare in modo da utilizzare un diverso circuito TOR

  65. Grazie per queste splendide infornate!
    Avrei una richiesta: qualcuno possiede la nuova Storia della filosofia antica edita da Carocci?

  66. Innanzitutto grazie per il tuo lavoro. Anch’io non riesco a vedere l’infornata di febbraio. Riesci a condividere nuovamente con il mio indirizzo?

  67. ciao nat. mega mi ha cacciato fuori, e ho creato un nuovo profilo con questa mail. quando puoi ti chiederei il favore di reinserirmi, che mi manca assai accedere ai tuoi consigli. credo che un po’ di pubblicità in fondo non faccia male. la mia situazione economica è disastrosa, ma sta leggermente migliorando. appena avrò un piccolo margine di manovra provvederò a una donazione, in cambio di tanta manna che ci hai donato. mai soldi sarebbero meglio spesi. grazie ancora, a presto.

  68. Ciao, sono nuovo e mi piacerebbe accedere ai consigli, potresti aggiungermi?
    Non mi esprimo sul fatto pubblicità dato che sono appena arrivato ma credo che sarebbero meglio donazioni.

  69. Anche io sono nuovo! Ho avuto problemi con l’account MEGA e ho dovuto cambiarlo. Chiedo gentilmente di essere aggiunto, per favore. Sto veramente fremendo per avere accesso alle condivisioni!

  70. Ottimo lavoro.
    Credo che della pubblicità poco invasiva non sia un grande problema se ti permette di continuare a fare ciò che stai facendo. Potresti aggiungermi a mega?
    Grazie.

  71. Comunque avrei aperto anche un profilo Twitter. In attesa della comunicazione ufficiale andate a buttarci un occhio e salvatelo tra i preferiti: ” si sta come in autunno sugli alberi le foglie” e bisogna tenersi pronti sfruttando ogni mezzo. Sapevatelo…

  72. Sto curando “Due in una carne” di Margherita Pelaja e Lucetta Scaraffia nell’edizione Laterza 2008. A pag. 312, illeggibile l’ultima parte della nota, cioè i numeri di pagina indicati. [nota numero 4: “M. Gauchet, L’enfant du désir, in «Le débat»…”]. Chiedo l’aiuto da casa.
    Thanks.

    Ps. Nat, a cosa devo buttare un occhio? Dove? Quando?
    Saluti.

      • Aletea, ex Thaeteve, direttamente dall’altro emisfero! Fai un salto da Zovvo e vi rinverrai due “aristoteloni” …

      • Complimenti per questa iniziativa stupenda. Spero di poter accedere a questa grande comunità di amanti della cultura letteraria e filosofica. È da tanto che chiedo di essere ammesso. Ho creato oggi una mail ad hoc che rimanda ad uno dei grandi protagonisti dei romanzi di Balzac, Lucien de Rubempré. Spero che la mia creatività venga premiata. 🙂

  73. Caro Natjus,

    scusa credo di essere un caso disperato… vivo fuori europa…ho provato a fare una donazione ma il Grande Gurp del circuito bancario rigetta il bonifico internazionale…provo a contattarti privatamente sulla chat di Mega (che continua a non funzionare) per chiederti lumi.

    Ne approfitto per aggiungere…in un commento precedente dicevo che l’estremismo era una malattia infantile, significando che, a fronte dell’importanza del progetto LDB, un po’ di pubblicita’ mirata (e perche’ no? magari utile..tipo piccoli editori, riviste poco note..) sarebbe stato il male minore.

    Certo e’ che a forza di ‘mali minori’ ci si sta alterando la vista, e restringendo l’orizzonte che siamo in grado di immaginare.

    La totale indipendenza, consapevole, del progetto LDB, e’ questo l’orizzonte a cui puntare.

    Senza fare i conti in tasca a nessuno, pero’ davvero credo che un paio di birre in meno all’anno potrebbero essere un sacrificio accettabile per chiunque, a fronte dell’immane contributo che LDB da’ a tutti noi.

    Grazie a te, ed a tutti coloro che condividono materiali (cito Zovvo per tutti) sto costruendo una biblioteca meravigliosa per i miei figli (non che gliene manchino, di cartacei…); cio’ chiaramente e’ inestimabile.

    Detto questo, che fo’? Ti mando un piccione viaggiatore?

    Grazie

    Anteros

  74. Ciao, Nat. Rinnovo la richiesta di aggiunta al progetto, nella speranza che le “iscrizioni” non siano chiuse, e che ci sia ancora spazio. Con sincera stima, M.

  75. La pubblicità, specie di qualità e non troppa, mi pare accettabile se serve a mantenere un’operazione così meritevole e impegnativa. Ma è legalmente compatibile (per chi la fa intendo)? Sarebbe secondo voi alternativa alle donazioni? Per le donazioni, io ho potuto fare una cosa minima e mi vergogno un po’… in effetti se ci fossero delle indicazioni di importo, magari uno sarebbe meno in imbarazzo.
    Comunque grazie davvero.

  76. Oggi ho fatto questa meravigliosa scoperta: non conoscevo il blog e spero di poter avere presto la condivisione!
    Grazie!

  77. Ah, la Aletiniana 10 depositata qui nel mondo ctonio è prodigiosa.
    Altre rel seguiranno tal solco?

  78. Ho appena conosciuto questo blog. Il fine giustifica i mezzi, quindi ben venga la pubblicità, se non c’è alternativa per mantenere in vita questa bella iniziativa.

  79. Che bella scoperta questo blog. Sarei molto onorato di far parte di questa comunità virtuale. Quanto al dilemma dell’instancabile cucinatore di libri, direi che un poco di pubblicità non ha mai ammazzato nessuno. Cercheró di contribuire al più presto seppur modestamente. I tempi sono duri.

  80. Ancora una volta Mauritius, unendo tempestività e perfezione tecnica, ci ha consegnato una nuova grande impresa culturale, A Lui va il mio grazie e quello, sono sicuro di interpretare facilmente, di tutta la comunità

  81. La procedura l’ ho rispettata,spero alla lettera-E’ una specie di meraviglia a cui aspiro di essere ammesso al piu’ presto,ecco ammesso mi sembra la parola precisa..

  82. L’incomodo della pubblicità è molto minore del piacere di sorprendenti scoperte; a mio parere è una strada percorribilissima. Grazie

  83. Carissimi,
    se fosse possible essere aggiunto vi sarei molto grato. Ho inviato tempo fa un commento fa forse non vi è giunto.
    Grazie
    Logan

  84. Salve, sono Ermete Trismegisto, ho chiesto di essere aggiunto e aspetto con fiducia l’esito positivo della mia richiesta. Grazie, a presto

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