Questo libro ridimensiona la raffigurazione del nostro tempo come epoca dominata dalla despazializzazione e dalla dematerializzazione tecnologica. E mostra come, oggi, la ‘virtualizzazione’ del mondo reale si accompagni sempre più alla devastazione e alla privatizzazione dei luoghi, degli ecosistemi, dei paesaggi; di qui la necessità di ripensare il tema del mondo comune come qualcosa di cui prendersi cura. Senza attardarsi sul terreno della cronaca, il volume affronta queste tematiche attraverso autori che hanno pensato a fondo il rapporto dell’uomo contemporaneo con i contesti in cui vive (Virilio, Foucault, Augé, Heidegger, Schmitt, Bateson, Magnaghi, Deleuze e Guattari…); esso inoltre fa emergere le implicazioni etiche e politiche del dibattito sulla sostenibilità, sui beni comuni e sulla crisi della democrazia, come problemi di un mondo comune che reclama la cura della sua permanenza e della sua condivisione.