II ricordo della guerra e dei suoi orrori non è mai lontano dalla penna di Kurt Vonnegut e riemerge come tema dominante in questa raccolta di dodici testi. Il libro si apre con l’ultimo discorso tenuto da un Kurt Vonnegut ottantaquattrenne a Indianapolis, la sua città natale, il 27 aprile 2007, poco prima di morire. Parla della famiglia, del nonno architetto, degli studi di antropologia, dell’Indiana nota per aver ospitato il quartier generale del Ku Klux Klan ma anche per aver dato i natali al grande sindacalista Eugene Debs. Tra battute e freddure, nella tradizione dei grandi umoristi americani alla Mark Twain, vengono trattati molti argomenti: religione, scienza, selezione naturale, tortura, pena di morte, cambiamento climatico, Marx, comunismo, capitalismo, Cina e Usa e razzismo, quasi come presentisse la fine e volesse lasciare un testamento spirituale. Gli altri undici racconti vanno dalla “storia vera” del bombardamento di Dresda al racconto di fantascienza che chiude la raccolta, Retrospettiva Armageddon, dove descrive la cattura del Maligno che perseguita l’umanità.