Un denso e coinvolgente racconto della storia della civiltà capitalista nel periodo 1914- 2014, cioè fra la Grande Guerra e la Seconda Grande Depressione, nella quale stiamo ancora vivendo. Carandini compie un’analisi critica dei principali avvenimenti degli ultimi cent’anni, un’analisi non astratta, che non si pone in un luogo privilegiato della speculazione per guardare la realtà dall’esterno del mondo stesso, come spesso accade negli approcci puramente accademici. Al contrario, lo storico si immerge nel corso degli eventi, ripercorrendone minuziosamente l’evolversi storico, per contrastare il ritorno del pensiero metafisico nelle ideologie neoliberiste. Basti guardare alle teorie e alle politiche incentrate sul «pareggio di bilancio» e applicate alla recessione e alla disoccupazione di massa che sta affliggendo l’Occidente. Il fallimento di queste politiche, che si sono ripetute in tutte le fasi critiche della civiltà capitalista, ne dimostra l’inadeguatezza e la necessità di un’analisi che le collochi finalmente all’interno di un quadro storico ben delineato in tutte le componenti sociali e umane, al di fuori di una prospettiva esclusivamente economico-finanziaria.