Le nostre classi dirigenti, le nostre borghesie, in breve quanti oggi guidano l’Italia dovrebbero dare il buon esempio alla nazione e mettere mano al cambiamento, migliorando innanzitutto il sistema politico-istituzionale, la democrazia del paese. Ma proprio davanti al compito, chi dovrebbe assumersene l’onere si attarda, incoraggiato dall’ignavia di massa. Tuttavia c’è un’Italia che preme per l’innovazione: un ampio settore dell’élite economica a cui si aggiungono settori di borghesia intellettuale, leader del mondo dell’opinione, ma anche una vasta area di cittadini attivi, competenti e acculturati, che si interessano alla vita pubblica. Le élite politico-istituzionali sono oggi pressate da queste due forze, che chiedono la riforma del sistema. Carlo Carboni si interroga sul vuoto pneumatico che separa sempre più la classe politica dai cittadini, un vuoto alimentato non solo dalla mediatizzazione e dalla professionalizzazione della politica, ma anche dall’astinenza di ideali nella società postideologica.