Attraverso una serie di incursioni di grandi scrittori nel mondo della fotografia, l’autore individua una sotterranea lotta tra le due creatività: quella dell’artista che “impressiona” la pagina e quella, ben più misteriosa e complessa, della macchina fotografica che, duplicando il mondo, pretende di imporsi come una autentica forma alternativa alla scrittura. Il rapporto tra i letterati e la fotografia non è mai stato facile. E questo fin dal 1839, da quando, grazie all’invenzione di Daguerre, fu aggiunto un altro mistero al mondo. Con la sua libertà dall’umano, la fotografia reinventa la realtà, proprio come uno scrittore “evoca” uno scenario che si “vede” quale forma dell’immaginario del suo autore.
Consiglio a cura di Mitzicat