In questo libro Berlin espone la sua teoria riguardo al Romanticismo, che considera la più grande rivoluzione cognitiva all’interno dell’Occidente moderno. Berlin rivela, ad esempio, che l’attacco ai Lumi è già implicito negli stessi Lumi, grazie a figure come Vauvenargues (con il suo pessimismo nichilista), Montesquieu (con il suo esasperato relativismo antropologico) o persino Hume (col tarlo scettico che rode dall’interno il grande edificio empirista). Non solo: oltre a gettar luce su figure misconosciute eppure decisive come Hamann, Berlin delinea un Romanticismo “temperato” di Kant, Schiller e Fichte, contrapponendolo a quello “senza biglie” di Schelling, di Schlegel, delle poesie di Tieck e dei racconti di Hoffmann.
Consiglio ispirato da Michael Bakunin.