Il romanzo narra di due amici, Federico e Witold, che si trovano a trascorrere delle vacanze forzate in una villa della campagna polacca, mentre nel resto del paese impazza la guerra. Annoiandosi a morte, i due iniziano a prender di mira due giovinetti (Carlo e Enrichetta) immaginandosi una inesistente tresca amorosa. Col passare del tempo i due “registi” costruiscono un castello di prove che inchioda i due giovani alle loro responsabilità, fino a un macabro finale che prelude alla tragica vicenda che sarà narrata, anni dopo, in “Cosmo”. L’ossessione del guardare e degli oggetti dà vita a un apologo filosofico che è, allo stesso tempo, una satira feroce dell’erotismo contemporaneo.