Questo libro composito raccoglie vari testi – teatrali, radiofonici, narrativi –, e di differenti periodi – dalla fine degli anni ’50 ai primi anni ’70. Documenta così proprio nello scorrere del tempo, la fedeltà di Beckett a certi temi, che sono diventati emblematici della sua poetica: il «dicibile niente», la frantumazione dell’anatomia, i sussulti della morte, i falsi movimenti della clausura da palcoscenico.
Consiglio a cura di Flextime.