Cioran ha sempre amato i grandi ritrattisti francesi, da Saint-Simon a Tocqueville. E in questo libro ha mostrato come continuare, per vie impreviste e oblique, la loro arte. Qui troveremo ritratti di Beckett e di Borges, di Michaux e di Fitzgerald che subito toccano l’essenziale e ci restituiscono un’immagine di questi scrittori che non riusciremo mai a cancellare. L’ammirazione va talvolta insieme a una lunga schermaglia con l’autore di cui Cioran parla, visibile soprattutto nei saggi su Joseph de Maistre e Paul Valéry. Testi estremi l’uno e l’altro: il primo perché dedicato al «più appassionato e più intollerante fra i pensatori», il secondo perché mosso da una «esasperazione impura» che accende tutti i possibili contrasti. Fuori da questo eccesso di nettezza, anzi dall’interno di una ominosa penombra, ci viene incontro invece il ritratto di una donna incontrata soltanto due volte, vera «creatura della luce lunare». E ovunque avvertiremo, nella vibrazione di questa prosa, la «superba vertigine» dello scrittore.
Consiglio a cura di C.Congia.
Ciao.E’ possibile come ciliegina sulla torta di Cioran avere i suoi Quaderni ? Tempo fa’ su Scribd c’era un utente che aveva la materia prima a disposizione ma non sapeva come scansionare.
Io ce l’ho, ma la voglia di consigliarlo proprio non mi viene.
spero ti venga la voglia quanto prima.In altri tempi economici 40 e passa euro li avrei pure spesi ma di questi tempi….comunque grazie per quando potrai accontentarmi.
ciao
i quaderni di cioran sarebbero davvero un bel consiglio… ma anche un bel lavoro per chi dovesse consigliarli… più di 1000 pagine non sono poche, possono portare “al culmine della disperazione”… è più che comprensibile il fatto che possa mancare la voglia…