Summa della sofferta riflessione estetica dell’autore, maturata fra il 1970 e il 1986 (anno della sua morte) in stretto connubio con le proprie vicende personali (poi confluite più ampiamente nei diari pubblicati con il titolo di “Martirologio” — Firenze, Edizioni della Meridiana – 2002), il libro si configura come una lucidissima ed appassionata dichiarazione/analisi sulle enormi potenzialità dell’arte (in special modo quella cinematografica, ma non solo), in cui l’elemento “Tempo” diviene il fulcro centrale di una concezione poetico-filosofica tra le più straordinarie ed originali di tutto il novecento (concretizzatasi sullo schermo in alcuni indimenticabili capolavori quali Andrej Rublev, Solaris e Stalker), capace di emanare la sua influenza fino a giorni nostri nelle opere di grandi autori contemporanei quali Sokurov in primis, Tarr, e Von Trier.
Prelibatezza!!!
Libro meraviglioso e prezioso! Complimenti!!
grazie
grazie mille
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