Le sette notti cui allude il titolo di questo libro sono quelle durante le quali Borges tenne altrettante conferenze al teatro Coliseo di Buenos Aires nel 1977. Conferenze che hanno suscitato vivace interesse, ben oltre i confini dell’America latina, anche perché dedicate a luoghi classici ai quali variamente e ripetutamente rinviano le opere e la poetica dello scrittore argentino: la Divina Commedia, l’Incubo, le Mille e una Notte, il Buddhismo, la Kabbalà, la Poesia come atto di percezione e scoperta del reale, e infine la Cecità (in quest’ultimo caso prendendo l’avvio dalla “modesta cecità personale dell’autore” per poi investire la questione del rapporto tra cecità e letteratura, da Milton a Joyce).
Nel 1979 Borges accettò di raccogliere in questo volume le conferenze, a condizione che gli permettessero di rivedere integralmente i testi. Da anni è noto, quasi proverbiale, lo scrupolo col quale Borges è solito correggere i propri scritti: a tale puntigliosa verifica sono stati sottoposti anche questi, dilatati oltre la stesura originaria. Ora Sette notti da una parte ripercorre le tematiche e i simbolismi da sempre presenti nell’opera dell’autore (lo specchio, il sogno, la Kabbalà, il labirinto…) e dall’altra presenta una serie di letture penetranti e personalissime dei capolavori letterari che egli non ha cessato di interrogare (da Dante a Shakespeare, dalla Bibbia a Cervantes).
Ricco di acute osservazioni critiche e stimolanti digressioni, questo libro, destinato a un ampio pubblico, contiene in nuce i presupposti teorici dell’intera opera di Borges, che infatti ha commentato: “Non è male: mi pare che sui temi che mi hanno tanto ossessionato, questo sia il mio testamento”
Release a cura di Flextime (anche in questo caso mi sono limitato a fare la conversione in epub).