La rappresentazione della natura umana offerta dai grandi narratori è spesso così efficace da gettare luce sulle speculazioni dei filosofi. Scrittori come Goethe e Rousseau, Henry James e Proust sono riusciti a rendere palpabile la complessità dell’esperienza individuale anticipando i risultati dell’indagine scientifica. Se il confronto su cosa debba intendersi per “soggettività”, “io”, “coscienza” è al cuore della riflessione filosofica, d’altro canto le continue sovrapposizioni con le diverse prospettive di ricerca, psicologica, antropologica, sociologica, religiosa, hanno reso i termini di questo confronto assai vaghi. Di qui la scelta dell’autore di concentrare l’attenzione su alcuni dei momenti in cui il complesso rapporto tra filosofia, scienza e letteratura ha preso forma e consistenza particolari in un arco di tempo che rappresenta il culmine della modernità.
Grazie a Mitzicat per la scansione di partenza.