n questa prima opera la giovane Zambrano si misura con la politica, pone la sua fresca e vivida intelligenza al servizio dell’adorata Spagna. La debuttante non ha esitazioni: la rinascita del paese sta nel liberalismo. Nonostante l’amore per la storia nazionale, che aveva pervicacemente ricacciato il liberalismo al di là dei Pirenei, la Zambrano esige perentoriamente che la Spagna assuma l’opzione liberale, operando una radicale soluzione di continuità con il passato. La pensatrice non ignora certo le carenze e le ingiustizie interne alla sua proposta: ne conosce benissimo la vocazione elitaria e il disdegno verso le masse, verso il popolo. La mitiga sollecitando una decisa democrazia economica che dovrà incidere in profondità fino ad alterarne la sostanza. Con questo vi vede, vi prevede una opzione vitale, salvifica. Oggi, a poco meno di un secolo la storia spagnola ed europea ci dice che vi era più astuzia nella «ingenuità» della filosofa che nella Realpolitik di tanti politici suoi contemporanei
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