Scegliere il dramma di Shakespeare fra quelli in programma per la stagione, individuare l’abito giusto – verde pistacchio, quest’anno, lucido, svasato e stretto in vita -, montare su un treno che porta lontano dalle zavorre domestiche, calare in un altro mondo, il mondo delle magiche permutazioni sul palcoscenico e della libertà intorno ad esso. E accogliere l’imprevisto che s’insinua in questo collaudato rituale, coltivarlo, affidargli un’anticipazione di nuova vita, addirittura, con la generosità e la risolutezza delle donne di Alice Munro, che sono poi le donne tutte. E restare a guardare, quasi con equanime curiosità, come il destino interviene a scherzare col fuoco che ci tiene vivi.